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“Londra non ascolta la Scozia. Probabile nuovo referendum per autonomia”

“Il Brexit potrebbe provocare la separazione della Scozia dal Regno Unito perché, fino ad oggi, la premier britannica Theresa May non ha voluto garantire che potremo continuare ad avere accesso al mercato unico europeo”. Secondo Ronnie Convery, portavoce dell’arcivescovo cattolico di Glasgow Philip Tartaglia, “il duro approccio della May ai negoziati con l’Unione europea sta alienando gli scozzesi che hanno votato in grande maggioranza – due ogni tre – per rimanere nell’Unione europea durante il referendum sul Brexit”.
“La leader del partito nazionalista scozzese, Nicola Sturgeon, ha proposto almeno tre piani alla premier britannica chiedendo che la Scozia potesse continuare a fare parte dell’Europa o, perlomeno, mantenere con essa rapporti privilegiati, ma queste proposte non sono state ascoltate”, spiega Convery. “Un nuovo referendum per staccare la Scozia dalla Gran Bretagna è, quindi, “molto probabile”. Proprio in queste ore la premier May sta incontrando a Cardiff i leader di Scozia, Galles e Nord Irlanda che vogliono rimanere con l’Unione europea nella speranza di trovare un compromesso. Nel frattempo il partito nazionalista scozzese Snp si prepara a presentare a Westminster 50 emendamenti durante il dibattito sulla proposta di legge che consentirà a Theresa May di invocare, entro marzo, l’articolo 50 del Trattato di Lisbona che avvia il divorzio della Gran Bretagna dalla Ue nel tentativo di proteggere gli interessi scozzesi rallentando l’iter della legislazione.

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