“L’Unicef accoglie con favore il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e in Israele dopo tre giorni di pesanti violenze. Quindici bambini sono stati uccisi e da notizie 150 sarebbero stati feriti nella Striscia di Gaza, così come 14 bambini sarebbero stati feriti in Israele. Quando la violenza infuria, sono i bambini a pagarne il prezzo. Oltre questi numeri, ci sono giovani vite. Molte di esse sono state stroncate”, dichiara Adele Khodr, direttore regionale Unicef per il Medio Oriente e il Nord Africa.
“L’impatto di queste escalation è enorme – prosegue Khodr – e continua anche dopo il cessate il fuoco, compromettendo la capacità dei bambini di realizzare i propri diritti e continuando a esporre i bambini e le famiglie a rischi. Per molti bambini, questo è stato il quinto conflitto vissuto negli ultimi 15 anni. Molti bambini stanno già vivendo l’impatto psicologico a lungo termine della continua esposizione alla violenza”.
L’Unicef, insieme ai suoi partner, sta consegnando forniture sanitarie di emergenza, sufficienti a raggiungere più di 50mila persone colpite. “Stiamo fornendo supporto psicosociale e di salute mentale e stiamo lavorando per indirizzare i bambini e le famiglie ai servizi di protezione disponibili, laddove necessario”. L’Unicef – conclude Khodr –  “sta lavorando con i partner affinché tutti i bambini possano tornare a scuola in sicurezza alla fine di agosto” e “invita ancora una volta tutte le parti a trovare una soluzione politica e pacifica a lungo termine al conflitto che dura da decenni, per il bene di tutti i bambini e del loro futuro”.

Entra a far parte della Community de L'Ancora (clicca qui) attraverso la quale potrai ricevere le notizie più importanti ed essere aggiornati, in tempo reale, sui prossimi appuntamenti che ti aspettano in Diocesi.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *