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Vescovo Bresciani ai fidanzati: “Il matrimonio cristiano è un segno straordinario, è l’inizio di un cammino di Fede da percorrere insieme”

DIOCESI – Si è svolto domenica 19 marzo, alle ore 16:00, presso l’oratorio della chiesa di Sant’Antonio di Padova in San Benedetto del Tronto, un incontro di formazione organizzato dal Servizio Diocesano di Pastorale Familiare e rivolto a tutti i fidanzati della Diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto. L’evento, presieduto dal vescovo Carlo Bresciani, ha registrato una grande partecipazione di fidanzati provenienti da tutte le Vicarie della nostra Diocesi, alcuni dei quali accompagnati anche dai sacerdoti.

Bresciani ha esordito dicendo: “Sposarsi in Chiesa, vivendo il Sacramento del Matrimonio Cristiano, è una decisione importante. Dunque voglio partire subito con una domanda: Perché sposarsi in Chiesa? Forse in passato questo era l’unico modo che veniva preso in considerazione, oggi certamente no. Alcuni di voi già convivono, altri sono già sposati civilmente. Allora perché fare questa scelta? Rispondo in maniera provocatoria: Forse perché le foto vengono meglio?! Sposarsi è più che un edificio sacro, è più che un servizio fotografico, è più che un banchetto. Sposarsi in Chiesa è una scelta di Fede, è una decisione presa da voi fidanzati insieme, perché ha a che fare con la Fede di entrambi, con il vostro rapporto con Dio e con la Chiesa“.

Sposarsi – ha proseguito il vescovo Carlo – ha a che fare con il mettere la propria vita in mano ad altri. Prima di tutto in mano al coniuge: del resto la parola coniugare vuol dire legare insieme, mettere insieme. Quindi io, che ricevo nelle mie mani la tua vita, devo esserne anche responsabile. Io mi gioco la mia vita con te e tu ti giochi la tua vita con me. Ci affidiamo reciprocamente l’una nelle mani dell’altro. Sposarsi poi è anche un affidarsi alla vita stessa. Certamente ora state decidendo o avete deciso di sposarvi, ma non sapete cosa vi aspetterà domani: non sapete, infatti, cosa sarà di voi, della persona che avrete sposato, né dei vostri figli. Da quanto detto finora comprendiamo bene come il matrimonio non sia un atto emotivo, non sia solo il volersi bene: certamente quello è uno dei presupposti, ma, oltre a quello, ci deve essere anche la volontà quotidiana di portarlo avanti. Sposarsi significa iniziare una storia che va riempita giorno per giorno. Oltre ad un sentimento vero e profondo, è necessaria dunque anche una grande volontà che impegna quotidianamente. Fin qui non c’è nulla di diverso rispetto al matrimonio civile. Il Sacramento Cristiano, però, ci dice qualcosa in più: ci dice che da soli siamo troppo deboli per mantenere questa volontà sempre ferma e decisa, ma che non dobbiamo temere perché noi non siamo solo essere umani, siamo anche figli di Dio e possiamo quindi contare su di Lui, nostro Padre, che ci assiste in ogni momento. Inteso in tale maniera, il matrimonio è un affidamento a Dio, un mettere la nostra vita nelle Sue mani. In tal senso il matrimonio ha a che fare con una vocazione, una chiamata, una missione. Qual è questa missione? Io sarò per te, marito o moglie, segno dell’amore di Dio: questo è il compito che hanno gli sposi e che va accettato da entrambi. Voi sposi siete, per tutta la comunità, il segno di Dio che ci ama. Voi quindi vi sposate perché avete capito la grandezza dell’amore di Dio in voi. Visto con questi occhi, il vostro amore ha qualcosa di straordinario e porta in sé qualcosa di divino, se vissuto così. Donato in questo modo, il matrimonio cristiano non è qualcosa di vuoto, bensì è un segno grande, straordinario, è l’inizio di un cammino di Fede da percorrere insieme. Se farete così, non si sentirete mai soli, certamente perché ci sarete voi, ci saranno i vostri figli, ma soprattutto perché ci sarà una presenza che va oltre di voi: Dio, infatti, sarà sempre con voi”.

Bresciani ha poi spiegato alcune caratteristiche del matrimonio cristiano che sono conseguenza di questo modo nuovo di intendere il Sacramento: “Se io ti affido la mia vita, è chiaro che sia per sempre; del resto non potrebbe essere per un mese o un anno o comunque per un periodo limitato. Ecco perché il matrimonio cristiano è un atto indissolubile, perché noi non ci affidiamo solo al coniuge o al futuro incerto che ci aspetta, bensì ci affidiamo a Dio che ci ama sempre e per sempre, anche nelle nostre fragilità. Sposarsi in Cristo oggi significa riscoprire la grandezza di questo Amore. Chiedere il per sempre significa chiedere al Signore di accompagnarvi per sempre. Ecco allora che la decisione di sposarsi in Chiesa è una decisione di vita. Sposarsi in Chiesa non significa dentro le mura della chiesa, bensì nella Chiesa di cui voi siete membra vive. Dio, infatti, non ci vuole da soli. Oggi non c’è più quella famiglia patriarcale di un tempo, esiste solo la coppia; ma la coppia che si chiude alla solitudine, all’isolamento, non è felice. Dio non vuole questo, Dio vuole che ci si aiuti a camminare insieme: da soli si può essere attraenti, ma si hanno meno risorse. Allora alla domanda ‘Perché vi sposate in Chiesa?’, rispondete: ‘Perché vogliamo essere Chiesa con gli altri, vogliamo essere Chiesa da sposati, da padri e madri’. Ecco una seconda dimensione del Sacramento del Matrimonio Cristiano, oltre al per sempre. Non ripiegatevi su voi stessi: come coppia siete aperti alla vita! Dà, infatti, più gioia aprirsi alla vita che chiudersi. Dunque abbiate coraggio, non puntate al minimo! Avete con voi la grazia e la forza di Gesù; avete con voi la grazia del Sacramento che vi sostiene nella vostra missione”.

Dopo il sentito e coinvolgente discorso del vescovo Bresciani, c’è stato un bel momento di dialogo con i fidanzati che hanno posto domande molto interessanti, soprattutto in merito ai timori che quel per sempre a volte suscita. Il vescovo ha rassicurato le giovani coppie presenti, sottolineando il fatto che potranno sempre contare sulla presenza di Dio nella loro vita: “Dio sarà sempre con voi, nei momenti di discesa e in quelli di salita, nelle vostre fragilità e nelle vostre gioie: appoggiatevi sempre a Lui“.

L’incontro si è concluso con un momento di preghiera comunitaria durante il quale i fidanzati intervenuti hanno letto insieme una preghiera della coppia preparata dal vescovo Bresciani:
O Signore, un tuo imperscrutabile disegno ci ha fatto incontrare.
Siamo uno per l’altra un dono inaspettato e stupendo del tuo amore.
Abbiamo sperimentato la gioia di stare insieme e di volerci bene.
Non vogliamo sciupare la bellezza di questo dono .
insegnaci tu la strada per custodirla
e aiutaci a scoprirla ogni giorno di più.
Ci sentiamo, però, fragili e bisognosi di aiuto.
Sentiamo il bisogno di chi sappia condividere
i momenti di felicità e comprenda le nostre fatiche.
Fa’ che sentiamo sempre il sostegno del tuo amore.
Rendici forti nelle difficoltà che incontreremo;
pazienti nelle incomprensioni e nelle fatiche;
custodi fedeli e premurosi dell’amore che ci unisce.
Confidiamo sulla tua comprensione e sul tuo aiuto.
Per questo ti preghiamo, fiduciosi di essere da Te ascoltati.
Amen

Carletta Di Blasio: