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Il Maestro Mario Vagnoni racconta la sua esperienza di insegnante negli ultimi mesi


Articolo pubblicato sul giornale “Grottammare”

GROTTAMMARE – Mai come negli ultimi mesi la scuola è stata al centro dell’attenzione, tanto sui media, quanto nel dibattito pubblico. Abbiamo chiesto al Maestro Mario Vagnoni, docente di Religione Cattolica presso l’Istituto Comprensivo “Sandro Pertini” di Martinsicuro come ha vissuto la didattica a distanza e come stanno trascorrendo i primi giorni di scuola.

Come ha affrontato la didattica a distanza?
In alcune classi non ho avuto difficoltà a collegarmi con i bambini e ho potuto avviare senza problemi la didattica a distanza. In altre situazioni purtroppo, per problemi di connessione, non è stato possibile fare una videolezione in streaming, ma ho comunque caricato su una piattaforma per i bambini del materiale come schede operative o video didattici, in maniera tale che anche questi alunni potessero seguire il programma.

È riuscito ad avere un contatto umano con gli alunni, nonostante la distanza?
Laddove siamo riusciti a videocollegarci sicuramente sì. Durante le lezioni in presenza sono solito suonare la chitarra in classe, quindi grazie alla videolezione sono riuscito a riproporre questa modalità. Ho visto che i bambini erano contenti di poter avere una lezione molto simile a quella che avevano svolto nei mesi precedenti in classe.

È stato per loro un modo per alleggerire la solitudine dovuta al lockdown?
Credo proprio di sì! Mentre suonavo ho notato che anche i genitori che erano lì vicino hanno partecipato a questo momento un po’ ludico e di sollievo.

Si può dire che la scuola si è fatta vicina non solo agli alunni ma anche alle loro famiglie?
Sì, soprattutto nel periodo in cui le misure anticovid erano più restrittive. Sicuramente il canto ha portato un po’ di allegria ai bambini e anche alle loro famiglie. In un periodo in cui era possibile uscire solo per necessità tutti, grandi e bambini, hanno sofferto la solitudine e la mancanza delle relazioni. Per cui momenti come questi penso che siano stati di sollievo un po’ per tutti.

Come è andata con gli alunni delle classi conclusive, ovvero quelli che nello scorso anno scolastico hanno frequentato la quinta elementare?
Al termine delle lezioni e quando si è passati alla cosiddetta “fase 2”, fra luglio e agosto, tutti gli insegnanti hanno avuto modo di incontrare di nuovo per un saluto finale gli alunni e le loro famiglie con le tradizionali pizze di fine anno, ovviamente osservando il distanziamento e tutte le misure di sicurezza. È stato quindi possibile concludere l’anno in un modo umano e ne sentivamo tutti il bisogno.

Come stanno affrontando gli alunni il rientro in aula?
I bambini, soprattutto i più piccoli, hanno recepito molto bene tutte le direttive della scuola relative al distanziamento, all’igienizzazione e alla mascherina. Sono molto ordinati e, nonostante tutte le limitazioni alle quali sono sottoposti per motivi di salute, hanno dimostrato grande entusiasmo per il ritorno a scuola. Sono stati proprio loro a dire: «Siamo contenti di poter rivedere i compagni e le maestre! Ci piace molto di più stare qui a scuola che fare la didattica a distanza!».

E le famiglie come si approcciano? Sono in preda all’ansia o sono collaborative?
È normale che affrontare una situazione del tutto inedita possa generare qualche apprensione nelle famiglie, ma tutto il corpo docente è stato istruito per affrontare la situazione e, superato il primo impatto, le cose stanno procedendo al meglio. È solo questione di abitudine e di maturare il giusto spirito di adattamento alle circostanze che ci vengono incontro

Nicola Rosetti: