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VIDEO Capitaneria di Porto, intervista al Capitano di Fregata Alessandra Di Maglio

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Abbiamo intervistato il Capitano di Fregata Alessandra Di Maglio, della Capitaneria di Porto di San Benedetto del Tronto.

Capitano come è entrata a far parte della Capitaneria di porto e quale è stato il suo percorso?
Sono entrata a far parte della Capitaneria di porto grazie ad una legge dello Stato entrata in vigore nel 1999 che ha consentito l’apertura delle Forze Armate anche alle donne. Io ho partecipato al secondo concorso di reclutamento Ufficiali a nomina diretta nella Marina Militare nel Corpo delle Capitanerie di porto, quindi ero già laureata, avevo fatto un percorso di studi nel mondo civile, con la laurea sono potuta entrare direttamente al concorso di Ufficiale per nomina diretta. Ho frequentato un anno di corso in Accademia Navale a Livorno e ho preso il grado di sottotenente di vascello, ho avuto la mia prima destinazione nella Capitaneria di porto di Brindisi.

Come ci diceva lei, era il secondo anno in cui le donne erano ammesse anche presso le Forze Armate. Come sta cambiando in questo senso la Capitaneria?
La Capitaneria nel corso di questi anni è cambiata  soprattutto da un punto di vista logistico perché ha dovuto un po’ sistemare gli edifici per consentire l’ingresso delle donne, quindi di tutti i livelli, sottoufficiali e marinai, e a prestare i dormitori anche per il personale femminile. Sicuramente sono stati fatti passi avanti, anche le unità navali consentono la convivenza tra militari uomini e militari donne.

Come porta avanti la salvaguardia della vita umana in mare, la sicurezza in navigazione e trasporto marittimo?
Sicuramente attraverso molteplici attività, facciamo molta attività di prevenzione, anche attraverso dei pareri che rendiamo per le attività che si svolgono nei porti attraverso numerose vigilanze, monitoraggi sia a terra che a mare e poi interveniamo là dove ci sono effettive situazioni di emergenza. Noi rispondiamo alle ovviamente chiamate di emergenza di chi è in pericolo di perdersi in mare e quindi organizziamo tutto ciò che è l’attività di soccorso con l’invio di motovedette.

Per quanto riguarda la tutela dell’ambiente marittimo e dei suoi ecosistemi, a San Benedetto del Tronto c’è questa bella esperienza dei pescatori che hanno dato il via all’iniziativa della pesca della plastica
Questo, sì, è stato un progetto molto importante, io ancora non ero qui in servizio, però la comunità ha un bel ricordo di quel progetto. I pescatori hanno aderito volentieri a questa iniziativa, prima i pescatori recuperavano con le reti i rifiuti del mare e quindi era un problema poi portarli perché non si sapeva come gestirli, invece con questa iniziativa hanno potuto finalmente recuperare i rifiuti e portarli tranquillamente a terra e smaltirli. Loro hanno continuato questa attività e tutt’ora continuano a farla e sicuramente coinvolgerli in questa iniziativa ha dei risultati positivi, anche perché sono persone che vanno per mare e quindi bisogna in loro suscitare questa forma di rispetto del mare che va sia con la tutela degli stock ittici, sia con questa forma di rispetto dall’inquinamento.

Per quanto riguarda il dragaggio del porto, quali novità ci sono?
Le novità sono queste: noi abbiamo emanato proprio la settimana scorsa due ordinanze, abbiamo una unità che per conto dell’Autorità di sistema portuale ha iniziato ad effettuare dei rilievi batimetrici proprio all’imboccatura, così per un quadro aggiornato proprio di quello che è il fondale e poi c’è un’altra unità, sempre per conto del sistema portuale che sta effettuando dei carotaggi presso il Parco Regionale della Sentina, in quanto il progetto di dragaggio prevede la possibilità di utilizzare questi fanghi che verranno recuperati dall’imboccatura, per utilizzarli come una risorsa, non come un rifiuto. Qualora le analisi dovessero dare dei risultati positivi, questa riserva verrà reimpiegata per il rifacimento della Sentina. Quindi al momento abbiamo un’attività ancora di studio, di acquisizione di informazioni e poi l’ultimo step dovrebbe essere l’autorizzazione della Regione Marche che dà il via alla possibilità di impiegare i fanghi con finalità di rifacimento.

A San Benedetto del Tronto una festa molto sentita è la Festa della Madonna della Marina. La tradizione vuole che i pescherecci cercando di mantenere la sicurezza, escono in processione ospitando la popolazione. Negli ultimi anni ci sono stati forti limitazioni, come ad esempio un costo importante da sostenere per gli armatori. Come pensa che andrà il prossimo anno?
La Festa è sicuramente molto sentita, è un momento molto importante per la città, io spero di viverla, non ho avuto l’esperienza l’anno scorso perché mi sono insediata dopo questa festività.
Spero che i pescatori possano partecipare nonostante le loro problematiche. Noi saremo qui per poter organizzare nel modo migliore l’attività, la processione perché siamo in un giorno di festa e vorremmo far partecipare il maggior numero di unità da pesca in questa processione.

 

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