SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Si sono conclusi ieri i festeggiamenti in onore di Santa Maria della Marina, patrona dell’omonima Parrocchia. In particolare le manifestazioni religiose sono terminate con la processione dal mare fino alla Cattedrale e con la successiva celebrazione della Santa Messa alle ore 19:00 all’aperto in piazza Nardone, presieduta dal vescovo Carlo Bresciani e concelebrata dal parroco nonché vicario generale don Patrizio Spina, da mons. Romualdo Scarponi e da don Luciano Paci, entrambi parroci emeriti della Marina. Presenti, oltre ai fedeli, anche molte autorità civili e militari, tra cui il primo cittadino di San Benedetto del Tronto Antonio Spazzafumo, il presidente della provincia di Ascoli Piceno Sergio Loggi, il senatore Giorgio Fede, il comandante della Capitaneria di Porto Marco Mancini, il comandante della Compagnia di Guardia di Finanza Tommaso Manfra, il comandante della stazione dei Carabinieri di San Benedetto del Tronto Pasqualino Palmiero, il comandante provinciale dei Carabinieri Giorgio Tommaseo, il vice commissario della Polizia di Stato Daniele Luzi, il capitano della Polizia Municipale Giuseppe Brutti, gli assessori Laura Camaioni e Andrea Sanguigni, la consigliera comunale Elena Piunti  ed alcuni rappresentanti del Gruppo ANMI (Associazione Nazionale Marinai d’Italia) di San Benedetto del Tronto.

Nonostante il caldo quasi proibitivo di questi ultimi giorni di luglio, la comunità dei fedeli si è radunata numerosa presso la Banchina Malfizia per recitare insieme il Santo Rosario e poi dar vita alla consueta processione per le vie della città con l’effigie di Santa Maria della Marina trasportata su una barca colma di fiori e scortata da alcuni pescatori e da alcune giovani leve della Capitaneria di Porto di San Benedetto del Tronto. Il percorso, animato dalla Banda della Città di San Benedetto del Tronto, si è concluso presso piazza Nardone, davanti alla Cattedrale Santa Maria della Marina, dove si è celebrata la Santa Messa alla presenza dei fedeli e di tutte le autorità intervenute.

Queste le parole del vescovo Carlo Bresciani durante l’omelia: “Il brano del Vangelo, che ci parla delle nozze di Cana di Galilea, ci presenta la sollecitudine di Maria, attenta alle necessità e pronta a correre in soccorso con i mezzi di cui dispone. Sappiamo che a un certo punto della festa di nozze, venne a mancare il vino e un momento di felicità e di gioia rischiava di essere rovinato. Obiettivamente non sarebbe stato un grande disastro, nessuno sarebbe morto per questo. Ma una festa che meritava di finire bene, come deve essere di un matrimonio, sarebbe stata rovinata e gli sposi ridicolizzati in tutto il paese. Maria non era implicata in prima persona, non aveva alcuna responsabilità in merito e apparentemente non avrebbe potuto fare nulla. Che cosa poteva farci lei, se il vino era finito e personalmente non aveva vino da offrire? Avrebbe ben potuto dirsi: ‘Mi dispiace, ma non è affare mio e io non ci posso fare nulla’. Nessuno avrebbe avuto da ridire. Nessuno si era ancora accorto di quello che era capitato e nessuno le aveva chiesto qualcosa: poteva, quindi, far finta di nulla. Ci si può sempre voltare dall’altra parte. Chi avrebbe potuto rimproverarle qualcosa? Caso mai avrebbe potuto lei commentare l’imprevidenza degli sposi che non avevano saputo organizzare come si sarebbe dovuto fare per un’occasione così importante. Ma Maria non si pone a questo livello: non è né pettegola, né chiacchierona, anzi la sua preoccupazione è come proteggere gli improvvidi sposi da figuracce e successivi pettegolezzi. Ma come? Lei vino non ne ha e, quindi, non ne può dare. Lei, però, non si tira indietro, non se ne lava le mani, non sta a guardare come andrà a finire. Al contrario, si fa carico della situazione con i mezzi che ha a sua disposizione. Ha il cuore di una madre, e una madre si prende cura delle necessità che si vengono a creare. In questo caso, Maria si mostra già come una madre universale che guarda agli sposi come suoi figli che deve aiutare. Che cosa fa una madre in situazioni simili? Va a chiedere aiuto a chi pensa possa aiutarla a risolvere al meglio la situazione. Che cosa non fa una madre per i suoi figli? È capace di bussare a tutte le porte. Maria bussa alla porta di Gesù, e con quale delicatezza! Non gli dice devi fare questo o quello. Non impone nulla. Gli fa solo presente la situazione: conosce suo figlio e sa che farà qualcosa, che neppure lui si volterà da un’altra parte facendo finta di nulla. La forza di Maria è avere Gesù, è poter rivolgersi a lui. È una madre che si rivolge al Figlio per aiutare altri figli. Possiamo dire che qui Maria si mostra già come madre della Chiesa in quanto madre del Figlio di Dio. Madre che si prende cura della Chiesa e dei suoi bisogni. Madre premurosa che non si arrende, conquista e ottiene con la sola forza dell’amore, l’unica vera forza che conquista il mondo. È la verità più semplice, ma che il mondo non ha ancora capito. Con questa forza Maria tocca il cuore anche di Gesù e avviene quello che nessuno avrebbe mai potuto aspettarsi: la sovrabbondanza del miracolo. Quella sovrabbondanza che è solo nelle mani di Dio. Non è Maria che trasforma l’acqua in vino, ma è Maria che l’ottiene con il suo intervento materno.”

‘Non hanno più vino’ – ha proseguito il vescovo Bresciani – è la situazione che a volte sembra essere la nostra, intendo quella della nostra Chiesa e quella del nostro mondo. A volte, per quanto ricchi di vivande, abbiamo l’impressione di essere rimasti a secco, di mancare di quella spinta e di quella gioia che solo il vino della fede può dare alla vita, per cui la festa va avanti, ma stancamente, senza il vino della speranza che fa guardare al futuro con fiducia. Oggi siamo a corto di questo vino: il futuro più che attirarci ci spaventa o comunque è più carico di paura che di speranza. Il nostro mondo, almeno il nostro occidentale, è opulento, intento a consumare, ma è stanco, ripiegato su se stesso, più che proteso al futuro e al futuro di Dio. Troppe persone si voltano da un’altra parte e non si preoccupano di preparare il vino per fare festa non da soli, ma insieme con gli altri chiamati da Dio al banchetto della vita. Troppi pensano che il vino dell’indifferenza o dell’esclusione possa bastare alla festa della vita. Troppi pensano ‘non tocca a me’: quanta diversità dall’atteggiamento di Maria e di Gesù! Abbiamo bisogno dell’occhio e del cuore di Maria, la quale, prendendo atto delle nostre mancanze, intercede presso Gesù, chiedendo per noi quel vino che dia pienezza alla festa della vita. Solo Gesù può darci questo vino, Maria lo sa e lei, madre nostra, lo chiede per noi come ha fatto alle nozze di Cana. Mi piace questa sera pensare che Maria stia facendo questo, presentandosi al cospetto di suo Figlio a intercedere per noi. Mi piace, perché sento che abbiamo molto bisogno di questo vino, perché le nostre nozze con lo sposo Gesù possano ritrovare la gioia e lo slancio di una vera festa, completa di tutto. Non abbiamo più vino perché ci manca quella attenzione che Maria ha per i bisogni degli altri e perché non mettiamo a disposizione l’acqua che abbiamo, non avendo più fiducia che Gesù la possa cambiare in vino nuovo, migliore di quello vecchio. Arriviamo addirittura a dire: ‘noi sì, gli altri no’. Il vero devoto di Maria non è così! Impariamo da Maria l’attenzione ai bisogni degli altri. Impariamo da lei a non guardare da un’altra parte. Impariamo a prenderci cura gli uni degli altri con quello che possiamo e che abbiamo e, se non abbiamo davvero altri mezzi, rivolgiamoci come Maria a Gesù. Il vino della speranza tornerà ad essere abbondante, perché noi avremo preparato soltanto l’acqua nelle giare, ma Gesù la cambierà in vino, il migliore che ci sia. E sarà festa per tutti.”

Al termine della celebrazione eucaristica ha preso la parola don Patrizio Spina il quale ha voluto effettuare alcuni ringraziamenti: “Al termine della festa della Madonna della Marina desidero ringraziare ciascuno di voi per la vostra collaborativa presenza e conforto in questo tempo. Alla Madonna affido quanti in questi giorni hanno lavorato e si sono donati per la piena riuscita della nostra festa. Grazie al vescovo Carlo che ci ha guidato con la sua parola e la sua paterna amicizia e, al contempo, ringrazio i confratelli don Luciano e don Romualdo che hanno vissuto prima di me questi momenti e sono stati di aiuto a tutti noi con i loro consigli. Grazie poi a don Peppe, prete del porto e al porto, per la collaborazione e la soluzione concreta per realizzare tutto al meglio e mi pare che, avendo fatto equipaggio, ci siamo ben riusciti. Ho presente e affido alla Madonna della Marina il nostro sindaco con tutti i suoi collaboratori che ci hanno permesso di vivere bene questo evento. Maria, Stella del Mare, vi guidi e vi orienti nel vostro servizio non facile, ma – spero sempre – con tanta passione. Il nostro ringraziamento va anche alla Capitaneria di Porto, al Comandante Marco Mancini e a tutti i suoi collaboratori. È occasione per affidare lei, Comandante, alla nostra Madonna per il prossimo servizio che andrà a ricoprire a breve. Grazie ai giovani e alle giovani leve della Capitaneria per lo sforzo e lo zelo dimostrato in tutti i picchetti di onore: la Madonna vi aiuti a realizzare i vostri sogni. Grazie a tutte le autorità civili e militari qui convenute, oggi e ieri al porto. Come sempre, la vostra presenza ha impreziosito la nostra festa. Ai nostri pescatori, ai nostri marinai, quelli di oggi e quelli di ieri, alle loro madri, ai loro padri, alle loro spose, ai loro figli e nipoti, per l’esempio che ci date che una buona pesca è anche frutto di una buona collaborazione e comprensione reciproca. Il mare e il mondo del mare sono stati da sempre inclusivi e non si sono mai chiusi a niente e a nessuno. Quanto dovremmo ancora imparare che da soli non si va molto lontano e che la critica distruttiva rompe le corde e rovina le reti e conclude poco. E dovremmo imparare dalle retare a metterle a posto. Da ultimo, ma non perché ultimi, voglio ringraziare i collaboratori e le collaboratrici parrocchiali, uomini e donne di questa parrocchia. Avete fatto tutto voi e il mio grazie – lo sapete – è pieno di commozione. Grazie a chi ci ha accompagnato ieri in processione, il Marcantonio II, e al coro di ieri e di oggi che ha animato la liturgia. A tutti quindi grazie di cuore.”

A seguire, Manrico Urbani, ideatore e promotore del Palio Velico dei Quartieri della città di San Benedetto del Tronto, ha raggiunto l’altare per consegnare una pergamena, in ricordo della festa della Marina, alle autorità religiose, civili e militari che hanno preso parte ai festeggiamenti e ad alcuni motopescherecci che hanno collaborato fattivamente per la riuscita delle manifestazioni. In particolare un grande applauso è stato rivolto a Carlo Di Domenico, armatore dell’imbarcazione Marcantonio II che ha trasportato l’effigie della Madonna della Marina durante la processione in mare di sabato 30 luglio.

Urbani ha poi chiamato l’architetto Laura Cellini, in rappresentanza del Circolo Nautico, per il rito di premiazione dei vincitori del VII Palio Velico dei Quartieri. Alla presenza del vescovo Bresciani, del parroco don Spina e del sindaco Spazzafumo, è stato consegnato il Palio Velico a Roberto Vesperini, presidente del Comitato di Quartiere San Filippo Neri, e al timoniere Matteo Terenzi, che vanta ben due vittorie su quattro partecipazioni.

Il presidente Vesperini, fresco di nomina, è apparso visibilmente felice e ha dichiarato: “Sono molto felice che il quartiere San Filippo Neri abbia ottenuto questo riconoscimento. Tante volte ho assistito a questa manifestazione, ma oggi l’emozione è diversa e molto più grande. Faccio i complimenti agli organizzatori per l’ottima riuscita del Palio. Poi ringrazio infinitamente il nostro timoniere Matteo. Sapevamo che fosse uno dei più forti, quindi, quando abbiamo assistito al sorteggio degli abbinamenti tra timonieri e quartieri, abbiamo da subito compreso che avremmo avuto una concreta possibilità di vincere; ma la certezza in questi casi non c’è mai. Invece poi vederlo gareggiare in tutte e tre le competizioni con tenacia e bravura ci ha fatto sperare ed emozionare. È stato tutto davvero molto bello!”

Anche il timoniere Terenzi ha espresso grande gioia: “Per me ogni anno è sempre un piacere partecipare a questa manifestazione. Vorrei ringraziare il Circolo Nautico, che ha organizzato ogni cosa in maniera impeccabile,  ed in particolare il sig. Manrico, che con questa iniziativa ha reso onore alla città di San Benedetto del Tronto.”

L’architetto Cellini, seppur soddisfatta della manifestazione appena avvenuta, è già proiettata al futuro: “In tutto a San Benedetto del Tronto ci sono sedici quartieri che, per il prossimo anno, vorremmo coinvolgere in maniera ancora più attiva, così da rendere questo palio ancora più emozionante e sentito dai cittadini sambenedettesi. Quella di questo anno è la settimana edizione del Palio. Ci siamo fermati per due anni a causa della pandemia, ma ora che siamo ripartiti ci piacerebbe che il Palio Velico divenisse il simbolo della festa della Marina e della nostra città.”

L’intenso pomeriggio si è concluso con la preghiera alla Madonna della Marina scritta dal vescovo Bresciani e recitata da tutti i fedeli presenti in piazza:
“Vergine Santa, Madonna della Marina, Stella del nostro mare,
noi fedeli di San Benedetto, in preghiera, a Te ricorriamo,
confidando nel tuo tenero amore materno verso tutti noi.
Tu hai sempre protetto nei pericoli
i nostri marinai e i nostri pescatori;
hai consolato le madri, le spose e i figli,
in ansia per le sorti dei loro congiunti,
in balia dei venti e delle onde minacciose;
hai ispirato e sostenuto la fede dei nostri padri
che in Te posero sempre la loro fiducia.
Tu, nostra amata patrona,
volgi ora il tuo sguardo benevolo su tutti noi,
sulla nostra città, sulle nostre famiglie e sui giovani,
sugli anziani, sugli ammalati e su tutti i bisognosi,
sui marinai e sui pescatori,
sugli operatori del turismo e su tutte le nostre attività.
Tutti abbiamo bisogno della tua protezione materna:
noi, ora, con fiducia di figli, la invochiamo,
certi di essere da Te ascoltati e accolti.
Tu, madre di Gesù e madre di misericordia,
intercedi per noi presso Dio, nostro Padre. Amen”

In tarda serata si sono conclusi anche i festeggiamenti civili in onore della Madonna della Marina con uno spettacolo pirotecnico a cui hanno assistito numerosi cittadini, molti turisti e anche tanti residenti delle città limitrofe, accorsi appositamente al porto per ammirare i luminosi e fragorosi fuochi d’artificio.

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