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Prima domenica di Quaresima presso gli agostiniani, ad Acquaviva Picena

ACQUAVIVA PICENA – Domenica 26 febbraio ad Acquaviva Picena per tradizione presso il convento degli Agostiniani scalzi si prega tutto il giorno nella prima domenica di Quaresima, con la Messa, con l’adorazione eucaristica e recita del Rosario. Questa tradizione risale all’ottocento, quando con le leggi napoleoniche vennero soppressi i conventi e non fu risparmiato nemmeno quello di Acquaviva Picena, riacquistato più tardi dalla famiglia Rossi-Panelli che con grande generosità ridona alla comunità agostiniana chiesa e convento con contratto reversibile. Donato agli agostiniani in quegli anni, con la richiesta di dedicare la prima domenica di Quaresima alla preghiera per le vocazioni agostiniane. Nell’omelia, padre Giuliano Del Medico ha detto: “Il 22 febbraio, il Mercoledì delle Ceneri, abbiamo iniziato la santa Quaresima con l’imposizione delle Ceneri sul nostro capo. Un segno della nostra vita terrena e che ci ricorda l’importanza della conversione, pensare secondo Dio e non secondo gli uomini.

Papa Francesco ci invita a seguire il cammino quaresimale insieme a Gesù, verso la croce, ma nello stesso tempo lasciarsi condurre in disparte in alto, distaccandoci dalla mediocrità e dalla vanità. Bisogna mettersi in cammino con sforzo, sacrificio…E concentrandoci ci troviamo ad accogliere la Parola di Dio che abbiamo appena ascoltato, quella che ci parla della tentazione. Il secondo capitolo della Genesi ci mostra come lungo la strada dell’uomo e della donna c’è sempre il serpente che vuole trasformare la Parola di Dio in una vergogna. Uno degli sbagli più grossi compiuti da Eva e ripetuti da tutti noi, tutte le volte che ci troviamo di fronte alla tentazione, è quello di dialogare con Satana, Gesù nel Vangelo che abbiamo ascoltato risponde al Diavolo con la Parola di Dio, senza lasciarsi tentare risponde per una, due, tre volte, concludendo: “Vattene Satana! Sta scritto infatti, solo il Signore Dio tuo adorerai, a Lui solo renderai culto”. Le tentazioni di Gesù rispecchiano le tentazioni di tutti gli uomini: il pane, il potere, il miracolo straordinario…Abbiamo detto di non dialogare con il diavolo e soprattutto non dobbiamo lasciarci influenzare dal suo ragionamento che mette in cattiva luce sia la Parola di Dio, sia la Creazione. Questo dialogo non ci può portare che all’ “accoglienza” della tentazione che si trasforma immediatamente nel peccato, ma dobbiamo fare come Gesù, immediatamente rispondere al tentatore con decisione, senza ragionare sopra le nostre tentazioni, se cominciamo a tentennare, allora sì che cadremo nel peccato. Il peccato di aver pane a buon prezzo, ma anche di avere beni e ricchezze; anche noi veniamo tentati molte volte di preoccuparci delle cose materiali. Gesù ci insegna a cercare innanzitutto il regno di Dio e tutto il resto ci verrà dato in abbondanza. Il segreto per sperimentare la provvidenza di Dio è quella di mettere Dio stesso al primo posto, se noi pensiamo a Lui, Lui penserà a noi. C’è poi il peccato di pensare che Dio sia a nostra disposizione, che debba fare la nostra volontà…Quando preghiamo diciamo: “Sia fatta la tua volontà” e non viceversa. Purtroppo tante volte scambiamo la volontà di Dio ciò che passa per la nostra testa e ci scandalizziamo poi se non veniamo esauditi. Il peccato del potere è capace di sedurre la gente e di inseguire onori che spettano solo a Dio. Questa è la tentazione di idolatria, la tentazione di mettere qualcosa al di sopra o al pari di Dio. Tante volte cadiamo in questo peccato, quando idolatriamo il piacere, il benessere, il denaro e li mettiamo al primo posto nella nostra vita, chiaramente è un peccato contro il primo comandamento, quello che ci dice di amare Dio sopra tutte le cose. Quante volte invece, noi amiamo più un nostro piccolo interesse, una nostra vanità, una piccola ricchezza materiale e per avere questo, rinneghiamo Dio, disubbidiamo a Dio e cadiamo nel peccato e a volte in peccato molto grave.

La Quaresima, ci ricordano le Letture del Mercoledì delle Ceneri, è fatta soprattutto da tre parole coniugate: preghiera, digiuno, elemosina. Coniugate perché la preghiera ci aiuta a rivolgere il nostro cuore a Dio, il digiuno fa puntare il nostro sguardo verso Dio, cambia il nostro sguardo soprattutto quando esso è disonesto, l’elemosina ci fa spendere quanto abbiamo guadagnato, in favore di coloro che ne hanno bisogno. Dobbiamo dunque difenderci e ci difenderemo tramite il lavoro e la preghiera, il lavoro ci consentirà di fuggire dall’ozio, che è il padre di ogni vizio, la preghiera invece, ci inonderà di grazia. Prepariamoci dei piccoli “impegni” con il proposito sincero di applicarli, soprattutto durante il tempo di questa Quaresima; per esempio uno potrebbe essere quello di trascorrere maggiore tempo davanti al tabernacolo oppure quello di recitare con fervore il Rosario.

Cresciamo in queste forme o in altre di preghiera… In questo modo riusciremo a mettere sempre in fuga il demonio tentatore, come lo stesso Gesù ci ha detto. Certe tentazioni potremmo solamente viverle con l’arma della penitenza, del digiuno e della preghiera, facciamo questo e saremo forti davanti alla tentazione, ma appena arriva la tentazione, appena arriva un desiderio di fare qualcosa che è contro la legge di Dio o contro il suo volere, non ragioniamo con il diavolo come ragioniamo con gli uomini, finiremo per cadere nel peccato, ma immediatamente come ha fatto Gesù, gridiamo: “Vai lontano da me Satana!” e confidiamo in Dio che la nostra buona volontà giunga con la grazia di Dio, saremo forti nella tentazione e non cadremo nel peccato. Dio ci aiuti, tenga la sua mano sopra di noi, perché senza il suo aiuto noi saremmo perduti”.

Patrizia Neroni: