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Il Parlamento ha approvato all’unanimità lo scostamento di bilancio

Stefano De Martis

Le notizie sono due ed entrambe di grande importanza. La prima è che il Parlamento ha approvato l’autorizzazione allo “scostamento di bilancio” richiesto dal governo per fronteggiare le conseguenze economiche della pandemia in atto. La seconda è che l’approvazione è avvenuta con voto unanime. Finalmente un segnale da parte delle forze politiche che almeno in questa circostanza hanno dimostrato di saper convergere su un obiettivo comune. Unanimità che è anche il frutto degli incontri avuti dal presidente del Consiglio con i leader dei partiti d’opposizione e che è stata particolarmente preziosa perché il vincolo costituzionale al pareggio di bilancio impone per eventuali scostamenti un voto a procedura rafforzata. Occorre infatti la maggioranza assoluta dei membri (non dei presenti) di ciascuna Camera e ci si è dovuti organizzare, con l’accordo di tutti i gruppi, per assicurare la partecipazione di un numero sufficiente di parlamentari, dopo che il primo caso di contagio tra i deputati ha fatto scattare anche a Montecitorio e a Palazzo Madama le necessarie misure di prevenzione. Sarebbe davvero un problema nel problema se la diffusione del Covid-19 rendesse impossibile l’operatività degli organi costituzionali.

Dunque il governo, con il consenso di maggioranza e opposizione e in un clima collaborativo anche a livello europeo, potrà utilizzare maggior risorse in deficit fino a 25 miliardi, un importo che non ha precedenti.Un primo intervento di 12 miliardi è previsto con il decreto legge (già ribattezzato “salva economia”) che sarà varato venerdì dal Consiglio dei ministri e conterrà un pacchetto di misure di sostegno a imprese e lavoratori, come ha anticipato il titolare dell’Economia, Roberto Gualtieri. “Nessuno perderà il posto di lavoro per il coronavirus – è il messaggio di Gualtieri – e per questo potenzieremo la cassa integrazione in deroga e il fondo di integrazione salariale per l’intero territorio nazionale e per tutti i settori produttivi, incluse le attività con meno di cinque dipendenti”. Si interverrà anche “per assicurare un sostegno al reddito per i lavoratori non coperti dalla cassa integrazione in deroga, come gli stagionali, inclusi quelli del settore del turismo, gli autonomi, i lavoratori a tempo determinato”. Ci saranno gli annunciati interventi per sospendere il pagamento delle rate di mutui e prestiti bancari e si punterà a sbloccare e accelerare gli investimenti già programmati e finanziati “anche mediante la nomina di commissari ad hoc”.

Per quanto riguarda il futuro, secondo Gualtieri è “prematuro e inopportuno dare uno specifico dato previsionale”.

“Non teniamo la testa nella sabbia, stiamo tenendo conto di tutti gli scenari”, ha sottolineato.

È ipotizzabile che il Prodotto interno lordo vada in negativo per almeno un paio di mesi, anche con gli interventi previsti dal governo. E nello scenario peggiore, vale a dire se l’impatto su turismo ed export sarà prolungato nel tempo, “la caduta dell’attività non sarebbe totalmente recuperata e sarebbe rilevante la contrazione del Pil in media annuale”. Una fase di recessione, quindi.

Gualtieri ha voluto comunque sottolineare che“il bilancio dello Stato è pienamente in grado di sostenere lo sforzo” richiesto dalla prospettiva di un “significativo rallentamento dell’economia”e questo “perché ci muoviamo in un quadro di finanza pubblica solida, di fiducia e di forte coesione e unità a livello europeo”. Coesione e unità di fronte all’emergenza che per un giorno si sono viste anche in Parlamento. Speriamo che non sia solo un episodio. Speriamo.

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