La crisi del Myanmar sarà al centro di un vertice dei capi di Stato e di governo del Sud-Est asiatico che si è aperto oggi nella capitale dell’Indonesia, Giacarta. Al summit partecipa anche il capo della giunta militare, il generale Min Aung Hlaing, che compie il suo primo viaggio all’estero da quando ha preso il potere in Myanmar dopo il golpe del primo febbraio. Da allora il Paese è precipitato in un vortice di proteste e repressioni che sono costate la vita di oltre 700 persone e l’arresto indiscriminato di migliaia di manifestanti. Diversi Paesi e ong stanno facendo pressione sull’Associazione delle Nazioni del Sud-est asiatico (Asean) affinché prenda provvedimenti nei confronti della giunta militare del Myanmar. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha esortato i Paesi membri dell’organismo regionale a evitare un escalation della crisi oltre che “possibili gravi implicazioni umanitarie alla frontiera” del Paese, come ha riferito il suo portavoce, Stephane Dujarric. L’inviata speciale dell’Onu per il Myanmar invece, Christine Schraner Burgener, ha reso noto che sarà nella capitale indonesiana Giacarta dove ha sede l’incontro, per “spingere i leader dell’Asean a trovare una soluzione politica”. La Cina, che non è membro dell’Asean, ma è inclusa con Giappone e Corea del Sud nel format Asean+3, chiede una “riconciliazione politica interna” della crisi attraverso il dialogo politico e di “evitare interventi impropri” dall’esterno, ha dichiarato il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi.