X

La polizia municipale ha onorato San Sebastiano

DIOCESI – «Un’omelia che ha saputo cogliere ed esaltare l’essenza del nostro Corpo, emozionando me e gli altri agenti presenti». Il comandante della polizia municipale Giuseppe Coccia si complimenta così con il vicario generale della diocesi, don Patrizio Spina, che nella mattinata di sabato 26 gennaio ha presiedutala Santa Messa in onore a San Sebastiano: patrono della polizia municipale.
Gremita l’abazia di San Benedetto Martire per un appuntamento molto sentito dai vigili. Secondo Coccia, le parole di Don Patrizio hanno richiamato l’importanza di lavorare fianco a fianco per raggiungere risultati positivi. «Mi ha fatto molto piacere che nella sua omelia, don Spina abbia citato il premio che abbiamo recentemente ricevuto a Pesaro, per l’opera di contrasto ai rumori molesti» ha detto l’alto ufficiale, sottolineando come tale riconoscimento sia scaturito non dall’impegno di un singolo, bensì ad un lavoro corale e proprio questa coralità produttiva, ha rimarcato Coccia, è stata ben inquadrata dalle parole pronunciate dal vicario vescovile durante la solenne funzione, alla quale hanno preso parte diverse autorità civili e militari della zona. Dopo la messa, i vigili sono rientrati nel comando di piazza Battisti e lì, insieme al sindaco Pasqualino Piunti, è stato tracciato un bilancio delle attività. i servizi messi in campo dal Corpo di polizia municipale sono aumentati».

Ecco, dunque, qualche dato. Servizi notturni sono passati dai 93 del 2017 ai 108 del 2018. Quelli mirati al controllo della movida, da 40 a 42. In aumento pure i servizi anti-abusivismo commerciale: da 24 a 29. Tutto ciò nonostante un organico che (seppur recentemente rafforzato grazie a 2 nuove assunzioni) d’inverno conta complessivamente 43 agenti. Non certo un numero comodo da gestire per il comandante Coccia, anche perché spesso e volentieri i vigili sono impegnati in comiti burocratici d’ufficio. Ad ogni modo, cresce il numero delle sanzioni, passate da 21.181 a 26.874. Per i dettagli, si guardi il documento allegato qui sotto.

Marco Braccetti: