X

Benedetto XVI il Papa che conosceva San Benedetto del Tronto

di Pietro Pompei

“Morto un Papa, se ne fa un altro”.

Presa così dal gergo comune, potrebbe sembrare irriverente, ma a scavare nell’ironia popolare, si trova una saggezza anche là dove l’evidenza non dà nulla di originale. Questa espressione nasconde la paura di rimanere senza una guida indispensabile, la continuità di un potere religioso che da millenni regge nella storia. Vi si scopre una centralità che ha evitato dispersioni e che ha permesso a grandi personalità di incidere profondamente in determinate epoche. Ricordo, perché di casa nostra, Sisto V.
Ci eravamo talmente abituati alla personalità, così ampia e presente, di Papa Giovanni Paolo II, che sembrava dovesse continuare ancora per lungo tempo, nonostante il decadimento fisico così evidente. Era diventato un po’ per tutti il simbolo dell’uomo che non si arrende di fronte alle difficoltà. Si sottometteva agli interventi della scienza medica, per poi riapparire con quella forza ed entusiasmo che ridavano fiducia. Si pensò che fosse impossibile sostituirlo. La morte giunta, nonostante tutto, quasi inattesa, è venuta a portare non la tristezza, ma a preparare un’apoteosi, di cui siamo stati tutti increduli e commossi spettatori. Una fiumana di persone, mai ricordata nella storia dell’umanità, si è portata a Roma per tributare l’estremo saluto al Papa che ha abbattuto tante barriere e che ha avuto il coraggio di chiedere “perdono” di eventi che in passato furono esaltati come trionfi di una Chiesa che aveva travisato la propria missione.
“Morto un Papa, se ne fa un altro”. E in quella apoteosi si stava delineando, con felpato passo teutonico, la figura del successore che uscito da un breve Conclave, ha espresso subito il desiderio di seguire le orme del suo grande predecessore. Joseph Ratzinger è nato nel 1927 a Markrl am Inn, un paesino della Baviera. Dopo gli studi teologici e l’ordinazione sacerdotale insegnò teologia nelle università di Monaco di Baviera, Bonn, Munster, Tubinga e Ratisbona. Fu consigliere del cardinale Frings durante il concilio Vaticano II. Arcivescovo di Monaco di Baviera dal 1977, nel 1981 fu nominato prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. Numerose sono le sue pubblicazioni. Il 19 aprile 2005 è stato eletto Papa, assumendo il nome di Benedetto XVI.
La nostra storia è legata al nome di Benedetto, anche se il nostro Patrono è stato un Martire precedente al Santo di Norcia. Un altro Papa con questo nome è entrato nella nostra storia. Si tratta di Benedetto XIV ( Prospero Lambertini) che da Cardinale si trovò a discutere il ripristino del culto del nostro Patrono nella causa intentata dalla nostra Comunità, dopo che il Vescovo diocesano Mons.Battistelli, nel far rispettare gli ordini della Sacra Congregazione dei Riti, aveva abolito la tradizionale festa.
E ci piace mettere a parte i nostri lettori che nella conoscenza geografica mondiale di Papa, Benedetto XVI la nostra città aveva una precisa collocazione, grazie all’amicizia che il Pontefice ha avuto con la famiglia del Prof. Francesco Crescenti, che in un recente passato, lo aveva ospitato nella sua casa sambenedettese, dalla quale ha potuto ammirare il nostro mare e il panorama della nostra città, esprimendo giudizi lusinghieri.

Altrettanto sono stati nei confronti del menù a base di pesce, ripetendo il giudizio espresso a suo tempo sul nostro “brodetto” dal Papa Marchigiano, Pio IX.

Redazione: