(Foto ANSA/SIR)

Di fronte agli ultimi eventi accaduti in tutto il Paese, con attacchi e saccheggi verso sacerdoti e ambienti ecclesiali e delle Caritas, la Conferenza dei religiosi haitiani (Chr), in una nota diffusa ieri, si dice “costernata” e manifesta “profonda solidarietà ai sacerdoti, religiosi e religiose del Paese che sono profondamente colpiti nella loro fisicità e integrità morale e nelle loro opere, in particolare nelle diocesi di Cayes, Gonaïves e Fort-Liberté, più precisamente a Ouanaminthe, oltre che a tutte le altre persone e istituzioni vittime di atti vandalici e saccheggi in questi giorni”.
Ancora una volta, la Chr “condanna fermamente questi atti di violenza senza precedenti, da qualunque parte provengano, e chiede che le autorità statali si assumano la loro responsabilità e si impegnino a proteggere vite e beni. Unendoci al grido dei Vescovi cattolici di Haiti, e solidali con l’atroce sofferenza e la miseria secolare del nostro popolo, a cui apparteniamo, e con il quale viviamo e lavoriamo in quasi tutti i settori, esprimiamo le nostre richieste legittime e continueremo a lavorare instancabilmente al fianco della gente, contro la povertà, l’ignoranza, l’insicurezza, la violenza insensata e a favore della giustizia sociale e dello sviluppo integrale”.
Proseguono i religiosi: “Nonostante la violenza, a volte telecomandata, che si scatena contro di noi e le nostre istituzioni, e radicata nei valori del Vangelo, incarnati dai carismi dei nostri vari Istituti e Congregazioni, non ci stancheremo mai di impegnarci in modo profetico accanto ai più poveri, ai bambini, ai giovani, ai malati, ai profughi, ai migranti, ai rimpatriati, agli emarginati, insomma alle persone in una situazione di grande vulnerabilità, perché ‘venga il suo regno’, secondo la missione che abbiamo ricevuto dal Signore”.
Da qui, l’appello: “In questi momenti di così grande angoscia, totale confusione e forte turbolenza, facciamo appello alla coscienza e alla responsabilità di tutti gli attori e di tutti i settori, sia nazionali che internazionali, affinché si impegnino con onestà e in modo adeguato nella ricerca di una soluzione pacifica alla crisi. Chiediamo inoltre alle Conferenze dei religiosi e alle Conferenze dei vescovi cattolici di tutto il mondo di continuare a mostrare solidarietà con il nostro popolo, sensibilizzando i vari governi, la maggior parte dei quali coinvolti nella crisi haitiana, affinché i gemiti del nostro popolo possano essere ascoltati oltre i nostri confini”.

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