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Repubblica Centrafricana: vescovi e imam, “no a strumentalizzazione della religione per seminare odio”

“Si strumentalizza la religione per seminare odio tra la popolazione e arrivare ad una partizione del Paese”, denunciano in due documenti concordati i vescovi cattolici e gli imam della Repubblica Centrafricana, come riferito dall’agenzia Fides. “Attiriamo l’attenzione dei centrafricani sulla vendetta cieca che potrebbe portare al genocidio e quindi alla realizzazione di un programma occulto per dividerci. I centrafricani devono sapere che si vuole prenderli in ostaggio e sfruttarli per scopi machiavellici. Siate vigili per evitare la manipolazione” scrivono i vescovi nella nota “Chi potrà separarci dall’amore di Cristo?”. “Gli atti di violenza che si succedono da tempo in Centrafrica sono volti a trasformare la crisi politica in una crisi confessionale” affermano i leader islamici nel memorandum “La pace, nient’altro che la pace”. I leader cattolici, evangelici e musulmani centrafricani, nel condannare le violenze “si sono uniti come un solo uomo per riconoscere la laicità del nostro Paese e la libertà di culto garantita dalla Costituzione per bloccare la strada a coloro che vogliono trasformare la crisi politica in una crisi tra comunità o confessionale” affermano gli imam.
I recenti atti di violenza hanno colpito luoghi di culto musulmani e cristiani, con l’assassinio di imam, pastori e sacerdoti. Tra gli altri, le uccisioni di don Joseph Désiré Angbabata a Séko a marzo e di don Albert Toungoumale-Baba il 1° maggio nell’assalto alla parrocchia Notre-Dame de Fatima a Bangui, nel quale sono morte altre 25 persone. I vescovi chiedono al governo di spiegare la presenza russa in Centrafrica (Mosca ha inviato istruttori, mercenari e armi in supporto alle forze armate locali) e di stilare “un bilancio affidabile sul numero di vittime dirette e indirette del conflitto”. Raccomandano inoltre che il governo e la Minusca (Missione Onu in Centrafrica) coordinino le loro forze per proteggere la popolazione, fermare le violenze e mettere fine all’impunità finora goduta dai diversi gruppi armati che spadroneggiano nel Paese.

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