“Quest’anno, la pandemia Covid-19 ha rivelato quanto sia profondamente interconnesso il mondo. Ci siamo resi conto più che mai che non siamo isolati gli uni dagli altri e che le condizioni per la salute e il benessere umano sono fragili. Gli impatti della pandemia ci costringono a prendere sul serio la necessità di una vigilanza e di condizioni di vita sostenibile in tutta la terra. Questo è ancora più importante se si considera la devastazione ambientale e la minaccia del cambiamento climatico”. Lo scrivono il card. Angelo Bagnasco, presidente del Consiglio delle Conferenze episcopali europee (Ccee), e il rev. Christian Krieger, presidente della Conferenza delle Chiese d’Europa (Cec), in una dichiarazione congiunta diffusa in occasione del Tempo del Creato 2020. I cristiani di tutto il mondo celebrano infatti dal 1° settembre al 4 ottobre il Tempo del Creato e il 1° settembre la Giornata per la custodia del Creato. Anche quest’anno, come negli anni precedenti, i due organismi europei, che riuniscono tutte le Chiese cristiane d’Europa, promuovono questa iniziativa per incoraggiare i loro membri a riconoscere questi giorni come un’occasione per celebrare la ricchezza della fede e la responsabilità verso la creazione “dono di Dio per l’umanità e per tutti gli esseri viventi”. L’idea di dedicare una parte dell’anno alla cura del Creato fu proposta dal defunto patriarca ecumenico Dimitrios I nel 1989. Da allora, l’impegno per l’ambiente è stato un tratto caratteristico e prioritario del Patriarcato ecumenico anche sotto la guida del patriarca Bartolomeo che ha poi trovato un alleato in Papa Francesco. Così, nel 2015, il Papa scrive nell’enciclica Laudato Si’: “La sfida urgente di proteggere la nostra casa comune comprende la preoccupazione di unire tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale”.
La celebrazione della Giornata di custodia del Creato e del Tempo del Creato ha da sempre assunto una dimensione ecumenica significativa, che fu confermata nelle Assemblee ecumeniche europee organizzate congiuntamente dal Ccee e dalla Cec, a partire da Basilea (1989) attraverso Graz (1997) fino a Sibiu (2007). “Vi invitiamo a celebrare quest’anno il Tempo del Creato sotto il titolo di Giubileo per la terra”, scrivono oggi il card. Bagnasco e il rev. Krieger nel loro messaggio. “Il concetto di Giubileo è radicato nella Bibbia e sottolinea che deve esistere un equilibrio giusto e sostenibile tra realtà sociali, economiche ed ecologiche. La lezione del giubileo biblico ci indica la necessità di riequilibrare i sistemi di vita, afferma la necessità di uguaglianza, giustizia e sostenibilità, afferma la necessità di una voce profetica in difesa della casa dell’uomo”. Da qui l’invito a tutti i pastori e i cristiani europei, le parrocchie, le comunità ecclesiali e ogni persona di buona volontà “a prestare attenzione al Tempo del Creato e a viverlo in spirito ecumenico, uniti nella preghiera e nell’azione”.

 

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