MARTINSICURO – “Un libro dedicato a tutti i bambini del mondo, per affrontare i momenti difficili insieme agli amici, con coraggio e magia!” – Queste le parole usate dalla prof.ssa Colomba Mazza per descrivere il suo libro “Il Segreto di Milla”, scritto insieme ad Alberto Benchimol e presentato ieri pomeriggio, alle ore 18:00, a Martinsicuro presso lo Chalet La Rosa Blu. L’evento ha visto la partecipazione anche di Davide Baldoni, autore delle illustrazioni, Danila Corsi, presidente Anffas Martinsicuro, e Manuela Valleriani, collega e amica della scrittrice, presente ieri in veste di giornalista e moderatrice.

Questo libro fa parte di un progetto educativo più ampio che riguarda il mondo dell’inclusione” – ha affermato l’autrice – “Milla, la protagonista di questa fiaba moderna, è una bambina di cinque anni e mezzo che ama lo sport, la lettura e spesso cade dalla bicicletta, ma ha un ottimismo travolgente ed un occhio attento e curioso che si ferma anche sulle difficoltà della vita e ci indica, forse, qualche strada inesplorata per superarle.” Il libro è stato pubblicato dal Centro Studi Erickson, una nota realtà editoriale specializzata in didattica, educazione e tematiche sociali, ed ha beneficiato del contributo di Coop Alleanza 3.0, Montura e Crowd Caring. Gli autori hanno deciso di devolvere i diritti ai progetti di attività sportiva inclusiva di Sportfund, fondazione per lo Sport Onlus, di cui Benchimol è fondatore.

“Il Segreto di Milla” è stato presentato in anteprima, lo scorso Maggio, nell’ambito del Trento Film Festival e poi, a Giugno, presso la prestigiosa Biblioteca Salaborsa di Bologna, in occasione della Rassegna “Le Voci dei Libri” che ha ospitato nomi molto noti del panorama letterario nazionale ed internazionale. Quella di ieri pomeriggio, dunque, è stata la seconda presentazione ufficiale. “Volete sapere perché, dopo Trento e Bologna, siamo a Martinsicuro? – ha chiesto e spiegato l’autrice – La scelta del luogo non è casuale. Il libro, infatti, affronta anche il problema della disabilità, dal momento che la protagonista Milla ha una gamba in titanio. Io, che risiedo a Martinsicuro, ho pensato quindi che “La Rosa Blu” potesse essere il posto ideale: è, infatti, uno stabilimento balneare completamente accessibile alle persone con disabilità, quindi un luogo simbolo di inclusione, un progetto pilota Anffas che è operativo da ormai sei anni.”

L’autrice ha poi svelato ai presenti che questa è la sua prima fatica letteraria: “Raccontare è un’esigenza antica, importantissima per trasmettere esperienza. Che si tratti di un racconto fatto davanti al fuoco o di una story pubblicata sui social, narrare è una necessità per chi ama farlo ed apre delle porte a chi legge. Per me e Alberto c’è stata anche una molla in più: oltre ad essere stati bimbi, abbiamo anche insegnato e siamo stati a contatto per molti anni con i più piccoli, quindi per noi raccontare una storia di bambini, per i bambini, è stata un’esigenza. Io personalmente ho vissuto momenti bellissimi durante l’infanzia e la pre-adolescenza e ho voluto quindi riproporli nella mia vita da adulta. Ho raccontato storie ai miei fratelli, ai miei figli, ai miei alunni. Auguro ad ogni bambino di vivere la magia di un racconto.”

Entrambi gli autori, in effetti, condividono l’esperienza professionale educativa. Laureata in filosofia e in fisioterapia, infatti, Colomba Mazza è Docente di Italiano, Storia e Geografia nella Scuola Secondaria di primo grado di Colonnella. Insieme ai suoi alunni, ha realizzato progetti di intercultura, legalità, scrittura creativa, filosofia, cineforum, teatro, giornalismo. Alberto Benchimol, laureato in Scienze politiche a indirizzo sociale, è Maestro di sci specializzato nell’insegnamento alle persone con disabilità e Docente ai corsi di formazione per tecnici sportivi. “Con la sua fondazione – ha ricordato l’autrice – Alberto, da tempo, realizza tantissimi progetti per promuovere l’inclusione attraverso lo sport, che è motore di socializzazione, inserimento e opportunità. I bambini imparano la disciplina, il rigore e l’impegno, divertendosi. Lo stesso vale per me nel mondo della scuola. Noi abbiamo una grande responsabilità, quella di prevenire. I bambini verso la disabilità hanno un rapporto naturale, disinvolto, più diretto e meno costruito. Spesso fanno domande che sono imbarazzanti per i grandi, ma per loro no. Sta a noi adulti, dunque, insegnare il concetto di uguaglianza ed unicità. Durante un progetto d filosofia, una mia alunna mi ha detto: ‘Siamo tutti diversi, quindi unici. Ma siamo anche tutti uguali.’ E lo ha fatto con una semplicità disarmante che mi ha stupito. Ecco: il nostro compito, come scuola e come educatori, è far raggiungere a tutti i nostri alunni questa consapevolezza.”

Ai curiosi presenti che hanno chiesto all’autrice quale sia dunque il segreto di Milla, la scrittrice Mazza ha risposto: “I segreti non si possono svelare, ma qualche indizio lo posso dare! La prima strada è l’amore attento, che è ascolto ed accudimento, che dà fiducia e libertà, l’amore della famiglia e quello degli amici. La seconda via è il pensiero del passato che evoca un ricordo: ricostruire le nostre storie è importante, significa guardarle dal di fuori e capire che tanti sono gli obiettivi già raggiunti. Poi c’è una terza fase, l’azione, che non è una formula magica, ma una nuova consapevolezza: dopo aver pensato al passato e agli ostacoli superati, sono pronto ad affrontare il futuro e so che posso agire da solo, con le strategie che mi sono state date. Solo personalmente si possono generare cambiamenti e si può crescere. In tutto questo percorso uno strumento valido ed efficace per crescere sono le passioni, perché rappresentano una leva importante, un luogo sicuro in cui troviamo ristoro e ci ricarichiamo, una molla necessaria per andare avanti in ogni situazione, per superare ogni difficoltà. In questo la scuola può fare molto, soprattutto la secondaria di primo grado, che è legata all’orientamento e può quindi far scoprire ad ogni suo alunno nuovi interessi, nuove capacità e nuovi talenti. Questo vale anche per noi adulti: ad esempio, anche io, Alberto e Davide siamo riusciti a fare forse un buon lavoro, unendo le nostre passioni. “Il Segreto di Milla”, infatti, nasce dall’incontro di tre mondi diversi: la scuola, lo sport e il fumetto. I nostri punti di forza per raggiungere l’obiettivo, soprattutto durante il lockdown, sono stati proprio il lavoro di squadra e le passioni che ci hanno animato.”

L’incontro è stato arricchito dalla realizzazione, a sorpresa, di un laboratorio creativo – artistico su Milla, rivolto a tutti i bambini presenti e guidato dall’artista Baldoni, autore delle illustrazioni del libro. Disegnatore e colorista, diplomato all’Accademia Disney, Baldoni ha lavorato per “Topolino”, “Minnie & Company”, “Paperino” e “Disney Channel”. “Il suo contributo a “Il Segreto di Milla” – ha dichiarato l’autrice Mazza – è stato determinante per il nostro libro e lo ha impreziosito moltissimo.”

L’evento si è concluso con l’intervento di alcuni ex alunni della Prof.ssa Mazza che sono stati chiamati sul palco, a sorpresa, a raccontare le loro impressioni: “Questo libro è la dimostrazione che, quello che lei ci ha sempre detto, è vero: i sogni si realizzano. E oggi lei ha realizzato il suo. Questa fiaba è anche un monito per tutti noi a non avere paura di niente, a non arrendersi mai e ad avere coraggio, perché ogni difficoltà che la vita ci riserverà sarà superabile.” Dunque un primo e positivo riscontro è giunto proprio dai bambini e dai giovani ragazzi presenti: “Milla è forte, audace e magica, come solo i bambini possono essere – ha concluso la Prof.ssa Mazza – La sua storia è una fiaba moderna. Non ci sono principi azzurri o bacchette magiche che intervengono per salvare la protagonista. Milla ha dentro di sé le risorse per superare i problemi: scala le montagne, quelle vere e quelle metaforiche. Non le occorrono super poteri per superare le difficoltà, ma solo la sua forza e la determinazione di fare ed arrivare.”

“Il Segreto di Milla” è dunque anche un atto di speranza. Contribuisce, nel suo piccolo, a ridurre le disuguaglianze e dimostra che, anche solo con l’impegno di poche persone, si può cambiare il mondo. La fondazione Sportfund, infatti, ha sposato un progetto di comunicazione sociale legato al libro, che presto arriverà anche nelle scuole per stimolare una riflessione che mira all’orientamento e all’inclusione. Ma soprattutto Milla dà speranza a chiunque abbia la gioia di incontrarla: insieme ai suoi amici, alla sua famiglia, al suo inseparabile unicorno e alla sua gamba robot, ci mostra, con ottimismo e tanta volontà, uno sguardo nuovo sul tema dell’inclusione. Chi conosce Milla, non la scorderà più.

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