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Africa: Amref, “il termine afrofobia fuorviante e limitante”

Coltivare alleanze consapevoli per contrastare il razzismo anti-nero e contribuire a decostruire gli atteggiamenti e i linguaggi discriminatori nei confronti delle persone di provenienza africana grazie al ruolo attivo delle associazioni di afrodiscendenti. È stato questo l’obiettivo dell’evento pubblico “Get Under My Skin! Per un’alleanza contro l’afrofobia”, organizzato da Champs, dal partenariato che vede capofila Amref Health Africa Onlus Italia con CSVnet, Divercity aps, Le Réseau, Osservatorio di Pavia, Razzismo brutta Storia in collaborazione con Arising Africans, CSV Marche e Carta di Roma.
L’indagine – condotta attraverso 6 distinti focus group formati da 60 persone tra soggetti bianchi, africani e afrodiscendenti appartenenti ai settori della sanità, dell’istruzione e della comunicazione – ha messo in luce come le persone nere siano più inclini a percepire il razzismo come sistemico rispetto a una dimensione individuale. Attraverso l’indagine è stato possibile analizzare le caratteristiche del linguaggio adoperato dai partecipanti ai focus group. Per l’80% degli intervistati il termine afrofobia è fuorviante e limitante. Dal punto di vista terminologico il termine più adoperato da africani e afrodiscendenti per riferirsi all’afrofobia è razzismo, termine che ricorre con una frequenza doppia rispetto ai focus con i bianchi che preferiscono usare termini meno stigmatizzanti e forse autoassolventi come stereotipo, pregiudizio, diffidenza. Considerando invece il colore della pelle, i bianchi hanno nominato 88 volte in meno dei neri lemmi come colore, pelle, bianco e nero.
Per cercare di sradicare i fenomeni afrofobici tutti i partecipanti al focus pensano sia necessario rafforzare la conoscenza su questi temi e proporre percorsi di formazione interculturale e sul razzismo all’interno dei diversi settori lavorativi ed educativi. I dati del dossier sono stati il punto di partenza della riflessione degli ospiti dell’evento e del gruppo Afar – Afro descendant fighting against racism che hanno proposto con uno sguardo intergenerazionale e intercontinentale il loro punto di vista alternativo per contrastare il razzismo.

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Carletta Di Blasio: