alessandro ribeca

Noi amiamo la bellezza, amiamo i Santi, persone che con la loro vita ci hanno testimoniato che l’amore è l’unica strada da percorrere. Ci hanno testimoniato che l’amore trova fondamento non dalla scelta personale di un “voglio amare” che è impossibile, ma dalla scelta di seguire Gesù. Seguendo Gesù, scegliendo di seguire Gesù l’amore non diventa un comandamento, ma la naturale conseguenza di chi ha fede.

Amiamo la bellezza perché la bellezza ci apre allo stupore, ci invita a spalancare le braccia e i cuori, ci fa uscire per le strade alla ricerca di ciò che ci attrae e ci trasmette gioia. La bellezza vince le nostre paure, ci dà coraggio. La bellezza ci comunica verità e ci suggerisce che c’è un mondo possibile. La bellezza ci apre al Mistero. Forse è per questo che ci affascina un tramonto, una montagna innevata, una cascata, ma anche un dipinto, o una poesia, un canto, una scoperta scientifica. Semplicemente perché percepiamo che c’è altro. La bellezza è la finestra su quell’invisibile agli occhi.

amiamo la bellezzaLa bellezza non è definibile, non ha caratteristiche precise per essere identificabile e catalogabile. La bellezza è una risposta del cuore, è un “guarda là!”. Ecco! La bellezza è semplicemente questo: “guarda là!”, perché quando la si scorge, quando proviamo stupore, il primo istinto è la condivisione.

La bellezza è luce. La bellezza è segno di luce. Non c’è nulla di bello che non trasmetta, al di là dell’immagine stessa che può anche rappresentare la morte (come il crocifisso), una speranza, una possibilità di eterno e di infinito. Una possibilità di amore.

La bellezza è sincerità. Un viso con le rughe è un viso sincero, infatti non ha avuto ritocchi, proprio come le antiche statue greche che avevano più valore: le si lasciavano così, segnate dal tempo. Meglio i segni del tempo piuttosto che la mancanza di sincerità. La bellezza è verità. Nulla è bello se non possiede verità.

In questo mondo dove per 364 giorni si esalta la bellezza, non questa bellezza, ma la bellezza dell’apparire e un giorno all’anno si esaltano i mostri, io credo che abbiamo perso quello stupore che ci fa dire: “guarda là!”. Forse più che alzare la voce contro, contro chi poi non si sa, dovremmo ritrovare questo stupore.

Non conosco bene la via per fare questo, ma io intanto il giorno dei Santi, ai miei figli racconterò storie di bellezza, di luce, di amore, di verità: racconterò storie di santità, parlerò di bellezza, una bellezza fatta anche di rughe, se vogliamo, ma una bellezza che ci apre alla verità.

Perché il giorno di “Tutti i Santi” è il nostro giorno è il giorno di chi ama la bellezza!

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