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Scout, … e l’essere stato capo mi sia di lode e non di condanna…

Di Alessandro Testatonda

GROTTAMMARE – Le nostre attività scout sono in pausa da qualche settimana ormai, e tutti noi capi ci stiamo preparando ai grandi eventi dell’estate: campi estivi, route, nuotate e vacanze di branco cerchio.
E’ stato sicuramente un anno molto ricco per tutti i nostri ragazzi impegnati in tantissime attività ed uscite. Ma quest’anno lo ricorderemo in modo particolare anche noi capi perchè l’associazione ha voluto farci riflettere ed incontrare tutti insieme per tracciare una nuova strada.
Ed è così che nel lontano mese di ottobre l’AGESCI, Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani, lanciava lo slogan “Comunità in Cammino”.

Il titolo dell’evento non lasciava interpretazioni: avevamo ben compreso infatti che avremmo avuto davanti a noi un tempo “prezioso” di riflessione e di discernimento. Tempo che ha avuto il suo momento clou con una Route e che ha visto tutte le comunità capi d’italia “macinare” km di strada con lo zaino in spalla.

E così, in una domenica uggiosa di marzo, i nostri zaini, insieme a quelli di tutti i capi scout del nostro territorio, dopo aver raccolto un po’ d’acqua ma anche un bel po’ di sorrisi e i ricordi di tanti momenti allegri e spensierati, si sono fermati in quel di Montedinove, dove ad aspettarci oltre al “capo di casa”, Padre Zé, ai due Resp. di Zona Stefano e Barbara e ai Resp. Regionali Roberta e Francesco, abbiamo avuto la fortuna di avere un grande ospite: Ferri Cormio, il Capo Scout d’Italia!

Inutile credo (ma non scontato) affermare l’importanza e la bellezza di questo evento che ha chiesto ad ognuno di noi di fermarsi a meditare sul proprio percorso di capo-educatore e concludo riportando alcune brevi riflessioni catturate durante la testimonianza de nostro capo scout Ferri…
Che siano di aiuto e di guida per ogni capo-educatore della nostra zona Picena:

Vagliate ogni cosa e trattenete ciò che è buono…

… Essere adulti credibili questo ci chiedono i ragazzi (dalla carta del coraggio). Siamo persone (capi) fragili e quindi in quanto fragili abbiamo bisogno di aiuto.

… La coca deve pensare all’educazione non solo programmarla. E’ Il cuore pulsante di ogni Gruppo.

… Il requisito fondamentale per un capo sia l’umiltà …

… non essere avanti, non essere dietro, ma stare sempre accanto ai ragazzi.

… Sentirsi incapaci, sentirsi non pronti, sentirsi non giunti, ci conduce sulla strada giusta. Ci conduce al discernimento. Imparare a vivere … anche con consapevolezza.

… L’elemento più importante in questo discernimento e’ stato mettermi in crisi.

… Dobbiamo esserci capaci di rischiare. Prendere i nostri “soldi” e buttarli via. Perché i nostri ragazzi sono l’investimento del nostro futuro.

… La nostra vita deve essere un tutt’uno con quella dei ragazzi. E per questo abbiamo un grande bisogno della vicinanza dell’assistente ecclesiastico anche come padre spirituale.

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