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Regno Unito: respinti disegni di legge su aborto a 28 settimane e via posta

“Sono contento che a Westminster sia stato fermato un tentativo dei politici pro aborto e delle cliniche abortiste di introdurre, in Inghilterra e Galles, la legislazione più liberale in Europa in materia di interruzione della gravidanza”. Con queste parole Lord Alton, voce cattolica influente nel Regno Unito, che ha fatto delle battaglie per i diritti umani e contro aborto ed eutanasia la sua ragione di vita, dà il benvenuto alla vittoria della Chiesa cattolica e del movimento per la vita nel Parlamento britannico. È stato infatti respinto un emendamento alla legislazione sulle violenze domestiche che avrebbe alzato a 28 settimane di gravidanza il limite per abortire. La parlamentare Diana Johnson, che l’aveva proposto, ha poi deciso di ritirare anche un secondo emendamento che rendeva disponibile per le donne l’aborto farmacologico via posta togliendo il limite di dieci settimane. Lord Alton sottolinea come l’approvazione di questo secondo articolo “avrebbe lasciato centinaia di donne alla mercé di partner violenti, potenziali vittime di ulteriori abusi, in una situazione che è l’opposto degli scopi perseguiti dalla legislazione sulle violenze domestiche”. “Piuttosto che consentire alle influenti catene delle cliniche abortiste di aumentare il numero di interruzioni di gravidanze i parlamentari dovrebbero approvare nuove leggi per sostenere donne vulnerabili con una gravidanza non prevista”, conclude.

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