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Don Gianni Croci, Stefano Liberati, Marco Sprecacé e Gabriele Marcozzi sono i membri del “NOE”

DIOCESI – A seguito alle precedenti esperienze di intervento in emergenza e post-emergenza e facendo seguito all’esortazione offerta dall’episcopato marchigiano nelle conclusioni del 2° Convegno Ecclesiale Regionale del novembre 2013, la Delegazione regionale delle Caritas diocesane Marche ha attivato le necessarie azioni di sostegno immediato, coordinamento, supporto progettuale, offerta formativa e di monitoraggio a vantaggio delle diocesi marchigiane colpite dagli eventi sismici del 24 agosto, 26 ottobre, 30 ottobre 2016, secondo il principio di sussidiarietà a cui risponde. Gli incontri di delegazione regionale del 9 settembre, 30 ottobre, 8 novembre, 23 novembre 2016, dei tavoli tecnici regionali e i Consigli Nazionali del 4-5 ottobre e del 12/13 dicembre 2016, hanno dato precise indicazioni su come incarnare tale mandato nella situazione specifica di questa emergenza.

Tali indicazioni, unite all’attività di costante lettura del territorio compiuta insieme agli Animatori di Comunità del Progetto Policoro, operatori e volontari delle Caritas diocesane marchigiane, Caritas Marche ha provveduto a stendere questa cornice progettuale definita Piano di prossimità con la finalità di favorire l’azione coordinata delle Caritas diocesane, delle delegazioni e Caritas diocesane in gemellaggio per una ri-partenza delle comunità, secondo i bisogni emersi, le priorità individuate, le risorse disponibili. Organizzazione e metodo Data la portata dell’emergenza (vastità del territorio colpito, danni al tessuto ecclesiale, alle famiglie, alle realtà produttive) si è ritenuto opportuno costituire il Nucleo Operativo Emergenze (NOE): un gruppo di persone specificamente dedicato a supportare i direttori Caritas colpiti e le loro équipe. L’Equipe NOE della diocesi Truentina è attualmente composta da:

  • don Gianni Croci, Direttore Caritas Diocesana;
  • Stefano Liberati, Responsabile Mappatura;
  • Marco Sprecacè, AdC del Progetto Policoro;
  • Gabriele Marcozzi, Collaboratore NOE.

Il modello organizzativo è dettato dal principio della sussidiarietà: il livello regionale si coordina con Caritas Italiana e supporta, anche attraverso i gemellaggi, i gruppi diocesani dedicati al terremoto, anche con azioni specifiche. A livello metodologico si incoraggia lo stile dei micro-progetti a partire dalle comunità parrocchiali, fondato su una conoscenza diretta del territorio, dello stato della popolazione, dei fenomeni in corso generati da emergenza e post-emergenza.

Obiettivo generale Suscitare/facilitare nelle diocesi la nascita di progetti concreti rispondenti alle necessità locali. Delineare macro-progetti negli ambiti socio-pastorale, socio-economico, socio-educativo come cornici per le singole progettualità diocesane, nell’ottica dell’intervento omogeneo nel più ampio territorio, della condivisione di buone prassi e ottimizzazione delle risorse, finalizzati alla ricostruzione delle comunità.

Marco Sprecacè: