X

Diocesi, Giancarla e Antonio fondatori G.R.I.S. “Importante l’ascolto delle persone e il dialogo con quelle in ricerca di Dio”

DIOCESI – Prosegue il nostro viaggio alla conoscenza dei gruppi, movimenti e associazioni che fanno parte della Diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto Marche. Questa settimana abbiamo intervistato Giancarla Perotti e Antonio Barra fondatori e responsabili del G.R.I.S, Gruppo di ricerca e di informazione socio-religiosa. Nel 1987 sono stati tra i soci fondatori del G.R.I.S. nazionale, ed eletti consiglieri nazionali svolgendo attività culturali e pastorali. Giancarla Perotti è anche responsabile per il Centro Italia del Centro Scuola G.R.I.S. “Lorenzo Minuti”, uno tra i diversi organismi del G.R.I.S. nazionale.

Cosa muove la vostra associazione?
Il Gruppo di ricerca e di informazione socio-religiosa è un’associazione di cattolici: sacerdoti, religiosi e laici. A fondamento dell’associazione vi è la dottrina cattolica espressa dal Magistero della Chiesa, la virtù della carità e l’obbedienza all’insegnamento del Sommo Pontefice. Lo scopo del G.R.I.S è quello di promuovere la ricerca, lo studio e la diffusione delle informazioni sulle sette religiose, altrimenti definite con termini come: nuovi culti, nuovi movimenti religiosi, movimenti religiosi alternativi, nuove religioni.

Ripercorriamo la storia che ha portato alla creazione del G.R.I.S.
In occasione del secondo convegno nazionale sui Testimoni di Geova tenutosi a Napoli nell’ottobre del 1983 nacque l’idea di costituire il Gruppo di Ricerca e di Informazione sulle Sette e successivamente in un incontro tenuto a Loreto, nel febbraio del 1984, tale idea fu elaborata. Alla fine di aprile, sempre dello stesso anno (1984), a San Benedetto del Tronto il terzo convegno nazionale sui Tdg fu organizzato da Mons. Giovanni Marinelli in collaborazione con il “Gruppo Shalom” fondato da Padre Giuseppe Crocetti, sacerdote della Congregazione del S.S.S. della Congregazione di San Benedetto del Tronto, noto biblista, per arginare il proselitismo geovista. In realtà il suddetto terzo convegno nazionale sui Tdg, organizzato a San Benedetto del Tronto equivarrebbe al primo convegno nazionale del G.R.I.S. e al primo convegno del G.R.I.S della nostra diocesi. Gli appartenenti al Gruppo Shalom non erano molto favorevoli alla nascita del nuovo gruppo perché il territorio sambenedettese era minacciato dai Tdg, mentre di appartenenti ad altri MRA erano inesistenti o quasi. Il Gruppo Shalom, come già accennato, era caratterizzato dallo studio della Sacra Scrittura, dallo studio della letteratura geovista, da un cammino spirituale e dal servizio pastorale che consisteva nel dialogare con il cattolico che aveva dubbi sulla propria fede per il fatto che aveva conversato spesso con i Tdg o addirittura parlare delle differenze tra il credo cattolico e quello geovista o con gli anziani e sorveglianti della Congregazione del Tdg.

Chi favorì la nascita del G.R.I.S. nel nostro territorio?
Tonino Gilormello fu la persona della nostra Diocesi che favorì la nascita del G.R.I.S. nel nostro territorio. La differenza sostanziale tra il Gruppo Shalom e il G.R.I.S. è che il primo s’interessava della tematica dei TdG, il secondo si interessa di tutti i Nuovi Movimenti Alternativi che in poco tempo incominciarono ad apparire anche nella nostra diocesi. Inizialmente i due gruppi si riunivano insieme ma dopo un paio di anni il G.R.I.S. nella nostra diocesi divenne autonomo dal gruppo Shalom, si aggregò con il G.R.I.S. Nazionale e il vescovo di San Benedetto del Tronto Mons. Giuseppe Chiaretti nominò Antonio Barra presidente e Padre Gabriele Di Nicolò Sacramentino assistente spirituale del G.R.I.S. diocesano.

Quali sono le finalità del G.R.I.S. di San Benedetto?
Dal 1985 il G.R.I.S. di San Benedetto ha operato secondo lo statuto del gruppo nazionale e le sue finalità: promuove e organizza convegni, corsi, conferenze, indagini sociologiche e incontri a vario livello; forma e aggiorna persone destinatarie delle sue attività; raduna specialisti in équipe tratti da vari campi per affrontare a livello multidisciplinare le tematiche di sua pertinenza; prepara e diffonde pubblicazioni, sussidi e strumenti pastorali, culturali, educativi, scientifici e sociali; interviene sui mezzi di comunicazione e informazione; promuove e cura collaborazioni e scambi culturali con organismi pubblici e privati, nazionali e internazionali, con organizzazioni simili operanti in altri paesi, con quanti, pur se di fede diversa, siano disponibili a collaborare con spirito ecumenico o di dialogo e con metodo scientificamente valido; cerca il dialogo, dove e quando possibile, con le persone aderenti ad altre fedi religiose o che si riconoscono in dottrine e visioni particolari; apre centri di ascolto; mostra attenzione e spirito di accoglienza alle persone che, uscite da esperienze religiose, pseudoreligiose, spiritualistiche o magiche, sono alla ricerca della verità; promuove ogni altra attività che venga ritenuta opportuna nell’ambito delle proprie finalità istituzionali.

Quali sono le attività che avete promosso?
Il G.R.I.S. della diocesi di San Benedetto del Tronto ha tenuto corsi di formazioni in diverse città anche non marchigiane favorendo la nascita di G.R.I.S. diocesani (Macerata e Chieti) e presta il proprio servizio anche a fedeli della diocesi di Fermo e Ascoli dove pur essendoci persone interessate a questo particolare ambito di pastorale ancora l’associazione non si è costituita. Tra le attività della nostra associazione ci sono l’ascolto delle persone e il dialogo con quelle in ricerca di Dio, consultando la Sacra Scrittura fino a tarda notte perché quando si parla di fede, le persone dialogherebbero all’infinito.

Quali sono le azioni che metterete in campo nei prossimi mesi?
Il diffondersi del fenomeno dei MRA deve essere per noi cattolici uno stimolo a rinnovarci in vista di una maggior efficacia pastorale. Esiste senza dubbio un vuoto, all’interno della società e a volte anche all’interno delle comunità parrocchiali, che domanda di essere colmato. I membri del G.R.I.S., di questo, si vuole far carico rendendosi disponibili a percorrere anche nuove vie di evangelizzazione e catechesi, andando incontro alle persone e coinvolgendole in un più elevato e concreto senso di appartenenza alla Chiesa. Perché ciò possa realizzarsi e perché il vuoto esistente non venga colmato dalla spiritualità dei vari MRA. È fondamentale puntare sulla rivalutazione della parrocchia come comunità che accoglie rinnovandosi costantemente. Tra le proposte della nostra associazione è in cantiere un’indagine sociologia su MRA nella regione Marche per avere una mappa aggiornata della realtà.

 

Luigina Pezzoli: