COMUNANZA – Quest’anno il Presepe Vivente di Comunanza torna nella sua location originaria, il centro storico. Nel 2016 l’evento fu annullato a causa del sisma mentre l’anno scorso ha avuto luogo nel parco della Rimembranza, fuori dal centro abitato. L’edizione 2018 si svolgerà mercoledì 26 dicembre di nuovo nel suggestivo e tradizionale percorso all’interno dell’antico caseggiato, posto tra fiume e collina. Si potrà accedere alla rappresentazione a partire dalle 17 fino alle 20 circa.
Contenuti e novità di questa 40° edizione sono stati illustrati in una conferenza stampa dal consigliere comunale e provinciale Alberto Antognozzi e dal regista della manifestazione Marco Renzi, apprezzato esponente del mondo culturale e teatrale.
La novità del contesto contemporaneo è stata ampiamente sottolineata anche dal regista Renzi che ha ricordato come “l’obiettivo degli allestimenti moderni è quello di promuovere una riflessione sugli angoli bui della nostra civiltà con l’augurio che possono essere illuminati dalla luce di speranza che il presepe irradia. La natività è infatti simbolo di rinascita universale per tutti i popoli indipendentemente dall’etnia e dalla confessione religiosa”.
Il regista è poi entrato nel dettaglio della rappresentazione. Il presepe sarà costituito da ben 20 quadri scenici, 17 di tipologia tradizionale e 3 di impronta moderna, che si fonderanno in un percorso unico attraversato dal pubblico e momenti di interazione diretta con i figuranti. Naturalmente, non mancheranno le ricostruzioni degli antichi mestieri dell’epoca quali: il legnaiolo, la tessitrice, fino alle grandi scene collettive come il mercato e il censimento. Proprio, in P.zza Santa Caterina, i visitatori saranno invitati a censirsi con il “notaio romano” che regalerà ai bambini l’attestato di partecipazione.
I 3 quadri contemporanei entreranno nella drammaticità della cronaca nazionale ed internazionale. Si affronterà il tema del femminicidio con una via del centro storico tappezzata di scarpe rosse ed al centro una ragazza con stampato sul viso una mano rossa. Una installazione sarà dedicata alla problematica della migrazione con una grande valigia e un presepe in terracotta collocati in un mare di “stoffa azzurra”. Infine, le guerre che insanguinano il mondo saranno rappresentate da poster fermate da pietre con l’immagine struggente di Amil, la bambina yemenita morta di fame a causa del conflitto e diventata un simbolo di sofferenza.
Il Momento centrale della rappresentazione sarà costituito dalla scena della natività con protagonisti una coppia del paese sposata nel 2018 e numerosi figuranti intorno: angeli, pastori, magi a rendere omaggio al messia che viene al mondo. Appuntamento dunque al 26 dicembre con uno dei più antichi preseti storici delle Marche.