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“Camminare insieme”, il Vescovo Bresciani incontra i Consigli Pastorali Parrocchiali ed annuncia la sua Visita Pastorale nelle Parrocchie

MARTINSICURO – Sono in corso questa settimana gli incontri del Vescovo Carlo Bresciani con i Consigli Pastorali e per gli Affari Economici della nostra Diocesi. Cinque gli appuntamenti previsti, uno per Vicaria, dal 20 al 24 Settembre alle ore 21:00, per poi concludere sabato 25 settembre con il Consiglio Pastorale Diocesano.

Il primo incontro, che si è svolto Lunedì a Martinsicuro presso la Chiesa Sacro Cuore, è stato riservato alla Vicaria di San Giacomo della Marca. Presenti all’incontro il Vescovo Bresciani, don Gianni Croci e il Vicario don Anselmo, oltre ai Sacerdoti e ai Diaconi di ciascuna Parrocchia della Vicaria.

Dopo la preghiera iniziale, il Vescovo Carlo ha introdotto la Lettera Pastorale 2021/2022 dal titolo “Camminare Insieme”. Queste le sue parole: “Anche noi, seppur con le fatiche della pandemia, siamo chiamati a fare dei piccoli grandi passi nella Chiesa, camminando dentro le sfide del nostro tempo che certamente ci mettono alla prova, ma non devono scoraggiarci, perché sappiamo che il Signore è con noi. Quindi, seppur con fatica, camminiamo sapendo di avere il cuore leggero. È per questa ragione che il cristiano guarda al futuro, vedendo Dio; quindi il futuro non è mai nero! Inoltre, quando non si è da soli, non si perde mai la speranza: ecco perché è importante camminare insieme. Il titolo della mia lettera pastorale, dunque, porta con sé questo profondo significato e richiama due appuntamenti importanti che vivremo durante questo nuovo anno pastorale: prima di tutto la mia Visita Pastorale in Diocesi che riprenderò a breve per incontrare, ascoltare, incoraggiare, condividere; poi la preparazione al Sinodo Universale della Chiesa che ci sarà nel 2023.”

Il Vescovo Bresciani ha poi proseguito: “Non dobbiamo nascondere il fatto che spesso ci siano delle diversità, ma dobbiamo riconoscere che la diversità è costitutiva della società e che al fondamento dobbiamo sempre mettere ciò che ci unisce: un solo Signore, un solo Battesimo, una sola fede, un solo Dio che è Padre di tutti. Poiché confessiamo una sola fede, lasciamoci guidare da Lui. In questo modo la diversità non sarà motivo di contrapposizione, bensì ricchezza. All’interno di ogni consiglio pastorale ci saranno uomini e donne, tutti con idee diverse, così come ci saranno diversità tra una parrocchia ed un’altra. Lo sforzo che dovremo fare sarà quello di scoprire nell’altro quel bello che non c’è in noi. Non possiamo, dunque, chiuderci in noi stessi, bensì aprirci a scoprire quella Luce di Dio nell’altro. In questo modo scopriremo anche che la diversità è un dono di Dio. Certamente ognuno di noi ha il proprio cammino da percorrere e le proprie conquiste da fare, ma sempre nell’unità.”

“Per camminare insieme – ha specificato il Vescovo Carlo – occorrono fede e carità. Spesso separiamo la fede dalla carità, ma la fede senza la carità rischia di diventare un contenuto di pensiero e basta. Io ho studiato ed insegnato teologia da sempre: eppure, per quanto necessaria, non è la teologia che salva, bensì imparare ad amare come Dio, in modo totale e senza escludere nessuno. Il nostro modello di Chiesa, infatti, è la Trinità, quella Trinità che ci racconta l’unità delle persone: il Padre non va da solo, bensì manda il Figlio e insieme sono uniti dallo Spirito Santo che è Amore. La Chiesa ha questa bellissima icona davanti a sé che entusiasma e ci spinge a costruirla finché possiamo. Questo vale soprattutto in questo periodo: tanto più cammineremo insieme, tanto più vinceremo la pandemia. Non ci salveremo da soli. La fede, dunque, è un cammino. Non è restare fermi al passato. Dio Trinità è sempre lo stesso, ma viene incontro a noi, entra nella nostra storia. Siccome nella fede, camminiamo dentro la storia, la fede è un cammino e va vissuta nei tempi che ci vengono dati. Avere fede significa tradurre l’amore di Dio nella storia che ci è data, annunciare il Vangelo al mondo, mettendoci nel mondo. Al centro della mia vita cristiana non deve starci quello che mi piace di più o che mi è più comodo, bensì tutto l’amore che ho, cercando quell’autenticità che mi riporta al Vangelo. Camminare insieme, in questa nuova ottica, significa anche cercare insieme una condivisione di meta e di tragitto. Faccio un esempio semplice, ma credo efficace. Il passo di una madre o di un padre è certamente più veloce di quello di un figlio; eppure, quando una famiglia passeggia insieme, tutti i componenti camminano insieme: i genitori magari rallentano e stimolano, mentre i figli cercano di accelerare un po’ e di adeguarsi ad un passo più lesto. Ecco, anche nella Chiesa siamo chiamati a fare così, a camminare insieme pur nella diversità: tutti dobbiamo adeguare il passo e fare uno sforzo personale. La sinodalità, infatti, non si raggiunge, se non c’è una continua conversione personale.”

“Questi sono i tre strumenti che abbiamo pensato di utilizzare per raggiungere la sinodalità che vogliamo – ha concluso il Vescovo Bresciani – Prima di tutto effettueremo entro il prossimo Ottobre il rinnovamento dei Consigli Pastorali Parrocchiali che rappresentano il primo luogo in cui ci si confronta, il primo luogo di discernimento in parrocchia, il primo luogo in cui si realizza la corresponsabilità del Battesimo. È qui che si realizza la sinodalità dal basso: insieme, si cerca, in parrocchia, come tradurre fede e carità nella comunità. In secondo luogo, a partire da Gennaio 2022, ci sarà la mia Visita Pastorale nelle parrocchie: anche il vostro Vescovo cerca di mettersi in cammino con le Parrocchie, ascoltandole, sostenendole, incoraggiandole. Infine l’ultimo strumento che abbiamo è la ripresa delle attività pastorali in ogni parrocchia. I nostri ambienti non sono pericolosi. Le nostre chiese sono sicure. Rispettiamo le regole. Perciò riprendiamo le attività, con prudenza, ma senza scoraggiamento, perché la fede si vive nell’ordinarietà della vita”.

A seguire ha preso la parola don Gianni Croci, il quale ha illustrato per sommi capi il calendario pastorale 2021/2022: “La prima parte si intitola ‘Quando si fa squadra si vince’. Abbiamo cercato, infatti, di fare un lavoro di squadra: abbiamo chiesto a sacerdoti e laici di darci dei suggerimenti e questo calendario è il frutto di questo confronto. La seconda parte, invece, riguarda l’essenziale: infatti, la novità per la comunità cristiana è il Vangelo! Non ci viene chiesto di trovare nuove strategie, bensì di riscoprire, attraverso la Parola, la presenza di Dio che è padre ed è Amico, vivendo quindi la dignità di figli e camminando insieme come fratelli. Ecco allora che la Parola è strettamente legata ai Poveri. Infine, nella terza ed ultima parte, vengono suggeriti lo stile, il metodo e gli strumenti: ascolto, ricerca e proposta sono le parole chiave per un cammino sinodale efficace. Nel periodo che va da Ottobre 2021 ad Aprile 2022 è racchiuso il tempo che abbiamo per percorrere la via degli ultimi, la via del Vangelo, la via della creatività. Ogni nuovo Consiglio Pastorale si impegnerà ad ascoltare i fedeli e più in generale la comunità, non solo cristiana; poi studierà ed avvierà un processo pastorale adatto alla propria comunità. Quello che siamo chiamati a fare è tornare sulla strada.”

Infine è intervenuta Simonetta Di Concetto, Segretaria del Consiglio Pastorale della Parrocchia Santissima Annunziata e membro del Consiglio Pastorale Diocesano, la quale ha spiegato quali siano le finalità di un Consiglio Pastorale Parrocchiale e come debba essere formato: “Il Consiglio Pastorale Parrocchiale è un organo che può dare un contributo fondamentale alla vita della parrocchia, ma soprattutto è un aiuto e un sostegno per il parroco: insieme a lui, infatti, può elaborare le linee per il cammino pastorale, in sintonia con il programma indicato dalla Diocesi. Il suo compito è anche quello di promuovere la comunione e il discernimento tra i fedeli, i gruppi e le aggregazioni presenti in parrocchia, proponendo momenti di comunione, di formazione e di preghiera, così da formare una famiglia di credenti, una famiglia impegnata in un’unica missione. Per questo motivo tutte le nostre capacità, sensibilità ed esperienze diverse possono camminare verso lo stesso traguardo per il bene della parrocchia e in comunione con Cristo. Il Consiglio Pastorale Parrocchiale è composto da alcuni aventi diritto (come il Parroco, il Vicario Parrocchiale dove c’è, il Diacono e le Consacrate) e da coloro che sono eletti (un rappresentante per ciascun gruppo operante in parrocchia). È importante, oltre alla presenza dell’adulto (sia uomo che donna), anche quella dei giovani, di una famiglia e – dove è possibile – anche di un immigrato. Infine vorrei dire un’ultima cosa ai membri uscenti dei Consigli Pastorali Parrocchiali: non abbandoniamo la nostra comunità, continuiamo a svolgere il nostro operato nella comunità e ad affiancare il nostro parroco nel costruire il nuovo consiglio.”

Carletta Di Blasio: