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FOT Acquaviva Picena, una grande festa in onore del patrono san Nicolò

ACQUAVIVA PICENA – Il vescovo della diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto Marche, Sua Eccellenza Monsignore Carlo Bresciani ha presieduto la Celebrazione Eucaristica della vigilia del santo patrono di Acquaviva Picena, san Nicolò.

La Messa è stata celebrata domenica 5 dicembre alle ore 18:00. Il parroco don Giuseppe, il vescovo emerito della diocesi Sua Eccellenza Monsignor Gestori e il viceparroco padre Emil hanno concelebrato con il vescovo Bresciani.

Nell’omelia Mons. Carlo Bresciani ha detto: “Oggi ricordiamo il santo patrono Nicola, lo facciamo con la preghiera e in ascolto della Parola di Dio, ma anche in ascolto di ciò che il Patrono ha da insegnarci. La sua vita esemplare, quello che lui ha vissuto, quello che lui ha fatto lo rende ora per noi, un maestro. Un maestro per questa comunità di Acquaviva. San Nicolò non si inventato né la sua vita, né quello che ha insegnato, ma lo ha appreso a sua volta, l’ha appreso da Dio. Lui è maestro perché ha annunciato il Vangelo e l’ha vissuto con la sua vita. Noi sappiamo che san Nicolò è ricordato come colui che è stato ricco nel donare, tanto è vero che poi dopo è diventato l’ispiratore della figura di Babbo Natale. Quello su cui dobbiamo soffermarci noi, è su quello che san Nicolò, vescovo di Myra, ha fatto: non si è chiuso in sé stesso, ma usando i beni che gli provenivano dalla famiglia, ha aiutato tutte quelle persone che si trovavano in difficoltà. Non si è chiuso in sé stesso, ma ha imitato Gesù facendosi vicino al prossimo e ha attuato quella carità di cui parla san Paolo nella Seconda Lettura. Ha vissuto donando agli altri, ma non solo beni materiali, anche se sì sono importanti, san Nicolò ha donato qualcosa di molto più grande: ha donato la Parola di Dio. questo è importante perché ci dice che, come comunità, sappiamo camminare insieme quando non pensiamo solo a noi stessi, ma siamo attenti anche agli altri. La Chiesa italiana, anche per volontà di papa Francesco, ha iniziato un cammino sinodale, un cammino non tanto alla ricerca di idee, ma un cammino insieme all’interno della nostra comunità ecclesiale, intanto, camminare insieme all’interno delle parrocchie, dei vari gruppi, dei vari movimenti…per camminare insieme bisogna imparare a donare qualcosa all’altro, come ha fatto san Nicolò.
Oltre ai beni materiali, c’è un donare attenzione, donare comprensione, c’è la capacità di lasciare indietro tante cose pur di stare insieme, non perché si è uguali, ma perché si fa come in un coro a più voci: le voci non sono uguali, ma si armonizzano, per armonizzarsi devono stare attenti l’uno all’altro, ascoltarsi per trovare punti di incontro con cui poter camminare insieme. Sicuramente il punto di incontro fondamentale è la Parola di Dio. San Nicolò ci dice e dice alla vostra parrocchia di crescere sempre più nella conoscenza e nel discernimento per discernere sempre più ciò che è bene, ma non ciò che è bene secondo i miei interessi, ma ciò che è bene secondo la volontà di Dio. Mettendoci tutti in ascolto della volontà di Dio… è così che facciamo comunità, che facciamo Chiesa.
La chiesa è certamente guidata dal nostro parroco, poi voi avete anche Sua Eccellenza il vescovo Gestori, ma è importante che voi sappiate camminare insieme per essere comunità. Così sarete testimoni come è stato testimone Giovanni Battista, non facendo le stesse identiche cose, ma seguendo il suo esempio come testimoni di Cristo nella vita di ciascuno di noi. Come Chiesa non basta ritrovarsi insieme a pregare, anche se questo momento è importante e assolutamente necessario e fondamentale, ma dobbiamo chiederci come testimoniare Gesù fuori dalla chiesa. San Nicolò si è messo in cammino per annunciare Gesù, con la sua vita, innanzitutto, ma anche con la Parola. Festeggiare il Patrono è riconoscerlo come maestro, come colui che ha qualcosa da insegnarci. Dobbiamo iniziare a farci delle domande: cosa io dono nella fede?
Che testimonianza do del mio essere cristiano? Con la Parola? Sì. Con la vita?
Molto di più. Come cerco di camminare insieme alla comunità? Sono delle domande che ci preparano a vivere il santo Natale. Ci preparano ad accogliere Gesù nella nostra vita. San Nicolò ha accolto Gesù nel suo cuore e da lì…la fecondità della sua vita. Quella fecondità che noi tutt’oggi ammiriamo e per la quale lodiamo il Signore. Noi lo invochiamo affinché interceda per noi e ci sostenga perché anche noi possiamo fare questo cammino.

Quando agiamo così significa che noi stiamo collaborando con Dio e quando collaboriamo con Lui le promesse si realizzano. Dio ci fa molte promesse, anche in questo tempo di Avvento, noi facciamo spesso l’errore di aspettarci che Dio le realizzerà, come in una magia…Ma non è così. Lui ci chiede di collaborare, ci indica la via da seguire affinché le promesse si realizzino, ma siamo noi che dobbiamo scegliere se collaborare o no, le promesse si realizzano così, sempre con la Sua grazia, ma con la nostra collaborazione. Dio ha fatto così anche con Maria, quello che è successo è sicuramente opera di Dio, ma affinché si realizzasse è servita la collaborazione di Maria. San Nicolò ha collaborato con Dio per compiere quelle opere che ancora oggi ricordiamo. La Parola di Dio è efficace e si realizza sempre, Lui non opera contro di noi, chiede la nostra collaborazione, perché rispetta la nostra libertà. Quando accogliamo la Parola di Dio troviamo accanto a noi durante il cammino Gesù, Maria e san Nicolò. Loro ci sostengono sempre, abbiamo bisogno del loro aiuto soprattutto nei momenti di difficoltà”.

Il sindaco Rosetti ha consegnato simbolicamente le chiavi al Patrono san Nicolò. Al termine della Messa è stata impartita la benedizione solenne al paese con il busto di san Nicolò. Hanno partecipato alla Celebrazione molti fedeli, l’Amm.ne Com. Le e il vice Comandante della Stazione dei Carabinieri di Acquaviva Picena maresciallo Galasso.

Un ringraziamento al gruppo scout di Acquaviva per la collaborazione e l’accensione della “fochera” in onore di san Nicolò.

Patrizia Neroni: