RIPATRANSONESuor Cora ci fa conoscere l’Istituto delle Suore Teresiane di Ripatransone. La Congregazione, fondata nel 1747, esattamente 200 anni dopo la sua costituzione è stata riconosciuta di diritto pontificio. In seguito con decreto del Presidente della Repubblica l’Istituto è stato riconosciuto come “persona giuridica”.

Suor Cora ci può raccontare come lei è diventata una suora teresiana?
Sono nata nel nord delle Filippine. La mia famiglia è molto numerosa, sono la quattordicesima figlia! La mia vocazione è nata in parrocchia, dove facevo parte del coro. Nel 2000, all’età di 20 anni, ho iniziato un percorso di discernimento vocazionale. Nel 2006 ho conosciuto le suore teresiane nella città di Chebu e ho lasciato i miei studi universitari che mi avrebbero portato a diventare insegnante. Nello stesso tempo mi stavo preparando a diventare una giornalista. Mi sono lasciata tutto alle spalle, perché sentivo che la mia vocazione aveva la priorità su tutto. Ho iniziato l’aspirantato con due suore italiane che oggi vivono qui nel nostro convento di Ripatransone. Non conoscevo l’italiano, però grazie al contatto con loro piano piano l’ho imparato!

Qual è la storia del vostro ordine?
Il nostro ordine religioso è nato a Ripatransone nel 1747 ad opera dell’allora vescovo diocesano Luca Niccolò Recco che lo fondò insieme a due sorelle, Agata e Beatrice Benvignati, che erano devote a Santa Teresa d’Avila e che avevano intenzione di aiutare i giovani dell’epoca e in particolar modo le ragazze, insegnando loro specialmente i lavori ritenuti al tempo particolarmente adatti alle donne.

Qual è oggi la diffusione nel mondo della vostra comunità religiosa?
Abbiamo due tre case: la casa madre che è questa che si trova a Ripatransone e due case nelle Filippine. Per molto tempo i vescovi non permisero alle nostre suore di uscire dai confini della diocesi, reputando che la nostra missione si dovesse svolgere soprattutto in queste terre. Fu poi Mons. Gestori a permettere di valicare i confini diocesani e così le suore si sono spinte fino alle Filippine. Siamo in tutto 25 suore, di cui 3 novizie. Nel convento di Ripatransone siamo 14, 7 sono italiane (quasi tutte di Ripatransone, tranne una suora di Pescara e una di Giulianova) e altre 7 sono filippine. La più giovane ha 22 anni, mentre la più anziana vanta 97 primavere!

Come si svolge la vita nel convento?
Ci svegliamo alle 6.00 del mattino. Alle 6.30 recitiamo le lodi e alle 7.30 partecipiamo alla Santa Messa. Dopo la colazione ci dedichiamo ai nostri lavori: alcune suore si prendono cura delle più anziane, altre si occupano di coloro ai quali diamo ospitalità, tre suore si occupano della cucina. Nel week end siamo presenti in parrocchia per aiutare il parroco nel catechismo. Nel pomeriggio abbiamo un po’ di tempo libero. Alle 16.10 c’è un momento prolungato di preghiera. Dalle 18.00 alle 19.30 torniamo a svolgere i nostri lavori. Dopo la cena la giornata termina e ognuna si reca nella propria stanza per il riposo notturno.

Qual è il rapporto che la vostra comunità ha col territorio e con la chiesa diocesana?
Siamo disponibili verso il Comune quando si tratta di accogliere qualche povero. A volte si tratta solo di poche settimane, altre volte di soggiorni più lunghi: ad esempio fino a poco fa abbiamo ospitato una signora per tre anni. Assistiamo a volte dei sacerdoti anziani. Spesso ospitiamo persone che desiderano fare un ritiro spirituale, oppure vengono i sacerdoti della nostra diocesi per svolgere l’incontro del clero. Abbiamo ospitato diverse volte le convivenze delle Comunità Neocatecumenali. Da diversi anni qui il Vescovo svolge il suo incontro con le famiglie, organizzato dall’Ufficio Diocesano di Pastorale Familiare. Nel 2012 è stato chiuso un asilo che gestivamo, chissà che in un prossimo futuro riusciamo ad aprirlo di nuovo!

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