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Ucraina: mons. Honcharuk (Kharkiv) ad Acs, “la nostra Chiesa serve le persone, gli anziani e i bambini”

“La nostra Chiesa è viva e attiva. Sacerdoti e fedeli sono al loro posto e nelle parrocchie, continuiamo a recitare le preghiere e celebrare la liturgia ogni giorno, ma ciò non è possibile dove si svolgono combattimenti o nei territori occupati. Eppure la nostra Chiesa serve le persone, gli anziani e i bambini”. Lo dice mons. Pavlo Honcharuk, vescovo della diocesi latina di Kharkiv-Zaporizhia, ad Acs. “Siamo preparati per una morte improvvisa e inaspettata – aggiunge -. Questo significa che riceviamo spesso i Sacramenti, specialmente la Confessione. È un’esperienza completamente nuova, un modo di vivere diverso. Al mattino mi sveglio e mi rendo conto di essere vivo”.
Il presule riferisce che “si stima che circa il 15% della città sia stato distrutto”. “Questo è un danno irreparabile. Ma le infrastrutture della città funzionano e possono resistere alla pressione. Le fabbriche e le imprese che ne sono capaci continuano a funzionare. Le persone che ci lavorano hanno ancora un lavoro, mentre altri lavoratori sono stati trasferiti in altre città ucraine. Inoltre, gli ospedali e i servizi comunali sono ancora funzionanti. Le persone stanno cercando di avere una vita normale, anche se la guerra ci circonda ovunque. Scuole e università danno corsi online. Il settore finanziario nel suo complesso funziona e le carte bancarie sono accettate ovunque. I negozi sono parzialmente aperti. Ieri sono stato al mercato, bruciato solo per metà. C’è ancora il commercio, ma le persone non possono comprare niente perché non hanno soldi”.

Il vescovo riferisce, inoltre, che “molte persone che hanno perso la casa sono arrivate in città”. “Qui, non lontano dal confine, alcuni giorni fa sono state distrutte venti case di un villaggio. Le truppe russe stanno distruggendo i nostri villaggi ucraini e i sopravvissuti stanno fuggendo in città. Anche gli sfollati dai villaggi vicini vengono a Kharkiv, sebbene Kharkiv sia continuamente bombardata. Lavoriamo anche in altri luoghi e aiutiamo distribuendo aiuti umanitari, cose per bambini, cibo, pannolini o semplicemente essendo disponibili a parlare. Questo viene fatto a Poltava, Sumy, Konotop, Dnipro, nonché a Zaporizhia e Pokrovsk”.

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Carletta Di Blasio: