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Vescovo Carlo Bresciani: “La madre è la prima maestra di vita”

Riportiamo le parole pronunciate domenica 29 luglio dal Vescovo Carlo Bresciani, durante la Santa Messa in Piazza Nardone a San Benedetto del Tronto, in occasione della festa in onore della Madonna della Marina

La devozione del nostro popolo alla Madonna della Marina è di antica data e ben consolidata nella fede di pescatori e marinai. Ogni anno la rinnoviamo con grande solennità in questo tradizionale appuntamento con il quale, mentre veneriamo Maria, vogliamo metterci alla sua scuola di madre, un po’ come bambini in braccio alla madre, o seduti sulle sue ginocchia, per ascoltare le sagge parole della sua bocca.
Ogni madre insegna al figlio come introdursi nella vita. La madre è la prima maestra di vita; da lei si imparano le prime parole, quelle che afferiscono ai rapporti affettivi e familiari più cari e più intimi. Nel suo sorriso, nelle sue parole e nei suoi occhi si cerca il conforto e l’incoraggiamento necessario per inoltrarsi nella complessità del mondo ancora ignota al bambino che si guarda attorno con stupore incuriosito.
Come ogni madre, anche Maria insegna a noi suoi figli come andare, attraverso Gesù, da veri figli al Padre che ci ha generati. Come lei ha accettato di essere madre del figlio di Dio con la più breve e la più semplice delle parole “sì”, così insegna a noi a dire “sì” a Dio. È il sì del sincero affetto di chi si riconosce ‘familiare di Dio’ (Ef 2, 12). Come ogni madre consegna nelle mani del padre il figlio, così fa Maria con noi: con tenero gesto stende le braccia su cui ci ha raccolto amorevolmente e ci deposita in quelle di Dio.
Da Maria impariamo le parole fondamentali della fede: quelle che aprono il cuore a Dio e ci aiutano a riconoscerlo come padre di cui possiamo sempre fidarci, perché è padre che vuole la nostra vita e vuole condurci dove essa può essere vissuta in abbondanza. Lei si è fidata di Dio che le ha consegnato Gesù, suo figlio: ha trovato vita in abbondanza. Ora, come ogni madre, vuole che anche noi abbiamo a gustarla in abbondanza, fidandoci, come lei, di Dio. L’ha gustata seguendo Dio e servendo il figlio suo Gesù. Ora, se noi lo vogliamo, ci prende per mano e dolcemente ci accompagna su questa strada, perché sa che senza Dio non è possibile avere vita in abbondanza. Vuole toglierci dall’illusione adolescenziale del mondo moderno, quella di poter fare a meno di Dio.
Sa che la strada giusta è quella sulla quale ha camminato quel Figlio eccezionale che Dio le aveva affidato e al quale è toccato a lei insegnare a dire le prime parole della fede. È stata per lui maestra saggia di vita e lo vuole essere anche per noi.
Possiamo certamente pensare con buon fondamento che è stata lei a insegnare a Gesù, fin da bambino, quella particolare sensibilità verso i bisognosi nel corpo e nello spirito che ha contraddistinto la sua vita, senza fare distinzioni tra giusti e peccatori, ma chiamando tutti a un incontro di fede con quel Dio che è misericordia e perdono. Possiamo certamente pensare con buon fondamento che sia stata lei a insegnargli a non fare le prime distorte distinzioni tra: ‘questi sì’ e ‘quelli no’; ‘noi sì’, ‘loro no’, cosa che i benpensanti farisei del tempo facevano con infondata sicurezza, richiamandosi addirittura a Dio e a infondati privilegi di esclusività a causa di una appartenenza nazionale o di superiorità in una giustizia priva di cuore e piena di superbia..

Certamente Gesù era Figlio di Dio, ma Maria gli è stata madre non solo di facciata: gli è stata veramente e pienamente madre, esattamente come ogni madre lo è per il figlio che da lei è stato generato.

Per questo Dio l’aveva preparata Immacolata, senza alcuna colpa, perché fosse una maestra perfetta per suo figlio. E anche per ciascuno di noi.
Gesù, pur essendo il vero Figlio di Dio, certamente ha ascoltato i suoi insegnamenti e anche noi dobbiamo ascoltarli: sono insegnamenti di vita.
La processione che abbiamo fatto dal porto attraverso le vie della città fino a questa cattedrale a lei dedicata, portando la sua effige di Madonna della Marina, ci ha visto figli devoti che accompagnano la madre e manifestano pubblicamente il desiderio di seguirla. Si tratta di una lodevole manifestazione esteriore di affetto che trova il suo compimento quando la seguiamo nel suo insegnamento e giungiamo anche noi a dire sempre di sì a Dio, un sì con il cuore, con la mente e con la vita.
Si tratta di insegnamenti di vita così saggi che portano anche tanti non cristiani ad andare in pellegrinaggio ai suoi santuari per venerarla e per mettersi alla sua scuola. Si manifesta così madre per tutti, madre universale, come gli aveva chiesto Gesù dall’alto della Croce, quando gli affidò Giovanni.
Una madre non fa distinzioni di esclusione tra i suoi figli e non può che essere in disaccordo e soffrine quando i figli fanno questo, quando cioè si escludono in qualche modo a vicenda e sono incapaci di comprendersi, aiutarsi e soccorrersi nelle necessità, rifuggendo da ogni intolleranza. Una madre sa bene che i suoi figli non sono tutti uguali per carattere, per salute o per vicende varie della vita, ma tutti accoglie ed esorta tutti a fare altrettanto: a riconoscersi cioè fratelli al di là di ogni altra pur vera diversità.
È questo che Maria ha insegnato a Gesù; è questo che Gesù ha insegnato incontrando non poche difficoltà proprio da coloro che si pensavano i custodi della vera fede; è questo che Gesù insegna a fare noi, perché la volontà di Dio è fare di tutta l’umanità una sola famiglia che vive amando Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta le mente e con tutte le forze, e il prossimo (cioè tutta l’umanità) come se stessi.

Che Maria, Madonna della marina, ci aiuti ad ascoltare e a realizzare sempre più il desiderio di suo Figlio Gesù, e suo.

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