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Suor Luisanna ci fa conoscere l’asilo che il suo ordine gestisce proprio nel cuore di Grottammare

GROTTAMMARE – Suor Luisanna, Suora della Carità di Santa Maria, ci fa conoscere l’asilo che il suo ordine gestisce proprio nel cuore di Grottammare. Questo è stato per molti anni l’unico asilo della Perla dell’Adriatico e tanti abitanti in Città hanno trascorso i primi anni della loro vita proprio in questa struttura e forse qualche lettore è stato anche alunno di suor Luisanna! Buona lettura!

Ci può introdurre nella conoscenza del vostro asilo?
La nostra scuola attualmente ospita 13 bambini, ma nei tempi passati abbiamo avuto tre sezioni di scuola materna. Quando è sorta a Grottammare l’asilo comunale i bambini sono andati via via diminuendo: prima le sezioni si sono ridotte a 2, poi abbiamo avuto una sezione ben nutrita, fino a giungere alla situazione odierna. I bambini sono pochi e questo è dovuto in parte anche alla situazione legata al covid che ci impone di avere un numero limitato di bambini in aula. Ciò però ci consente di poter creare un clima familiare e di poter seguire ogni bambino in modo accurato.

Attualmente chi segue i bambini?
I bambini sono seguiti da suor Charla, una nostra religiosa indiana molto giovane che si è laureata tre anni fa a Roma. Prima era a Torino e poi è stata inviata qui a Grottammare per tenere aperta la nostra struttura educativa. Lei ha un rapporto molto dolce e materno con i bambini e segue i bambini molto da vicino.

Cosa significa essere religiosa e maestra?
Noi dobbiamo portare il nostro carisma nell’ambiente in cui lavoriamo che è evidentemente quello dell’amore a Dio e al prossimo. Questo è colto tanto dai bambini quanto dai genitori. Quando i genitori vedono che noi svolgiamo il nostro servizio con amore veniamo apprezzate e gratificate. Per sette anni mi sono dedicata io stessa all’insegnamento nella scuola dell’infanzia, aiutata o da un’altra religiosa o da una laica e ho lasciato quando l’ordine mi ha chiamato a dirigere la Casa di Riposo “Santa Maria”.

Per la scelta che voi religiose avete fatto non avete figli. Essere maestra è un modo per esercitare la maternità spirituale?
Certo, è proprio così. Non avendo avuti figli naturali questi bambini li sentiamo nostri! Guardiamo i nostri bambini con amore e dedizione nel momento in cui non sono con la mamma e loro sanno che possono fare affidamento su di noi.

Qual è l’aspetto specifico di un asilo religioso?
Sin da piccoli proponiamo ai bambini uno stile di vita umano e cristiano e questo per rispondere a un bisogno dei genitori. Io dico sempre che se i genitori portano i propri figli nella nostra scuola è perché desiderano per i propri figli un’educazione marcatamente cristiana. Questo avviene secondo le possibilità di comprensione dei bambini, ad esempio facendo sentire loro i tempi forti della Chiesa come l’Avvento, la Quaresima, il Natale e la Pasqua. Accompagniamo anche i genitori nel loro rapporto con i propri figli e organizziamo diversi incontri parlando sia di argomenti religiosi che educativo con degli specialisti.

Qual è il rapporto con i genitori?
I genitori non entrano più come una volta a scuola a causa del covid. Accompagnano i bambini, li preparano per affrontare la giornata e poi li lasciano a suor Charla che si occupa di loro dalle 8.00 alle 16.00 dal lunedì al venerdì. Nel passato forse era più forte il fatto di affidare i bambini a una scuola cattolica. Tante persone continuano a sceglierla ancora per i motivi di un tempo. In altre persone magari prevalgono aspetti di altro tipo. Tuttavia quando i genitori ci affidano i loro piccoli questo diventa occasione per iniziare un percorso di fede.

Nicola Rosetti: