RIPATRANSONE – Si è svolta dal 10 al 16 aprile 2023 a Ripatransone la tradizionale festa dell’Ottava di Pasqua, in onore della Madonna di San Giovannipatrona della nostra Diocesi. Numerosi gli eventi organizzati dalle parrocchie della città (San Gregorio Magno e Niccolò, San Benigno e Michele Arcangelo), dalla Confraternita Madonna di San Giovanni e dal Comune di Ripatransone.

Come di consueto, il culmine dei festeggiamenti è avvenuto nell’Ottava di Pasqua, Domenica 16 aprile, giornata colma di momenti di preghiera. La mattinata si è aperta alle ore 9:00 con la celebrazione di una Messa in Duomo, una fiera-mostra agricola sulla viticoltura su piazza De Tharolis, una mostra su “Tradizioni e folklore nel mio paese: il cavallo di fuoco” con lotteria a premi organizzata dalla Scuola dell’Infanzia di Ripatransone presso la Sala Ufficio Iat. Alle ore 10:00, a causa del maltempo, purtroppo non si sono tenute la consueta benedizione e, a seguire, la solenne processione con il simulacro taumaturgico della Madonna di San Giovanni.  In loro sostituzione i fedeli e le Confraternite della città hanno vissuto un bel momento di preghiera in un Duomo gremito di Ripani appositamente intervenuti per onorare la Madonna di San Giovanni. Qui, alle ore 11:00, è stata officiata la Santa Messa, presieduta dal vescovo diocesano Carlo Bresciani e concelebrata dal parroco don Nicola Spinozzi. Presente anche il diacono Emanuele Imbrescia. 

Queste le parole di Mons. Bresciani durante la sua omelia: “È tradizione nella vostra parrocchia celebrare l’Ottava di Pasqua, la festa della Madonna di San Giovanni, la Madonna di Loreto, che è la Patrona della nostra Diocesi. Maria è Madre di Misericordia. Mi ricollego a questa Domenica in cui la Chiesa celebra la Divina Misericordia, la Misericordia di Dio, una misericordia che accompagna – e non poteva non essere così – la Misericordia di Maria. Questo ci rimanda ad una verità, a quella verità che ha a che fare con ciò che Dio in Gesù manifesta, certamente attraverso l’obbedienza di Maria. Gesù è il modo con il quale Dio viene a noi, viene incontro a noi. Il Vangelo e le Letture ci parlano anche di qualcosa che ci riguarda, di come noi ci poniamo di fronte a Dio. Tutti noi abbiamo bisogno della sua misericordia e della sua comprensione verso le nostre povertà. Il Vangelo ci narra ciò che è capitato l’ottavo giorno dopo Pasqua: era una Domenica, otto giorni dopo la Risurrezione di Gesù; Gesù appare alle donne che erano andate al sepolcro poi continua a manifestarsi. A causa di alcuni avvenimenti, a volte, anche noi siamo portati a restringere gli spazi della nostra vita, la paura ci porta a fuggire, a fuggire anche dalla verità, proprio come succede agli apostoli. Ma la Risurrezione di Gesù e la sua manifestazione toglie la paura e ridona la speranza a questi apostoli che erano fuggiti, che stavano chiusi nel cenacolo per paura”.

“Nella Seconda Lettura di oggi – ha proseguito il vescovo Carlo – ci viene presentata la figura di Pietro: ci viene detto che lui ha avuto paura, ma che, dopo l’incontro con Gesù, ha superato la paura. Pietro aveva avuto così tanta paura che aveva rinnegato Gesù: ‘Io non conosco Gesù’. Succede anche a noi: quando incontriamo il Signore Gesù, acquistiamo coraggio, riusciamo a ritrovare quel coraggio di fede che riuscirono a ritrovare anche gli apostoli. Quando Gesù apparve agli apostoli, Tommaso non era presente; successivamente gli dissero: ‘Noi abbiamo visto il Signore, è vivo’. Tommaso, che per certi aspetti è simile a ciascuno di noi, è tentato di dire: ‘Non ci credo, voglio vedere io, con i miei occhi’. La titubanza di Tommaso ci mostra la difficoltà della fede, di quel cammino che anche gli apostoli hanno dovuto fare e che anche noi siamo chiamati a fare. Come reagisce Gesù di fronte a questa – possiamo definirla – testardaggine? Ecco che ci viene mostrata la Misericordia di Dio. Gesù va incontro a Tommaso. Gesù viene anche incontro a noi, alle nostre povertà, alle nostre difficoltà. Gesù, quando incontra Tommaso, gli dice: ‘Tu hai detto che vuoi mettere le tue dita dentro le mie piaghe…’, Poi continua: ‘Guarda, sono io’. Io non vedo questa frase come un rimprovero, ma vedo la bontà di Gesù che va incontro alla povertà di fede e che dice: ‘Non essere incredulo…’. Quanto è bella questa immagine di Gesù che va incontro a Tommaso! Dopo la Risurrezione, Gesù si manifesta e porta la pace: c’è in Lui questa preoccupazione di aiutare, di portare ovunque Misericordia. Questo atteggiamento dimostra il cuore grande di Gesù, il cuore grande di Dio. Tommaso per credere ha avuto bisogno della vicinanza di Gesù risorto; subito dopo averlo incontrato si è lasciato andare, ha iniziato la predicazione e tutti noi conosciamo la grande testimonianza che da quel momento in poi ha donato San Tommaso all’umanità. Che cos’è la Misericordia di Dio? È Dio che sa comprendere, sa capire le nostre fatiche e tra queste ce n’è una che riguarda il nostro cammino di fede, è quella fatica che ci porta a non avere fiducia in Lui. Gesù ci viene incontro: è infatti apparso una prima volta, poi una seconda volta, poi si è mostrato a Tommaso ed è apparso ai discepoli quando si sentirono scoraggiati. Gesù non si stanca di venirci incontro, non si rifiuta mai di venire in nostro soccorso nelle difficoltà, nel bisogno”.

Anche il cuore di sua madre è grande – ha concluso il vescovo Bresciani -: il cuore di Maria è come il cuore del figlio. Le vicende della Passione e Morte di Gesù sono state una prova grande per sua madre: Maria ha assistito all’agonia del figlio, ha visto fuggire gli apostoli, li ha sentiti rinnegare suo figlio. Ma, nonostante tutto ciò, è rimasta con gli apostoli, è stata vicino a loro. Maria ci sa comprendere, così come ci sa comprendere Dio. Noi abbiamo davvero bisogno della Misericordia di Dio. Abbiamo bisogno anche di imparare a donare Misericordia, in un mondo sempre più arrabbiato, sempre più attaccato alle cose materiali. Maria e Gesù ci insegnano qualcosa di diverso, ci insegnano la Misericordia; ci fanno capire che, se non troviamo questa capacità di essere misericordiosi, continuiamo a farci del male gli uni gli altri. Se impariamo questo, faremo del bene a noi stessi e agli altri. La salvezza non viene dalla violenza e dalla rabbia, ma viene dalla Misericordia, la pace viene dal sapere trovare strade per costruire relazioni. Gli apostoli stavano insieme, mettevano in comune ciò che possedevano, mettevano in comune il bene, le loro virtù, le loro qualità. La Misericordia di Dio è sapere perdonare e comprendere: questo dobbiamo imparare anche noi. Chiediamo a Maria, Madre della Misericordia, che interceda per noi e ci insegni ad amare la strada della Misericordia, che ci insegna ad essere più famiglia, famiglia di Dio”.

Dichiara il parroco don Nicola Spinozzi: “Alle ore 12:15, quindi al termine delle celebrazione eucaristica, era prevista la benedizione del cavallo di fuoco, una tradizione antica e molto significativa per i Ripani. Purtroppo, però, le condizioni metereologiche non hanno permesso di compiere né questo gesto né altri spettacoli previsti nel programma dei festeggiamenti civili. Ma non importa: quello che conta davvero è aver partecipato con spirito di preghiera e devozione alla Festa dell’Ottava di Pasqua, aver onorato la Madonna di San Giovanni, patrona della nostra Diocesi, e averla pregata affinché Lei, che è Regina delle Famiglie, protegga le nostre comunità e interceda presso Dio per il dono della pace”.

 

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