(Foto del vescovo Pavlo Honcharuk)

(Foto del vescovo Pavlo Honcharuk)

“Un momento” dal punto di vista “emotivo molto difficile”. “Anche se so che questa è una guerra, che porta sempre vittime, quello che mi ha commosso molto a Izyum sono i 50 soldati, poliziotti, giovani che hanno riesumato questi corpi. Lo hanno fatto con profondo rispetto e in perfetto silenzio…”. E’ stato un momento “traboccante di preghiera. Anche io direi che è stato una Santa Messa, dopo la Santa Messa”. Lo scrive il card. Konrad Krajewski sul portale della diocesi di Kharkiv-Zaporizhia, dove racconta della tappa che insieme al vescovo Pavlo Honcharuk, lo ha portato ieri a Izyum, cittadina a 200 chilometri da Kharkiv dove in un bosco è stata ritrovata una fossa comune con dentro almeno 400 corpi. “Oggi è stata una giornata molto difficile”, scrive il cardinale. “Il vescovo Pavel ed io siamo andati a Izyum, dove sono state uccise tante persone e ora sono in corso le esumazioni. Un luogo dove vengono estratti i corpi delle persone torturate uccise per odio”. Il cardinale che è giunto qui in “missione” a nome di Papa Francesco, rimane colpito dalla cura con cui le forze dell’ordine stanno svolgendo questo lavoro. “Era come se stessero scavando i propri cari”, scrive.

(Foto del vescovo Pavlo Honcharuk)

“Questo mi ha commosso molto, perché con tutto il pericolo di razzi che sta accadendo lì, hanno tirato fuori da se stessi ciò che è più bello, un grande rispetto per il defunto. Mi ha commosso molto, perché la guerra è brutale e crudele, ma quelle hanno mostrato ciò che è più bello c’è in un uomo: grande rispetto, delicatezza e amore per un’altra persona. Perché è proprio così che si esprime l’amore per il prossimo. Questa giornata è stata molto evangelica, perché abbiamo reso omaggio a persone che sono morte tragicamente. Non avevamo odio, nessuna vendetta contro coloro che l’hanno fatto. C’era solo un grande desiderio per una dignitosa sepoltura di queste persone”.

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