DIOCESI – Con la Santa Messa celebrata nel tardo pomeriggio di ieri 25 luglio sul sagrato della Basilica Cattedrale della Madonna della Marina si è conclusa la festa in onore della Stella del Mare. Il Vescovo Carlo Bresciani ha presieduto l’Eucaristia alla presenza delle autorità civili e militari e dei numerosi fedeli intervenuti.

Nella sua omelia Mons. Bresciani ha parlato dello sguardo benevolente e lungimirante di Maria, una madre che è orgogliosa dei suoi figli, in quanto figli di Dio. Riproponiamo di seguito il testo in versione integrale.

«Ogni madre tiene costantemente sotto occhio suo figlio: è segno di amore e di attenzione, ma anche di prontezza a prendersene cura in ogni caso di necessità. Ogni madre non usa quindi solo gli occhi del capo, ma anche quelli del cuore. Può forse una madre dimenticarsi di suo figlio? Così è stato di ogni nostra madre e così è della madre di tutti noi, Maria. Noi viviamo sotto lo sguardo materno di Maria, un compito specifico che lei ha ricevuto dallo stesso Gesù quando dalla croce le ha affidato in Giovanni tutta l’umanità.

D’altra parte, il figlio stesso si sente sicuro, sapendo che c’è una madre sempre pronta e attenta a lui, una madre su cui può contare. La sicurezza del bambino viene dal fatto che sa che in ogni necessità può contare sulla madre. Sentendosi sotto lo sguardo incoraggiante e attento della madre si muove con sicurezza anche in un terreno che non conosce ancora. Anche chi la madre terrena non ce l’ha più, perché ormai defunta da molti anni, quando è in pericolo, invoca spontaneamente ancora la madre.

Vorrei fermarmi con voi questa sera a riflettere su questo sguardo di Maria su di noi. Sentirsi guardati da lei è fonte di grande consolazione e conforto. Il suo è, innanzitutto, uno sguardo di benevolenza. Può una madre volere altro che il bene, il vero bene, di suo figlio? Lei sa quale è il vero bene di noi suoi figli. Lo sa anche  quando noi, come adolescenti un po’ ribelli e che credono di sapere già tutto della vita, rifiutiamo i suoi consigli e la sua parola. Il suo sguardo resta sempre di benevolenza, anche se in un silenzio che disapprova la disinvolta baldanza adolescenziale che a volte ci assale. Penso questa sera a quanta benevolenza c’è nello sguardo di Maria che guarda a noi qui riuniti per renderle lode. Uno sguardo di benevolenza è sempre luminoso e ti tocca il cuore portandogli luce anche nei momenti più bui.

È, poi, uno sguardo che non manca di un giusto orgoglio materno. Una madre è sempre orgogliosa dei suoi figli. Li conosce a fondo come nessun altro, anche in quei difetti e limiti sconosciuti a tutti gli altri, perfino al marito, ma non a lei che ha uno sguardo che arriva alle fibre più intime del figlio. Lo conosce meglio di quanto lui conosca se stesso, nelle sue doti e nei suoi limiti. Ma ne è orgogliosa perché sa apprezzare quanto di bene e di bello suo figlio sa fare o potrebbe ancora fare in futuro. Per questo ripone in lui una fiducia che ad altri potrebbe sembrare sconsiderata. Lo sguardo di Maria è uno sguardo orgoglioso sapendoci figli di Dio, uno sguardo che sa apprezzare con orgoglio anche i piccoli gesti di tenerezza nei suoi confronti di cui noi siamo capaci. Gesti che le fanno allargare di gioia gli occhi rendendoli sorridenti. Quanto è bello sentire e sapere che la nostra madre celeste è orgogliosa di noi! Quanta forza ci dà questo santo orgoglio materno, non superficiale e vacuo, ma dal sapore generativo di vita e, quindi, di futuro. Il suo orgoglio non è perché siamo bravi a fare questo o quell’altro, ma perché siamo figli di Dio. Per questo è orgogliosa di ciascuno di noi!

Lo sguardo di Maria è uno sguardo che guarda lontano, è lungimirante. Non si ferma al presente, meno che meno al passato, guarda al futuro e orienta il figlio verso il futuro che lo attende, preoccupandosi di prepararlo ad esso. Una madre che vuole la vita non può che avere uno sguardo al figlio che non intende affatto mantenerlo bambino, frenarlo nella vita che freme dentro di lui, ma avendo uno sguardo lungimirante lo vuole preparare, attrezzarlo adeguatamente a ciò che lo attende. Il suo sguardo è lungimirante, non solo perché guarda lontano e pensa al nostro futuro, ma perché non guarda alle apparenze, guarda alle profondità del nostro intimo e conosce le profondità del nostro cuore. Giunge là dove solo lo sguardo di Dio può giungere e lì sa cogliere anche i piccoli sentimenti di bene che talora noi teniamo nascosti per un falso senso del pudore.

A volte il figlio, che non ha uno sguardo sulla vita così lungimirante come il suo, ha l’impressione di non capire la madre, i suoi consigli, le sue preoccupazioni. Solo la fiducia lo può guidare a fidarsi di lei. Benedetto quel figlio che si fida di Maria, ne avrà solo da guadagnare. Lo sguardo di Maria su di noi è lungimirante, perché condivide lo stesso sguardo di Dio; è uno sguardo che abbraccia tutta la nostra vita, sguardo capace di guidarci con sicurezza dentro il futuro che ci attende. Fidiamoci di questo sguardo di Maria.

Ma, a questo punto, dobbiamo dire che anche noi siamo orgogliosi di avere una tale madre, benevola, orgogliosa di noi e lungimirante. Siamo orgogliosi di celebrarla e venerarla in modo particolare questa sera. Orgogliosi di venerarla come Madonna della Marina, protettrice del nostro mare e di coloro che lo solcano per lavoro o per svago. Fortemente dispiaciuti per coloro che la offendono per leggerezza, spavalderia inutile o addirittura per cattiveria.

Lasciamoci guardare questa sera da Maria. Lasciamo che il suo sguardo di benevolenza penetri dentro di noi fino a giungere al nostro cuore, così da risanare le ferite che lo fanno soffrire. Il suo sguardo ridesti il nostro amore di figli. Lasciamo che il suo sguardo ci abbracci e ci avvolga e apriamo le nostre braccia per un gioioso, e a lungo atteso, incontro intenso tra madre e figlio. Avremo fatto contenta Maria, la nostra madre celeste, e noi saremo riconciliati pienamente con lei e con noi stessi».

Al termine della celebrazione eucaristica don Patrizio Spina, Vicario Generale della nostra Diocesi e parroco della Parrocchia Santa Maria della Marina, ha ringraziato tutti coloro che hanno reso bella la festa e ha consegnato al Vescovo Carlo Bresciani, al Sindaco Pasqualino Piunti e alle altre autorità un ricordo della festa.

In sostituzione del tradizionale spettacolo pirotecnico – che non si è potuto svolgere al fine di evitare assembramenti – tutte le campane delle chiese della Città e quella della torre civica, ovvero il Torrione, hanno suonato a festa per diversi minuti a partire dalle ore 24.00. Sono state molte le persone che hanno voluto aspettare la mezzanotte e non pochi hanno postato sui social il suono delle campane della propria parrocchia. L’augurio è che un gesto così semplice e festoso si possa ripetere anche nei prossimi anni.

 

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