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Programmazione Cinema Margherita fino al 6 gennaio

Con il periodo natalizio parte CinemalCentro, iniziativa che unisce in un unico progetto ilCinema Margherita di Cupra Marittima e il Cine-Teatro Concordia di San Benedetto del Tronto.
La programmazione è curata dal Cinema Margherita di Cupra Marittima, con il patrocinio del comune di San Benedetto del Tronto.

Cinema Margherita
La Ruota delle Meraviglie di Woody Allen
venerdì 22 dicembre ore 21,15
sabato 23 dicembre ore 18,30-21,15
domenica 24 dicembre ore 16,30
lunedì 25 dicembre ore 18,30-21,15
martedì 26 dicembre ore 16,30-18,30 – 21,15
mercoledì 27 dicembre ore 21,15
giovedì 28 dicembre ore 21,15
venerdì 29 dicembre ore 21,15
sabato 30 dicembre ore 21,15
domenica 31 dicembre ore 17,00
domenica 1 gennaio ore 21,15

Gli Eroi del Natale di Timothy Reckart*
lunedì 25 dicembre ore 17,00
martedì 26 dicembre ore 15,00
domenica 31 dicembre ore 15,30
* ingresso 5€

L’insulto di Ziad Doueiri – Coppa Volpimiglior attore protagonista a Venezia 2017
sabato 30 dicembre ore 18,30
lunedì 1 gennaio ore 16,30-18,30
martedì 2 gennaio ore 21,15
mercoledì 3 gennaio ore 21,15
giovedì 4 gennaio ore 21,15
venerdì 5 gennaio ore 21,15

Coco di Lee Unkrich, Adrian Molina*
lunedì 1 gennaio ore 15,00
martedì 2 gennaio ore 18,30
mercoledì 3 gennaio ore 18,30
giovedì 4 gennaio 18,30
venerdì 5 gennaio ore 18,30
sabato 6 gennaio ore 16,30
*ingresso 5€
La Ruota delle Meraviglie di Woody Allen
venerdì 22 dicembre ore 21,15
sabato 23 dicembre ore 18,30-21,15
domenica 24 dicembre ore 16,30
lunedì 25 dicembre ore 18,30-21,15
martedì 26 dicembre ore 16,30-18,30 – 21,15
mercoledì 27 dicembre ore 21,15
giovedì 28 dicembre ore 21,15
venerdì 29 dicembre ore 21,15
sabato 30 dicembre ore 21,15
domenica 31 dicembre ore 17,00
domenica 1 gennaio ore 21,15

Gli Eroi del Natale di Timothy Reckart*
lunedì 25 dicembre ore 17,00
martedì 26 dicembre ore 15,00
domenica 31 dicembre ore 15,30
* ingresso 5€

L’insulto di Ziad Doueiri – Coppa Volpimiglior attore protagonista a Venezia 2017
sabato 30 dicembre ore 18,30
lunedì 1 gennaio ore 16,30-18,30
martedì 2 gennaio ore 21,15
mercoledì 3 gennaio ore 21,15
giovedì 4 gennaio ore 21,15
venerdì 5 gennaio ore 21,15

Coco di Lee Unkrich, Adrian Molina*
lunedì 1 gennaio ore 15,00
martedì 2 gennaio ore 18,30
mercoledì 3 gennaio ore 18,30
giovedì 4 gennaio 18,30
venerdì 5 gennaio ore 18,30
sabato 6 gennaio ore 16,30
*ingresso 5€

Cine-Teatro Concordia
Ferdinand di Carlos Saldanha, Cathy Malkasian, Jeff McGrath*
lunedì 25 dicembre ore 18,30
martedì 26 dicembre ore 16,30
mercoledì 27 dicembre ore 18,30
venerdì 29 dicembre ore 18,30
sabato 30 dicembre ore 17,00
* ingresso 5€

The Greatest Showman di Michael Gracey
lunedì 25 dicembre ore 20,30-22,30
martedì 26 dicembre ore 18,30-21,15
mercoledì 27 dicembre ore 21,15
giovedì 28 dicembre ore 21,15
venerdì 29 dicembre ore 21,15
sabato 30 dicembre ore 18,30- 21,15
domenica 31 dicembre ore 16,30

La Ruota delle Meraviglie: Ginny ha sposato in seconde nozze Humpty che lavora nel Luna Park di Coney Island e gli ha portato in dote un figlio decenne con una spiccata tendenza per la piromania. Ginny è però insoddisfatta di quel matrimonio e trova nel bagnino Mickey un uomo colto che possa comprendere anche le sue velleità di attrice. Un giorno però arriva a sconvolgere i fragili equilibri Carolina, figlia di Humpty e fuggita dall’entourage del marito mafioso. Quando Mickey ne fa la conoscenza Ginny avverte l’imminenza di un pericolo. (www.trovacinema.it)

“Siamo cioè davanti a uno dei film più teorici della più che vasta filmografia alleniana forse in modo meno evidente che in Stardust Memories ma con altrettanta progettualità. È da questo punto di partenza che vanno letti gli sviluppi di una vicenda che consente in particolare a Kate Winslet di recitare finalmente in un film di Allen (dopo aver declinato l’offerta di un ruolo in Match Point per motivi personali) offrendo a Ginny i tormenti di una protagonista dei drammi di Tennessee Williams o di Eugene O’Neill ma incapace di offrire ai suoi lampi di passione quelle fiammate che il figlio Richie non smette di provocare. (Giancarlo Zappoli – Mymovies.it)

Gli Eroi del Natale: L’asinello Bo sogna di realizzare qualcosa di importante ma è costretto a far girare in tondo la macina di un mugnaio prepotente. La colomba Dave lo incita a seguire il corteo reale che passerà da Nazareth, e Bo trova il modo di liberarsi. (www.trovacinema.it)

“Gli eroi del Natale narra la storia della natività, dal punto di vista degli animali che ritroveremo nella grotta accanto al bambinello: l’asino, ma anche il bue, le pecore – capitanate dalla ribelle Ruth che per seguire la sua strada ha abbandonato il gregge – e i tre cammelli che hanno portato sul dorso i Re Magi. […] Le perplessità di Giuseppe si concentrano sulla sua inadeguatezza nel non essere pronto a diventare “il padre di un re”, in deferenza al pubblico più giovane incapace di afferrare il lato oscuro dell’immacolata concezione, e i messaggi sono almeno due: che non è facile capire cosa sia davvero importante e quando (o per cosa) valga la pena di comportarsi da eroe, e che gli esseri umani possono rivelare una natura assai più ingrata e pericolosa degli animali, anche quelli che a prima vista possono apparire feroci.” (Paola Casella – Mymovies.it)

L’insulto: Beirut, oggi. Yasser è un profugo palestinese e un capocantiere scrupoloso, Toni un meccanico militante nella destra cristiana. Un tubo rotto, un battibecco e un insulto sproporzionato, pronunciato da Toni in un momento di rabbia, innescano una spirale di azioni e reazioni che si riflette sulle vite private di entrambi con conseguenze drammatiche, e si rivela tutt’altro che una questione privata. (www.trovacinema.it)

“Se il film ha un limite, nel suo essere quasi didattico sull’argomento, in quel limite c’è anche la sua forza comunicativa e la sua principale ragione d’interesse, al di là della bella scrittura e delle prove attoriali di Adel Karam e Kamel El Basha. Perché parlare del peso simbolico delle parole e delle sue conseguenze reali, vuole anche dire parlare della responsabilità di chi si esprime attraverso un mezzo che è megafono e dunque del ruolo del regista. Doueiri porta davanti ad una corte di giustizia le due parti, perché giustizia dev’essere e non rimozione, ma non auspica né vittime né colpevoli, solo di affrontare fino in fondo le cose, per poter finalmente voltare pagina.” (Marianna Cappi – Mymovies.it)

Coco: Miguel è un ragazzino con un grande sogno, quello di diventare un musicista. Peccato che nella sua famiglia la musica sia bandita da generazioni, da quando la trisavola Imelda fu abbandonata dal marito chitarrista e lasciata sola a crescere la piccola Coco, adesso anziana e inferma bisnonna di Miguel. Il giorno dei morti, però, stanco di sottostare a quel divieto, il dodicenne ruba una chitarra da una tomba e si ritrova a passare magicamente il ponte tra il mondo dei vivi e quello delle anime. (www.trovacinema.it)

“Coco fa una cosa importante, che non ha solo a che vedere con un lavoro di reale (e non superficiale o funzionale) esplorazione di un’altra cultura, ma con un’incursione in un territorio misterioso, il post mortem, che è un luogo della vita di tutti, adulti e bambini.
In questo senso, la continuità con Inside Out è forte e evidente: dopo aver fatto i conti con la matassa ingarbugliata delle emozioni, il tempo si è rivelato maturo per guardare con “spirito” avventuroso e commovente dentro un altro fitto mistero, quello della mortalità; e la celebrazione messicana, fatta di musica, colori e leggende a carattere familiare, si è rivelata, per questo fine, un sentiero luminoso ed efficace.” (Marianna Cappi – Mymovies.it)

Ferdinand: Ferdinando è un magnifico toro che adora i fiori e odia combattere. È cresciuto in un allevamento di tori da corrida mas è l’unico degli ospiti a non morire dalla voglia di andare a morire nell’arena, forse perché ha visto suo padre partire e non tornare più, e qualcosa gli suggerisce che non siano sempre i tori a trionfare contro il matador. Da torellino dunque è fuggito ed è stato accolto da Nina, una bambina il cui padre alleva fiori: è il paradiso per Ferdinand, ma quando diventerà adulto un equivoco lo riporterà sulla strada della competizione. Riuscirà il gigante buono ad affermare la propria natura pacifica? (www.trovacinema.it)

“C’è un ultimo tema che Ferdionand tratta con sublime leggerezza e senza mai sottolinearlo troppo: quello della virilità maschile come stereotipo di certe culture latine, uno stereotipo che limita tutti nella definizione autonoma della propria identità, anche di genere. Ferdinand insegna ai suoi simili che i tori non sono nati solo per combattere ed esercitare prepotenza l’uno sull’altro, che possono piangere o rimpiangere un amico, che esistono “posti dove essere se stessi senza venire maltrattati o spediti al mattatoio”. E che il toro, in quanto rivale dell’uomo, non vince mai: dunque deve cominciare a trovare un’altra espressione per la sua energia.” (Paola Casella – Mymovies.it)

The Greatest Showman: Inizio Ottocento. Phineas Taylor Barnum è il figlio di un sarto che muore catapultando il bambino nel buio di un’infanzia dickensiana. Ma P.T. crede nel sogno americano di inventarsi un’identità nobile ritagliata dalla stoffa dei sogni, e il suo amore di gioventù, la dolce Charity, abbandona i privilegi della propria casta bramina per seguire le visioni di quello che diventerà suo marito e il padre delle loro due figlie. (www.trovacinema.it)

“Le canzoni di The Greatest Showman sono scritte dal duo di trentaduenni Pasek & Paul (Oscar per City of Stars di La La Land) e composte da Johnn Debney (Oscar nomination per la colonna sonora de La passione di Cristo).
Ma resta evidente che le intuizioni visive di Gracey superano di gran lunga le indicazioni dei brani musicali che virano spesso, per testo e melodia, verso sensibilità melodrammatiche alla Glee.
The Greatest Showman è spettacolo, frenetico ed eccessivo come un tripudio circense, potentemente ritmato e magnificamente orchestrato, mistificatore come deve essere ogni show (e come è il cinema, dai tempi della lanterna magica), ma soprattutto accessibile ad ognuno di noi. Perché questo Barnum legittima soprattutto l’aspirazione di ognuno di noi ad entrare in scena, che sia da prima ballerina, o da alberello della scenografia.” (Paola Casella – Mymovies.it)

Per la stagione 2017-2018 il CinemalCentro propone la Tessera Acec Marche. La tessera costa € 5, permette di avere 5 ingressi ridotti, più uno in omaggio, ed è utilizzabile in tutte le Sale Acec Marche.

Ingressi: € 6,50 interi, € 5,00 ridotti
Ingresso universitari: € 4,00

Redazione: