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Gioacchino Fiscaletti: “Nei canti di Don Costantino il mio ricordo della Festa della Madonna della Marina”


Una storica processione della Madonna della Marina  (foto tratta dal libro “San Benedetto del Tronto – città adriatica d’Europa”)

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Per lui, il ricordo della Festa è un suono. Un suono di voce. «Ho ancora impresso nella memoria il timbro di voce di Don Costantino Calvaresi che, nelle fasi conclusive della processione, canta e incita tutti i fedeli a cantare la canzone in omaggio alla Madonna della Marina. Una voce davvero stentorea, quasi fosse un tuono». Sono parole di Gioacchino Fiscaletti. Sambenedettese doc, classe 1929, ha vissuto per tanti anni vicino piazza Garibaldi, nel cuore del territorio parrocchiale, dove la Festa della Madonna della Marina era ed è ancor oggi particolarmente sentita.

Per inciso, Don Costantino prestò servizio nella parrocchia della Marina dal 1931 al 1975. Di lui, la marineria locale ha un ricordo particolare. Fu, infatti, il reverendo Calvaresi a benedire (il 19 aprile 1949, nel giorno dell’inaugurazione) la “Casa del Pescatore”, un punto di riferimento per i marittimi dei decenni passati, oggi sede dell’Associazione Pescatori Sambenedettesi presieduta da Federico Falaschetti.

Gioacchino Fiscaletti

Tornando a Fiscaletti: subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, poco più che adolescente, lavora in una pescheria. Anche in questo caso, un luogo particolarmente “sensibile” alla celebrazioni della nostra Stella del Mare. «Qui, però, non ricordo episodi particolare, se non un generale fermento nei giorni della festa» prosegue l’anziano. Successivamente, siamo nel 1954, Fiscaletti entra in Comune come vigile estivo.

Manzione che gli fa vivere i giorni della Festa delle Feste con significativa attenzione: «Ricordo le processioni di quegli anni…Quanta partecipazione e quanta cura negli allestimenti: tantissimi fiori. Ricordo l’immagine della Madonna, altissima su un carro, e tutt’intorno tanti bambini vestiti di bianco, ed anche loro portavano fiori e ghirlande. In quegli anni, le processioni erano molto più partecipate di oggi. C’erano tantissimi fedeli e tante autorità locali. Mi piace in particolare ricordare la figura di Ugo Marinangeli, storico esponente della Democrazia Cristiana. Nei giorni di festa nella chiesa della Marina c’era un continuo viavai gente. In particolare, molti si raccoglievano in preghiera presso la riproduzione della Grotta di Lourdes».

Anche sul fronte delle celebrazioni civili, Fiscaletti ha un simpatico aneddoto personale: «Ero un ragazzino e nella serata conclusiva della Festa ero rimasto in casa. Stavo sonnecchiando sul letto quando all’improvviso sento rientrare mia madre in casa seguita da un gran trambusto. Mi alzo per vedere cosa fosse successo…Mia mamma Irene Malatesta, detta Renuccia, aveva vinto la tradizionale tombola che veniva estratta sul balcone del municipio, dove oggi c’è il comando della polizia municipale. Ricordo che le operazioni erano gestite dal funzionario comunale Desiderio Di Profio. Mia madre aveva vinto con una cartella acquistata assieme ad altre due donne, con cui divise la somma».

Sono passati tanti anni da allora, in conclusione chiediamo a Fiscaletti come si prepara a vivere la Festa della Madonna della Marina 2020:  «L’età avanzata – chiosa l’anziano, un po’ provato nel corpo, ma lucidissimo nello spirito – non mi consente più di partecipare attivamente alle celebrazioni, ma sono comunque presente con la preghiera».

Marco Braccetti: