X

Vescovo Bresciani: “È una grave distorsione dei processi sociali e delle dinamiche democratiche, quando la ricchezza prodotta si accumula solo in poche mani”

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il vicario generale della diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto, Don Patrizio Spina, ha portato il saluto del Vescovo Carlo Bresciani ai convegnisti dell’incontro “Il ruolo sociale della casa tra focolare famigliare e valore immobiliare”, organizzato dall’Associazione Commercialisti Cattolici tenutosi a San Benedetto del Tronto, venerdì 25 gennaio.

Il presule ha rivolto un premuroso pensiero, riassunto in queste parole: “Sono molto onorato di portare il mio saluto e gli auguri di una buona riuscita dei lavori del vostro convegno.
I temi del vostro impegno professionale sono di grande importanza per la vita e lo sviluppo della società che certamente ha bisogno di un’economia e di una finanza ben ordinata, volta non solo all’accumula della ricchezza, ma ad una sua equa distribuzione tra i membri della società, così che tutti i membri possano beneficiarne. È una grave distorsione dei processi sociali e delle dinamiche democratiche, quando la ricchezza prodotta si accumula solo in poche mani, provocando notevoli sacche di povertà e di emarginazione tra la popolazione.

Da qui deriva che l’economia non può che essere a servizio della persona, dei suoi bisogni primari e delle sue relazioni principali, delle quali la prima è la famiglia. Persona e famiglia sono, quindi, due valori imprescindibili di riferimento per ogni ordinato processo economico e finanziario.

Innanzitutto la persona, poiché essa è il soggetto di ogni attività, non può che essere al centro (cfr. GS 63), e ogni attività deve avere come suo fine il bene integrale della persona, di ogni persona, “Di ogni uomo e di tutto l’uomo”, come ha detto San Paolo VI nell’enciclica “Populorum Progressio”.

La famiglia, non soltanto perchè essa è il luogo degli affetti e delle relazioni più importanti per l’equilibrio e lo sviluppo della persona stessa, ma sopratutto perchè è la famiglia che sta all’origine di ogni società.

Date queste premesse, risulta che ogni attività economica ha un’intrinseca dimensione etica, non solo nelle sue finalità, ma anche nel modo in cui è esercitata, vale a dire nel rispetto delle leggi fiscali e della corretta concorrenza, rispetto che rifiuta con assoluta decisione ogni forma di corruzione e di evasione fiscale.

I commercialisti che si inspirano nella loro attività ai valori universali del Vangelo non possono che orientarla verso il vero bene della società, collaborando anche con le istituzioni pubbliche con proposte e suggerimenti per una sempre maggiore giustizia economica e finanziaria, evitando accuratamente di collaborare con forme corruttive o con evasione fiscale che ricadono sempre a grave danno di tutta la società e del bene comune. Il tema posto all’attenzione del vostro convegno che ha a che fare con forme anche speculative sulla casa, bene primario di ogni famiglia, e con momenti di grande difficoltà economica per le famiglie che si trovano di fronte ad una esecuzione forzata. Il tema è sicuramente molto attuale in questi tempi in cui la crisi economica del paese ha pesanti ricadute sulle possibilità lavorative di giovani e adulti, e quindi sulle loro possibilità di far fronte agli impegni economici.

È compito di tutta la società proteggere in modo particolare coloro che si trovano in momenti di debolezza economica perchè sono coloro che più facilmente cadono preda di sfruttamento di vario tipo. Auguro che si individui processi adeguati per una maggiore tutela di chi si trova di fronte ad esecuzioni forzate e al rischio concreto di perdere la propria casa.”

Redazione: