“Se ci fosse più dialogo – dialogo vero! – nelle famiglie, negli ambienti di lavoro, nella politica, si risolverebbero più facilmente tante questioni!”. Lo ha detto il Papa ricevendo in udienza i volontari di “Telefono Amico Italia”, in occasione dei 50 anni di attività.
“La vostra associazione – ha esordito Francesco – è impegnata a sostenere quanti si trovano in condizioni di solitudine, smarrimento e necessitano di ascolto, comprensione e aiuto morale”. Un servizio “importante”, specialmente “nell’odierno contesto sociale, segnato da molteplici disagi alla cui origine si trovano spesso l’isolamento e la mancanza di dialogo. Le grandi città, pur essendo sovraffollate, sono emblema di un genere di vita poco umano a cui gli individui si stanno abituando: indifferenza diffusa, comunicazione sempre più virtuale e meno personale, carenza di valori saldi su cui fondare l’esistenza, cultura dell’avere e dell’apparire”. In tale contesto, il monito del Papa, è “indispensabile favorire il dialogo e l’ascolto”. Il dialogo “permette di conoscersi e di comprendere le reciproche esigenze”, manifesta “un grande rispetto” ed è “espressione di carità, perché, pur non ignorando le differenze, può aiutare a ricercare e condividere percorsi in vista del bene comune”. Attraverso il dialogo, sostiene Francesco, “possiamo imparare a vedere l’altro non come una minaccia, ma come un dono di Dio, che ci interpella e ci chiede di essere riconosciuto. Dialogare aiuta le persone a umanizzare i rapporti e a superare le incomprensioni. Se ci fosse più dialogo – dialogo vero! – nelle famiglie, negli ambienti di lavoro, nella politica, si risolverebbero più facilmente tante questioni!”.

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