DIOCESI – Da oltre venti anni, nella nostra diocesi prestano il loro servizio alcuni diaconi, a volte affiancando i sacerdoti, altre volte svolgendo altre funzioni a seconda delle necessità della diocesi.
Il termine “diacono” deriva dal greco antico e significa “servitore”. Nell’antichità era colui che prestava servizio ma che, a differenza degli schiavi, godeva di una certa dignità e tutela della propria persona. Oggi il diacono è un ministro di culto che ha ricevuto il primo grado del sacramento dell’Ordine e, in adempimento al suo significato etimologico, è un servitore della comunità diocesana. Con la sua ordinazione al diaconato permanente, egli diviene membro effettivo del clero, facente parte della gerarchia ecclesiastica della specifica diocesi in cui è incardinato: per tale ragione, il diacono non dipende dal sacerdote, bensì dal vescovo.
Nella Lumen Gentium, al paragrafo 29 del capitolo III, vengono elencati i ministeri dei diaconi: “In un grado inferiore della gerarchia, stanno i diaconi, ai quali sono imposte le mani «non per il sacerdozio, ma per il servizio». Infatti, sostenuti dalla grazia sacramentale, nella «diaconia» della liturgia, della predicazione e della carità servono il popolo di Dio, in comunione con il vescovo e con il suo presbiterio. È ufficio del diacono, secondo le disposizioni della competente autorità, amministrare solennemente il Battesimo, conservare e distribuire l’Eucaristia, assistere e benedire il Matrimonio in nome della Chiesa, portare il viatico ai moribondi, leggere la Sacra Scrittura ai fedeli, istruire ed esortare il popolo, presiedere al culto e alla preghiera dei fedeli, amministrare i sacramentali, presiedere al rito funebre e alla sepoltura. Essendo dedicati agli uffici di carità e di assistenza, i diaconi si ricordino del monito di S. Policarpo: « Essere misericordiosi, attivi, camminare secondo la verità del Signore, il quale si è fatto servo di tutti.»”
Scopriamo meglio la nostra realtà diaconale diocesana, intervistando don Elvezio Di Matteo, assistente diocesano dei diaconi.

Quanti diaconi conta la nostra diocesi e qual è il loro compito?
Nella nostra diocesi ci sono quattordici diaconi. Li elenco in base all’anno di ordinazione. Il 18 Maggio 1997 sono stati ordinati: Antonio Barra, che attualmente è responsabile diocesano del GRIS e consigliere nazionale GRIS; Walter Gandolfi, che presta servizio nel santuario dei Padri Sacramentini e nella parrocchia di San Giuseppe ed è cerimoniere per le celebrazioni del vescovo dal 2011, membro dell’Ufficio Liturgico Diocesano e membro dell’Equipe di Pastorale Familiare; Giovanni Vai, che presta servizio nella parrocchia del Sacro Cuore in Centobuchi ed è vicepresidente del Biancazzurro. Il 6 Aprile 2002 è stato ordinato Umberto Silenzi, che presta servizio presso la parrocchia San Pio X in San Benedetto del Tronto. Il 24 Novembre 2007 sono stati ordinati: Giovanni Maria Bettoni, che presta servizio presso la parrocchia San Niccolò in Acquaviva Picena, è vice cancelliere vescovile, insegna Religione nelle scuole, fa parte del Tribunale Ecclesiastico Diocesano ed è inserito nella pastorale per la preparazione dei fidanzati al matrimonio; Domenico Maria Feliciani, che presta servizio presso le parrocchie di San Cipriano e San Giovanni Evangelista in Colonnella. L’8 Febbraio 2009 è stato ordinato Giovanni Antonio Scarciglia, che insegna Religione, è membro della pastorale diocesana dei catecumeni, presta servizio presso la parrocchia di Sant’Egidio in Sant’Egidio alla Vibrata e, all’occorrenza, anche nelle altre Parrocchie della Vicaria di Santa Maria in Montesanto. Il 22 Gennaio 2011 sono stati ordinati Lorenzo Capocasa, che presta servizio presso la parrocchia Gran Madre di Dio in Grottammare; Pietro Tomaso Ciboddo, che presta servizio presso la parrocchia della Santissima Annunziata in Porto d’Ascoli; Pierluigi Grilli, che presta servizio presso la parrocchia Sacra Famiglia in Porto d’Ascoli; Pietro Mazzocchi, che presta servizio presso la cattedrale di Santa Maria della Marina in San Benedetto del Tronto. Più recentemente sono stati ordinati: il 19 Settembre 2015 Luciano Caporossi, che presta servizio presso la parrocchia San Basso in Cupra Marittima; il 24 Giugno 2017 Emanuele Imbrescia, che presta servizio come collaboratore nella parrocchia di San Benedetto Martire in San Benedetto del Tronto, è membro dell’Ufficio Liturgico Diocesano e presta il suo aiuto come cerimoniere nella cattedrale di Santa Maria della Marina in San Benedetto del Tronto e nei vari spostamenti del vescovo, se necessario; il 19 Settembre 2020 Natale Flaviano Marinozzi, che presta servizio prevalentemente presso la parrocchia Santa Caterina di Alessandria in Comunanza ed è coordinatore della Caritas della vicaria della Beata Maria Assunta Pallotta.

Quali sono le difficoltà più frequenti che i diaconi incontrano nella loro missione pastorale?
La prima difficoltà dei diaconi consiste nel discernere, in maniera illuminata, il loro ruolo specifico all’interno della Diocesi, un aspetto che purtroppo non è ancora molto chiaro per molti. Il loro compito consiste nell’essere operatori della carità, in tutti i suoi aspetti, senza trascurare l’evangelizzazione, la catechesi, il servizio all’altare. Il diacono, che è mandato del Vescovo e da lui dipende, come anche succede per i sacerdoti, è anello di congiunzione tra la comunità e il parroco, tra la comunità e il vescovo. Per usare un’immagine metaforica, che rende bene l’idea del suo ruolo, possiamo dire che il diacono è quella persona che sta sull’uscio della Chiesa per accogliere con carità e amore coloro che si presentano nella Casa di Dio, stando con un piede dentro e uno fuori: il diacono è, infatti, quella persona che collega il presbiterato con il laicato.
La seconda difficoltà che spesso i diaconi si trovano a superare risiede nel conciliare con armonia e pace le esigenze della famiglia con le esigenze della comunità, dosando in maniera equa e soddisfacente il tempo per l’azione pastorale e quello per la vita familiare. In questo senso, ci vuole molta comprensione e disponibilità non solo dei diaconi, ma anche da parte delle mogli: è per questo motivo che il vescovo, quando ordina un diacono, chiede il consenso scritto alla moglie ed eventualmente anche il benestare dei figli adulti maggiorenni.

Lei, da assistente diocesano dei Diaconi, come li sostiene nel loro cammino?
Prima di tutto sono sempre a disposizione se hanno bisogno di sostegno o di qualche consiglio, nel limite ovviamente delle mie capacità. Poi, forse non tutti lo sanno, che i Diaconi da Settembre a Maggio si riuniscono ogni due settimane, alternando un incontro formativo ad una Santa Messa con l’Adorazione Eucaristica. Prima dei momenti liturgicamente forti come il Natale e la Pasqua, quindi durante l’Avvento e in Quaresima, fanno un ritiro in un pomeriggio di Domenica al quale sono invitate anche le famiglie, in modo particolare le mogli. Tra la fine di Giugno e l’inizio di Luglio ci sono poi tre giorni di esercizi spirituali. Questi sono appuntamenti fissi che organizziamo sempre da quando abbiamo in mezzo a noi il nostro caro vescovo Bresciani. In questo periodo di pandemia, visto che non possiamo incontrarci in presenza, gli incontri di formazione vengono effettuati con la consueta cadenza, ma in videoconferenza.

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