SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Alberto De Angelis è stato da poco eletto Presidente Provinciale dell’Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti (Ucid). Lo abbiamo intervistato al fine di conoscere meglio questa realtà che mette insieme fede e lavoro.

Può può spiegare ai nostri lettori cos’è l’Ucid?
L’Ucid è un’associazione di diritto privato che è nata nel Secondo Dopoguerra, più precisamente nel 1946, per far conoscere la Dottrina Sociale della Chiesa (DSC) agli imprenditori e ha avuto nel corso del tempo una sua evoluzione, soprattutto negli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso. La DSC nasce come desiderio della Chiesa di rispondere a Il Capitale di Karl Marx e nel 1891 il Papa Leone XIII è entrato nelle problematiche sociali legate alla nascente economia industriale e scrisse la Rerum Novarum che è stata di fatto la prima enciclica che ha trattato anche del rapporto fra imprenditori e lavoratori. Fino a quel momento nessuno aveva considerato i valori umani nell’imprenditoria, al contrario era molto in voga l’idea marxista che la proprietà è un furto e che l’operaio viene soltanto sfruttato. Al contrario Leone XIII ha ridato dignità alla classe imprenditoriale mettendo in luce il fatto che gli imprenditori lavorano e producono, facendo sì profitto, ma recando anche un beneficio della classe operaia. L’altra grande questione riguarda la proprietà la quale viene vista nell’enciclica come strumento per il miglioramento dell’essere umano e non come un furto secondo la prospettiva marxista. Maturati i tempi, dopo la triste esperienza del fascismo, si è sentita l’esigenza di creare un’associazione per promuovere la DSC e così è nata l’Ucid, avendo come primo Presidente Lorenzo Valerio Bona. Venendo al nostro territorio, la Sezione Provinciale di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto è nata alla fine degli anni Novanta e ha avuto un sempre maggior numero di soci e si è sforzata di essere presente nelle varie attività territoriali.

Quali sono le principali attività promosse dalla vostra realtà associativa?
Principalmente la missione dell’Ucid è quella di formare i soci sulla DSC al fine di trovare un giusto equilibrio fra il profitto e la promozione dei propri dipendenti. Pertanto promuoviamo dei corsi di formazione, sia interni che esterni e in collaborazione con l’Ucid Regionale, nei quali facciamo conoscere ai nostri soci i temi principali della DSC, come anche alcune pagine della Sacra Scrittura. Inoltre durante l’anno abbiamo dei momenti di spiritualità e celebriamo alcune Messe insieme ai soci. Dal punto di vista ecclesiale, essendo la nostra una Sezione Provinciale, collaboriamo sia con la Diocesi di Ascoli che con quella di San Benedetto e abbiamo pertanto due assistenti ecclesiastici nominati dai rispettivi vescovi.

Qual è l’indirizzo che intende dare all’Ucid durante il suo mandato?
Desidero inserirmi su quanto già operato dai precedenti Presidenti, continuando a promuovere quelle che sono le peculiarità della nostra associazione ovvero, come ho già detto, la formazione sulla DSC e sulla Sacra Scrittura. Mi piacerebbe intensificare il rapporto con i nostri vescovi diocesani e organizzare dei momenti non solo di preghiera, ma anche di conforto e supporto per i nostri soci in un momento così difficile come quello che stiamo vivendo.

Quale problematica sente più urgente nel nostro territorio?
Dal 2016 il nostro territorio ha iniziato a subire una forte crisi iniziata con gli eventi sismici e culminata ora col covid. È importante ritrovare unità nella nostra provincia, superando una certa contrapposizione fra Ascoli e San Benedetto, poiché siamo un unico territorio che deve fare fronte agli stessi problemi: il covid, ma anche le ferite lasciate aperte dal terremoto.

Cosa si aspetta dalla Città di San Benedetto?
San Benedetto è una Città speciale: ha dato nel corso della sua storia un tributo di sangue nel mondo della pesca di altura e di strascico e ha sviluppato in particolare il settore turistico-alberghiero ed è una realtà viva e sempre in evoluzione. Cercheremo di promuovere una maggiore interazione fra la nostra associazione e la Città stessa, sia con le istituzioni che con le realtà imprenditoriali. La mia speranza è che la nostra associazione possa crescere anche sulla costa con un incremento di nuovi associati, imprenditori e professionisti, che hanno desiderio di vivere alla luce degli insegnamenti del Vangelo e della Chiesa.

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