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Don Luigi Taliani, un sacerdote a servizio dei giovani e della loro crescita culturale

MARCHE – È stata una giornata triste, quella appena trascorsa. Come un fulmine al ciel sereno è arrivata questa notizia che mi ha lasciato senza parole. Non si è mai pronti a lasciare andare le persone a cui si è voluto bene. Caro don Luigi per me sei stato un punto di riferimento, un maestro, una guida, un caro amico.

Ero una giovane matricola universitaria quando mi parlarono della FUCI, la Federazione Universitaria Cattolica Italiana. A Macerata c’era un piccolo gruppo che si riuniva qualche volta nell’Istituto Salesiano dove alloggiavo. Li incontrai per la prima volta l’assistente ecclesiastico della FUCI, don Luigi Taliani, fino ad allora ignoravo la sua esistenza, eppure era una persona molto conosciuta e apprezzata nel territorio.  

Nato a Cingoli, il 26 Ottobre 1943, ordinato sacerdote il 27 Gennaio 1969 dall’allora Vescovo di Macerata, S.E.R. Card. Ersilio Tonini. Dal 1976 in Azione Cattolica Marche a supporto dei vari settori e articolazioni, attualmente assistente unitario dell’Azione Cattolica della Diocesi di Macerata, ma anche sociologo ed esperto in comunicazioni, direttore dell’ufficio diocesano delle Comunicazioni Sociali, già direttore e fondatore di Radio Nuova MC e direttore responsabile del settimanale diocesano “Emmaus”.

Eppure di tutti questi “incarichi” non hanno mai influenzato la sua vera vocazione di Sacerdote a servizio dei giovani e del loro sviluppo culturale, esortando ciascuno a coltivare i propri talenti. La risorsa per andare avanti – ci ricordava sempre don Luigi – è la continua passione verso il nuovo. Dal punto di vista della Fede, è l’incontro della Parola di Dio con l’uomo. La cultura attuale deve risorgere con l’impegno delle nuove generazioni per costruire un’educazione alla missione e mettersi in sintonia con la storia che cammina”. 

Mi colpì da subito la sua discrezione, a tratti impacciato per via della timidezza, sempre molto concentrato ad ascoltare gli interventi degli interlocutori, sempre pronto a prendere appunti e offrire riflessioni originali e profonde. Non si è mai risparmiato per noi giovani universitari, con la sua “super Ford Fiesta” abbiamo attraversato l’Italia intera tra congressi nazionali FUCI, convegni e incontri formativi.

Ora ti immagino con i tuoi inseparabili quotidiani sottobraccio, Emmaus e l’Avvenire, un buon libro di attualità, impegnato a progettare una nuova intervista per (i)taliani , o un nuovo percorso spirituale per i tuoi amati giovani universitari.

Caro don Luigi, ti sono grato per aver creduto in me, per avermi spronato a moderare i miei primi convegni e a muovere i primi passi nel giornalismo. Ora che non ci sei più, lasci un vuoto difficilmente colmabile, ma ti chiedo di camminare ancora accanto a me. Veglia su tutti noi giovani che negli anni universitari custodiscono un ricordo bello e indimenticabile. Che la terra ti sia lieve. 

Marco Sprecacè: