ROTELLA – Proseguiamo il nostro viaggio alla scoperta dei Sindaci che amministrano i Comuni presenti sul territorio della nostra Diocesi. Oggi è la volta di Giovanni Borraccini, Primo Cittadino di Rotella che ha 59 anni e due figlie, Gianna e Asia, rispettivamente di 25 e 22 anni. Laureato in Scienze Agrarie presso l’Ateneo di Perugia, nella vita lavora come impiegato tecnico presso l’AMAP ( Agenzia Marche Agricoltura e Pesca): essendo agronomo, si occupa in particolare di malattie delle piante. Oltre ad essere al quarto anno del suo secondo mandato come Sindaco di Rotella, Borraccini da circa un anno e mezzo è anche Vice-Presidente della Provincia di Ascoli Piceno.

Amministrare è più un onore o una responsabilità? Ha un modello o una massima a cui si ispira nella sua attività amministrativa?
Sicuramente è un onore che mi inorgoglisce, anche se non le nego che la responsabilità di rappresentare delle persone è molto grande, soprattutto perché sono capitato in periodo particolarmente difficile, segnato da eventi catastrofici come il terremoto e la pandemia.
Non ho una massima a cui ispirarmi, ma cerco sempre di dare il massimo e di compiere le mie scelte amministrative con coscienza. Non sempre le decisioni si rivelano buone: a volte riescono bene, a volte no. Ma quello che per me conta è aver fatto tutto il possibile, non potermi rimproverare nulla e quindi dormire sonni tranquilli. Se proprio vuole che le citi un modello di uomo prima che politico, mi viene in mente Sandro Pertini, il quale, pur avendo avuto una vita difficile, è stato un esempio per tutti, un esempio talmente alto che mi imbarazza anche solo pensare di potermi paragonare a lui.

Qual è il bilancio di questi anni di mandato?
Onestamente non credo che spetti a me fare un bilancio di questi lunghi anni di attività amministrativa, bensì ai cittadini. Per quanto mi riguarda, non posso che dire che il bilancio sia positivo, sia per come abbiamo affrontato momenti umanamente difficili che resteranno nella storia sia per quello che stiamo realizzando in queste settimane. L’impegno mio personale e di tutta l’amministrazione è rivolto a portare a Rotella quante più risorse possibili per i cittadini e per il territorio. L’anno 2023 sarà un anno denso di iniziative che cambieranno il volto della nostra cittadina e delle sue frazioni: penso al rifacimento completo di piazzale Europa, ai quindici nuovi alloggi di edilizia sociale che potranno essere acquistati a prezzi agevolati, agli interventi importanti che verranno effettuati su tutta la viabilità comunale. Complessivamente andremo ad approvare un bilancio preventivo che prevede 15 milioni di euro, una somma che per un Comune di circa 800 abitanti è davvero ragguardevole e che servirà per rinnovare completamente l’assetto del nostro paese.

Qual è la criticità maggiore che ha affrontato in questi anni o che sta affrontando in questi mesi? Invece la delibera di cui è più orgoglioso?
Sicuramente le criticità maggiori sono legate alle situazioni imprevedibili che ci sono capitate durante i miei due mandati. Se devo indicare una situazione in particolare, mi viene subito in mente una settimana di gennaio 2017, la peggior settimana per me e per tutti gli abitanti di Rotella, quando abbiamo dovuto fronteggiare contemporaneamente la neve e il sisma. Le scuole fortunatamente erano chiuse, ma ci siamo ritrovati con 100 sfollati che non sapevano dove andare e con il resto della popolazione che era rinchiusa in case isolate, senza energia elettrica e telefonia. Solo l’intervento dell’Esercito ci ha permesso di raggiungere le abitazioni e di verificare lo stato di salute degli abitanti.
Devo dire che anche il ricordo più bello è legato al terremoto, o meglio al post terremoto. Ricordo perfettamente il giorno in cui ho firmato il primo rientro in una casa tra quelle terremotate che era tornata finalmente agibile. Quell’atto significava un ritorno alla normalità, quindi un momento tanto desiderato. Il terremoto purtroppo ci ha segnato e ci segna ancora profondamente, con ferite che sono ancora visibili sul territorio e quelle meno visibili ma comunque molto dolorose nell’animo dei miei concittadini. Purtroppo alcune case sono ancora danneggiate, ma vedo che molti cantieri sono stati aperti: la strada è stata intrapresa ed aspettiamo solo di poter festeggiare gli ultimi rientri.

Qual è il progetto a cui tiene maggiormente ma che ancora non è riuscito a realizzare nel Comune da lei diretto?
Sicuramente vorrei restituire alla cittadinanza la sede storica del Municipio nel palazzo del Centro Storico che attualmente è inagibile perché fortemente danneggiato dal sisma. Attualmente siamo in una sede provvisoria, in un edificio che prima ospitava gli alunni della Scuola Elementare. L’idea è in cantiere da tempo e ci siamo già mossi per poter realizzare quest’ultimo proposito: attualmente stiamo redigendo il progetto.

Negli ultimi anni la pandemia ed il conseguente peggioramento della situazione economica che era già critica da prima, hanno determinato un impoverimento delle famiglie. Come Rotella sta vivendo  questa crisi e cosa sta facendo la sua amministrazione per arginarla?
Nonostante le difficoltà oggettive che viviamo in questo periodo storico come Amministrazione – le bollette delle utenze, infatti, sono raddoppiate anche per il Comune – abbiamo deciso di mantenere invariata la pressione fiscale comunale. È così da circa dieci anni: è una scelta operata per non pesare ulteriormente sulle famiglie. Periodicamente inoltre abbiamo emanato alcuni Bandi a sostegno delle famiglie e delle imprese. L’ultimo, in ordine di tempo, è l’Avviso pubblico per l’assegnazione di contributi a sostegno delle famiglie residenti nel comune di Rotella per il pagamento delle principali utenze domestiche.

Come vive il rapporto con la Parrocchia?
I rapporti con il parroco sono ottimi e costanti: don Vittorio Cinti è un punto di riferimento per Rotella, insieme al gruppo parrocchiale che è molto attivo e coinvolge tutta la comunità, in particolar modo i bambini. Non sempre partecipo alla Messa Domenicale, ma sono credente. Ritengo che la fede abbia una dimensione spirituale, fatta di preghiera e incontro con Dio, ma anche una dimensione comunitaria, che traduce in azione quanto creduto. Essere testimoni non solo a parole, ma con la vita: questo conta più di ogni altra cosa.

 

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