“In Afghanistan, il numero di bambini che non ha cibo a sufficienza è aumentato di 3,3 milioni negli ultimi quattro mesi. Il sistema sanitario afghano, che dipende dagli aiuti umanitari, è sull’orlo del collasso e molti bambini gravemente malnutriti non hanno accesso alle cure specialistiche di cui hanno bisogno per sopravvivere”. Lo denuncia Save the Children, che segnala inoltre: “Sebbene i bambini affetti da malnutrizione acuta ricevano cure, il trattamento di alcuni casi critici si è interrotto a causa della crisi”.
Secondo i dati del Wfp, già alla fine di novembre, il 98% della popolazione non aveva cibo a sufficienza: un aumento allarmante rispetto all’81% registrato prima del 15 agosto. “Stiamo assistendo a una delle peggiori crisi umanitarie di sempre. Genitori disperati vengono nelle nostre cliniche con bambini gravemente malnutriti e magri. Uno dei nostri medici ha curato una donna incinta di nove mesi con il rischio che dovesse essere costretta a rinunciare al suo bambino perché non poteva permettersi di sfamarlo”, ha dichiarato Nora Hassanien, direttrice di Save the Children in Afghanistan. “Questa situazione, straziante e ingiusta, è peggiorata a causa delle sanzioni e delle politiche antiterrorismo, che interrompono e ritardano la consegna di aiuti salvavita. Le organizzazioni umanitarie devono poter agire anche sotto tali restrizioni per poter aiutare i bambini prima che l’inverno diventi ancora più rigido”. Save the Children sta fornendo alle famiglie afghane cibo, consulenze nutrizionali e per l’allattamento, kit igienici, coperte e vestiti caldi per aiutarle a superare il rigido inverno.

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