“Women in leadership: achieving an equal future in a Covid-19 World” è il tema scelto dalle Nazioni Unite per celebrare, in occasione della Giornata internazionale della donna dell’8 marzo, gli enormi sforzi delle donne e delle ragazze di tutto il pianeta nel plasmare un futuro più equo, in un mondo in cui la pandemia da Covid-19 ha invece ulteriormente aggravato le diseguaglianze e il gap di genere. Lo ricorda ieri, in una nota, Sos Villaggi dei Bambini, evidenziando che “la parola chiave per raggiungere il ‘futuro equo’ che la Giornata auspica è empowerment”. Sos Villaggi dei Bambini lavora quotidianamente “con questo obiettivo, accogliendo e sostenendo bambine, ragazze e donne per accompagnarle in un percorso di crescita e di autonomia”. “In occasione della Festa della donna – spiega Samantha Tedesco, responsabile Programmi e Advocacy di Sos Villaggi dei Bambini – vogliamo ribadire con forza gli impegni assunti dalla nostra organizzazione verso l’Obiettivo 5 dell’Agenda 2030, quello che mira a ottenere la parità di opportunità tra donne e uomini nello sviluppo economico, l’eliminazione di tutte le forme di violenza nei confronti di donne e ragazze e l’uguaglianza di diritti a tutti i livelli di partecipazione. All’interno dei Programmi e Villaggi Sos, lavoriamo quotidianamente per superare le diseguaglianze sociali e di genere e per garantire l’empowerment di ogni bambina, ragazza o donna accolta e sostenuta dall’organizzazione”.
Con l’avvicinarsi dell’8 marzo, l’organizzazione dà voce a ex bambine, giovani donne e madri che nei Programmi e Villaggi Sos hanno trovato protezione e cura, ma anche fiducia, sostegno e strumenti concreti per diventare “chi vogliono essere”. Racconta Teresa: “Il Villaggio Sos è stato per me una seconda grande famiglia. Io ho lavorato su me stessa e oggi guardo al mio futuro con fiducia. Il mio sogno è quello di laurearmi in Scienze della formazione per poter insegnare e stare con i bambini”.
Ormai giovane donna e madre, Anna con altre coetanee aveva chiesto al Villaggio Sos di creare “la Casa delle ragazze”, per avere più autonomia; nel 2012 il sogno si è realizzato: “La condivisione, la convivenza ci hanno messo alla prova, ci hanno insegnato tantissimo. Il percorso di preparazione all’autonomia ci ha reso più sicure per la nostra nuova vita fuori dal Villaggio Sos. Ed è anche questo che mi ha permesso di sentirmi pronta quando ho deciso di diventare mamma”.
È stata vittima di violenza da parte del marito Slavi, una delle mamme accolte nel Programma dopo la denuncia: “Con i miei quattro figli siamo stati portati al Villaggio Sos. Lì ho iniziato a lavorare e, un po’ per volta, ci siamo abituati a questa nuova vita, abbiamo trovato la nostra serenità e tranquillità. I miei ragazzi sono stati veramente bravi, ma forse anche io li ho salvati in tempo da questa situazione orribile; molto lo dobbiamo anche agli psicologi di Sos Villaggi dei Bambini, che hanno fatto un lavoro eccellente con loro”.

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