Come ufficio come avete vissuto questo periodo di lockdown?
Il periodo di pandemia non è stato sicuramente facile per le famiglie, soprattutto per chi doveva tenere in casa i bambini più piccoli ai quali non è facile far comprendere il pericolo, ma sicuramente un tempo che nessuno dovrebbe dimenticare, perché al di là delle sofferenze, è stato fondamentale per l’unità della famiglia che ha avuto la possibilità di ritrovarsi insieme al suo interno e per rendersi conto di ciò che conta realmente. Questo è quello che è giunto direttamente dalle famiglie che l’Ufficio di pastorale familiare ha continuato a contattare in questo periodo, e non sono poche.
Dai vostri riscontri, come hanno vissuto le famiglie della diocesi questo periodo?
Le famiglie (molte di esse anche giovani) che hanno pregato giornalmente, hanno pure partecipato alla Messa quotidiana delle ore 7,00 celebrata da Papa Francesco e alle Celebrazioni Eucaristiche domenicali presiedute dal nostro Vescovo o a quelle trasmesse in TV o in streaming celebrate dai nostri sacerdoti, sono rimaste serene, affrontando questo tempo senza particolare preoccupazione.
Quali sono state le necessità che sono emerse di più?
Come Ufficio abbiamo anche diffuso le indicazioni del nostro Vescovo, per tutte le famiglie della Diocesi, da attuare nella Settimana Santa. Abbiamo avuto un buon riscontro scritto, verbale e con foto su come è stata preparata la mensa del giovedì santo e l’angolo del crocifisso del venerdì santo, nelle case.
Un momento molto bello, a livello diocesano, è stato sicuramente il momento di preghiera in Cattedrale con il Vescovo Carlo Bresciani. C’è un desiderio di preghiera?
Abbiamo proposto un momento di preghiera diocesano in Cattedrale il 13 maggio, presieduto dal Vescovo Carlo che, oltre essere trasmesso da L’Ancora on-line, ha raggiunto anche le persone che hanno solo il televisore, tramite Vera TV.
Abbiamo raccolto le testimonianze delle famiglie che portano avanti il progetto “Famiglia: sentiero d’amore”: per la maggior parte, hanno continuato, nonostante tutto, ad “incontrarsi” con piacere e a riflettere insieme sulla Parola tramite meet, skype…e qualsiasi altro mezzo on-line.
Quali iniziative state portando avanti?
Una coppia della nostra Equipe ha ideato un modo di tenere “unite spiritualmente” un buon numero di famiglie con un programma di 24 ore di preghiera giornaliera, per sostenere gli operatori sanitari e per contrastare gli effetti del COVID 19. Durante le 24 ore, oltre le famiglie che si erano scelte un turno (onore soprattutto a quelle che lo hanno portato avanti per più di due mesi di notte), si sono unite liberamente altre famiglie che non potevano prendersi un impegno fisso, con la consapevolezza di non essere sole in quello spazio di preghiera. La coppia della nostra Equipe che ha ideato il programma, man mano che passavano i giorni, accoglieva le ansie e le necessità di preghiera delle famiglie che erano direttamente coinvolte, con parenti malati di COVID 19, o di quelle chiamate a fare il tampone per accertamenti e le trasmetteva a tutte le altre per intensificare la preghiera.
E’ stato bello anche rimanere in contatto giornaliero, tramite whatsapp, con gli amici del gruppo diocesano Orchidea che fa un percorso di fede per persone in situazione di separazione, divorzio e qualcuno in nuova unione.
Come usciranno le famiglie da questo periodo di pandemia?
In questa nuova fase, auguriamo ogni bene a tutte le famiglie, raccomandando loro di non perdere la riscoperta e la crescita di fede acquistata durante la pandemia e ricordare che dove c’è lo Spirito del Signore, c’è libertà.