COLONNELLA – “Carissimi parrocchiani di San Cipriano e San Giovanni Evangelista, quest’anno, dopo moltissimo tempo, torneremo a festeggiare il nostro Patrono San Michele. I ragazzi del Comitato “Feste Parrocchiali” hanno organizzato alcune iniziative per domenica 7 Maggio, con la speranza che sia una bella giornata e che sia così possibile festeggiare insieme. Il culmine della festa ci sarà comunque lunedì 8 maggio, con la celebrazione della Messa alle ore 21:00 e la successiva processione per le vie del paese”. È con queste parole che don Dino Straccia, parroco delle Parrocchie San Cipriano e San Giovanni Evangelista di Colonnella, ha annunciato alla comunità colonnellese i festeggiamenti per onorare San Michele Arcangelo, patrono della cittadina abruzzese.

Di seguito il programma dettagliato dei festeggiamenti civili e religiosi.

Domenica 7 maggio
Aspettando la festa di San Michele
Dalle ore 15,30 alle ore 19,30, presso il Colle dei Pini:
animatori e trampoliere, gonfiabili,
giochi e balli, palloncini manipolabili,
gara di briscola, gioco della ruota, indovina l’altezza del prosciutto.
In caso di pioggia, gli eventi si terranno presso la palestra comunale.

Lunedì 8 maggio
Festa di San Michele
Ore 21,00: Santa Messa presso la chiesa di San Cipriano e
processione per le vie del paese con la Statua di San Michele,
animata dalla Banda di Ancarano.

La Chiesa ricorda questo Santo il 29 Settembre di ogni anno. È però tradizione, soprattutto in alcuni paesi del Sud Italia, festeggiare questo Santo anche l’8 Maggio, data in cui, nell’anno 490 d.C., apparve a San Lorenzo Maiorani, vescovo di Siponto, nella grotta sul Gargano, da cui la devozione riprese a diffondersi rapidamente in tutta Europa. E così è anche per il Comune di Colonnella che da anni immemori segna quella data del calendario come festiva tanto da prevedere anche la chiusura di tutti gli edifici pubblici, come le Scuole e il Municipio.

A San Michele, il cui nome significa “Chi è come Dio?”, è attribuito il titolo di Arcangelo, lo stesso titolo con cui sono designati Gabriele (“Forza di Dio”) e Raffaele (“Dio ha curato”). A San Michele sono riservati anche molti altri titoli. Nell’Antico Testamento appare per tre volte, in particolare nel libro di Daniele (Dn 10,13.21; 12,1), dove viene indicato come il difensore degli amici di Dio e il protettore del Suo popolo. Nel Nuovo Testamento, e nello specifico nell’Apocalisse di Giovanni, viene indicato come la guida della milizia celeste degli Angeli di Dio che li conduce alla vittoria contro Lucifero. Secondo la profezia, alla fine dei giorni, San Michele Arcangelo è destinato a squillare la tromba annunziatrice del gran giudizio finale, quando, dopo aver ricapitolato ogni cosa in Cristo, il Regno dei Cieli verrà riconsegnato da Gesù Cristo a Dio Padre per l’eternità. Ecco la ragione per cui spesso nell’iconografia, sia orientale sia occidentale, San Michele viene rappresentato come un combattente, con la spada o la lancia nella mano e sotto i suoi piedi il dragone, simbolo di Satana e, più in generale, del male. I credenti da secoli si affidano alla sua protezione qui sulla terra, ma anche particolarmente nel momento del giudizio, come recita un’antica invocazione: “San Michele, difendici nel combattimento, affinché non periamo nel giorno del tremendo giudizio”. L’Arcangelo viene riconosciuto anche come guida delle anime al cielo. Questa funzione di San Michele è evidenziata anche in una particolare preghiera detta all’offertorio della Messa dei defunti: “Signore Gesù Cristo, libera le anime dei fedeli defunti dalle pene dell’inferno! San Michele, che porta i tuoi santi segni, le conduca alla luce santa che promettesti ad Abramo e alla sua discendenza”. Entrambi i simboli della spada e del drago sono presenti nella statua dedicata al Santo e conservata nella Chiesa di San Cipriano a Colonnella.

La figura di Michele è presente anche in altre religioni. Secondo l’esegesi della religione ebraica, ad esempio, Michele è l’angelo, tra i Serafini, che sostiene il popolo d’Israele: è, infatti, chiamato “Grande” proprio come il popolo stesso ed è definito il difensore degli Ebrei. La figura di Michele è riconosciuta anche dall’Islam come angelo di pari rango con Gabriele, entrambi inviati da Allah ad istruire il profeta Maometto, dettandogli il Corano. Anche i cristiani ortodossi orientali accordano a Michele il titolo di “Comandante supremo delle schiere celesti”. Anche i protestanti e i testimoni di Geova, infine, riconoscono Michele come Arcangelo.
Numerose città in Europa venerano San Michele come santo patrono. In Italia troviamo sotto la sua protezione più di 60 località tra le quali anche la nostra Colonnella. A Lui si sono affidati interi popoli come i Longobardi, e celebri sovrani, come Carlo d’Angiò, grande protettore del Santuario del Gargano, e i regnanti della dinastia dei Valois.

San Michele è protettore di numerose categorie di lavoratori: farmacisti, doratori, commercianti, fabbricanti di bilance, giudici, maestri di scherma, radiologi. Alla sua protezione si affidano la polizia e i paracadutisti di Francia e d’Italia. San Michele è inoltre anche il Celeste Protettore dell’Ordine dei Minimi di San Francesco di Paola.
San Michele ha anche ispirato l’arte, la letteratura e la musica. Appare, ad esempio, come personaggio nell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto ed è citato nella Divina Commedia del poeta Dante Alighieri. Il musicista Johann Sebastian Bach ha composto una celebre cantata per il festival di Michaelis nel 1726, in cui la lotta spirituale dell’Arcangelo Michele viene sviluppata utilizzando i mezzi drammatici musicali barocchi con strumenti che ne riproducono il suono in modo onomatopeico. L’Arcangelo Michele è anche il protagonista del film per il cinema “Legion” del 2010. È inoltre il soggetto di molte tele, come, ad esempio il celebre “San Michele e il drago”, un’olio su tavola di Raffaello, attualmente conservato al Museo del Louvre a Parigi.

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