Lunedì 5 settembre, data che segna la celebrazione della Giornata dell’Amazzonia, il cardinale Leonardo Ulrich Steiner, arcivescovo di Manaus  e presidente della Commissione episcopale speciale per l’Amazzonia della Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile, e il vescovo della prelatura di Marajó e presidente della Rete ecclesiale pan-amazzonica (Repam-Brasile), don Evaristo Pascoal Spengler, hanno pubblicato la lettera “Tempo di sognare una politica per il bene comune in Amazzonia”, in vista delle elezioni generali del prossimo 2 ottobre.
Nel testo i vescovi affermano che “la vorace insaziabilità del capitale rende manifesto il suo cammino di carattere estrattivista e ne decreta l’avanzata verso l’ultima frontiera dell’espansione di una «economia che uccide» (cfr. EG 53), basata su grandi progetti predatori e suicidi, che contaminano e distruggono le fonti di vita, prosciugano i fiumi, riscaldano l’aria, danneggiano l’agricoltura familiare, espellono comunità, perseguitano leader e persone, concentrano le persone in città insostenibili e malate”.
La lettera sottolinea, inoltre, che la fame cresce tra la popolazione mentre vengono esportati grano, minerali e altre risorse. La violenza socio-ambientale, alimentata dall’impunità, aggrava la disuguaglianza, causa di dolore, sofferenza e morte per gli amazzonici. “Viene dichiarata anche l’emergenza climatica in Amazzonia e nel Pianeta. Siamo stupiti dalle prospettive basate sulla conoscenza scientifica, secondo le quali si è raggiunto un punto di irreversibilità del processo predatorio nei territori amazzonici”.
La lettera sottolinea che il primo passo verso una “politica migliore”, in Amazzonia e in Brasile, è riconquistare l’impegno per un progetto comune, che “unisca tutti i popoli e integri gli esclusi”, nelle campagne, nella foresta e nelle città. “Questo compito è di tutti, in particolare dei politici e di coloro che ricoprono cariche pubbliche”, scrivono ancora il cardinale Steiner e il vescovo Spengler, che concludono: “Impegnati a difendere la vita, la dignità e la cultura dei popoli dell’Amazzonia, noi, a nome dei vescovi dell’Amazzonia legale brasiliana, esprimiamo il nostro ripudio dei leader politici, in tutte le sfere del potere, che difendono o attuano progetti di morte in Amazzonia, come la concentrazione e l’accaparramento di terre, la liberalizzazione dell’attività mineraria, l’estrazione mineraria nelle terre indigene, il quadro giuridico. Sostenere i leader che agiscono in questo modo significa diventare complici della loro pratica abominevole”.

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