“Siamo forti in Cristo e non smetteremo di chiedere il rilascio di nostra figlia”, afferma Nathan Sharibu, il padre di Leah, che assieme alla moglie ringrazia Acs e tutti i cristiani che nel mondo hanno espresso loro solidarietà.
Accanto alla coppia, vi è il pastore Gideon Para-Mallam, tutore e portavoce della famiglia. “I genitori di Leah sono forti, ma è grande la sofferenza nei loro cuori. Oggi abbiamo pregato insieme in questo triste anniversario”. Il religioso nota come la giovane cristiana rappresenti un modello per tutti i suoi coetanei: “Un’eroina della fede cristiana del XXI secolo e un simbolo della resilienza di quest’area della Nigeria in cui i cristiani soffrono persecuzione da molto tempo”. “Attraverso il rapimento di Leah, Dio ci sta inviando un messaggio molto forte. Il Cristianesimo non verrà mai distrutto, né da Boko Haram, né da nessuna forza al mondo”.
Assieme ai signori Sharibu, il pastore ha pregato oggi anche per tutte le altre ragazze – sia cristiane sia musulmane – ancora ostaggio dei “talebani africani”. “Chiedo agli uomini di Boko Haram di immaginare che Leah sia loro figlia. Vi piacerebbe che le facessero quello che voi le state facendo? Dov’è la vostra umanità?”.