Il tavolo vede riuniti i rappresentanti degli ambiti che maggiormente hanno la possibilità di intercettare episodi di violenza e conflitti nella relazione: il magistrato Rita De Angelis, il direttore del Consultorio Familiare Vincenzo Luciani, la Presidente della Commissione Provinciale Pari Opportunità Antonietta Lupi, il Direttore dell’Ambito Territoriale Sociale n. 21 Antonio De Santis, la Direttrice dei Servizi Sociali Simona Marconi, la coordinatrice del Centro Antiviolenza Laura Gaspari, il Primario del Pronto Soccorso Paolo Groff e la dott.ssa Liliana Talamonti, gli avvocati Francesca Biancifiori e Cristina Perozzi, la prof.ssa Flavia Mandrelli, consigliera comunale in rappresentanza del mondo dell’istruzione, l’ispettore di Polizia Fiorina Marra, il comandante della stazione dei Carabinieri Luogotenente Luigi Cameli, il direttore del servizio Rapporti con il cittadino e comunicazione pubblica Eugenio Anchini e i quattro componenti della Commissione Anti violenza del Comune di S. Benedetto : i consiglieri Comunali Brunilde Crescenzi, Antonella Croci, Gianni Balloni e Gabriele Pompili.
Nel corso dell’incontro, al quale ha partecipato anche il sindaco Piunti, promotore a suo tempo dell’istituzione nella nostra provincia di due Centri Anti violenza, ognuno ha espresso le criticità del proprio ambito di riferimento.
“Abbiamo evidenziato criticità di base – spiega l’assessore Baiocchi – su cui intervenire con priorità: ad esempio, il problema della mancanza di mappatura delle risorse esistenti, l’insufficienza delle risorse presenti sul territorio (ad esempio case di accoglienza temporanea, case rifugio), la debolezza della rete tra le risorse esistenti, la necessità di informazione e formazione degli operatori che hanno occasione di intercettare il disagio (medici di base, operatori in ambito scolastico, le associazioni che offrono servizi di ascolto, etc.). E ancora, il problema delle ore scoperte, notturne, festive e prefestive, in cui chi ha bisogno di aiuto non trova operatività ma una segreteria telefonica. C’è molto da fare, ma sono fiduciosa perché la squadra è molto competente e motivata: si è respirata aria di grande complicità e volontà di spendersi per colmare le lacune esistenti e far diventare il nostro territorio un esempio di buone prassi ed operatività”.