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L’importanza del rosario

Di Paolo Bustaffa

Lasciatemi la corona del rosario” fu l’ultima sua richiestaa e con questo piccolo segno al collo si avviò alla morte. Si chiamava e si chiama Francesco Caglio partigiano, propagandista di Azione cattolica della Plaga di Monza. Venne fucilato perché antifascista il 12 luglio 1944 nel poligono di Carpi dopo la detenzione nel campo di Fossoli.

Nel maggio 2022 in molti paesi e nelle periferie delle città persone e famiglie si stanno ritrovando in piccoli spazi tra le case abbelliti da fiori e lumini per la recita del rosario.

Il filo invisibile di questa preghiera unisce nel tempo storie di fede che sono nate e nascono nel cuore degli umili, nel cuore di coloro che vivono ogni giorno il dialogo tra il finito e l’infinito, il provvisorio e l’eterno.

È una rete, il più delle volte ignorata se non derisa che si forma spontaneamente ogni sera con il pensiero alle vittime delle guerre, con l’insistente domanda di pace.

Lo sguardo, la preghiera è un incrociarsi di sguardi, si rivolge in questi incontri a una donna che ha accompagnato il figlio fino ai piedi di una croce. Nel suo volto si scorgono i volti di molte madri che sono con i loro figli e le loro figlie nelle terre dilaniate dall’odio e dalle armi. Ai loro volti si affiancano quelli delle madri che in altre terre si sentono totalmente dentro una comune sofferenza.

Il dolore delle madri attraversa le frontiere e diventa il dolore del mondo, supera il tuono dei cannoni e diventa un grido cosmico.

Una donna, umile, silenziosa, cammina sulle strade del mondo. Nel mese di maggio 2022 c’è chi si rivolge a lei stringendo tra le mani la coroncina del rosario, sono i mendicanti della verità, i pellegrini dell’assoluto, umili che scrivono la Storia.

Sono uomini e donne liberi che si rivolgono a colei che ha visto Pilato lavarsi le mani, ha visto morire il figlio in croce, ha visto il figlio risorto.

I loro linguaggi sfuggono ai codici consueti per interpretare i messaggi. C’è un movimento dell’anima che ae non interessa chi non crede in chi pensa suscita il desiderio di conoscere, di capire, di incontrare.

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