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Diocesi, Mons. Renzo Bonetti “Le vocazioni al matrimonio nascono proprio laddove ci sono sposi entusiasti di parlare del sacramento del matrimonio”

DIOCESI – Domenica scorsa, 15 gennaio, presso la struttura del Biancazzurro si è tenuto il primo dei due incontri dedicati all’Amoris Laetitia e organizzato dall’Ufficio Pastorale familiare che ha visto riuniti le coppie di sposi della diocesi insieme a Mons. Renzo Bonetti , oggi Presidente della Fondazione Famiglia Dono Grande e prima direttore dell’Ufficio Nazionale per la Pastorale della Famiglia della Conferenza Episcopale Italiana.
Una giornata densa e intensa, ricca di input e piccole riflessioni, capace di aprire gli occhi del cuore ad un sacramento che, forse troppo spesso , sembra incapace di “autorigenerarsi”,  perché lontabo a volte della fonte, da quella via, da quella verità, ai quella vita che solo attraverso  Dio e Suo figlio pOssona ricomparire e tornare ad unire tutti i presenti: quello del matrimonio.
Ecco alcune parole del discorso e del commento di Mons. Bonetti: “Mentre del sacerdozio,di cui un po’ tutti, chi più o chi meno, conosciamo i diritti e i doveri; lo stesso non può dirsi, invece, del sacramento delle Nozze. Nel primo ci si “veste” di Gesù maestro e pastore  mentre nel secondo gli sposi diventano eredi, simboli della sponsalità di Gesù, del suo essere in relazione costante nella Chiesa. Con il sacramento del Matrimonio, infatti, succede una cosa magnifica: lo Spirito Santo crea un legame indissolubile e capace di produrre “unione” non solo tra gli sposi ma anche verso la comunità. (…) Per questo motivo, la coppia ha il dovere di mettere a disposizione la grazia ricevuta e mostrare Gesù agli altri, proprio per non tradire la missione specifica affidata loro. (…) Le vocazioni al matrimonio nascono proprio laddove ci sono sposi entusiasti di parlare del sacramento del matrimonio, che li ha consacrati come Chiesa domestica. Per questo l’amore tra moglie e marito, che è un assaggio dell’amore di Gesù per ogni uomo, ha anche un altro fine: creare ponti, relazioni e soprattutto unità parrocchiale. E’ come se fosse il motorino di avviamento funzionale alla grande famiglia di Dio. Solo in questi casi si può parlare di matrimonio “fecondo”, capace cioè di creare unità nel mondo”.
Ma come concretizzarlo? Come mettere in pratica questi buoni propositi?
“Innanzitutto è necessario – continua don Renzo – avere la consapevolezza che se Dio è amore, per “parlare” di Lui bisogna innanzitutto amare. Questa predisposizione interiore va poi di volta in volta specificata, arricchita, personalizzata in base alle diverse esigenze e ai diversi contesti”.

Due esempi fatti, però, da don Renzo Bonetti possono essere davvero esplicativi e interessanti: egli stesso, tempo fa, nella sua parrocchia, ha avuto l’idea o meglio l’ispirazione di organizzare una volta al mese ( e per un anno) un incontro per approfondine la conoscenza del Sacramento del matrimonio . Man mano poi qui sono nate le “comunità familiari di evangelizzazione”, ovvero gruppi di coppie incaricate ad aprire la porta di casa una volta a settimana.

Tutti i modi per far “assaggiare Dio” e non solo sentire!

Al termine dell’incontro la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Bresciani e concelebrata da don Alfredo e Don Gianni.

A mons. Bonetti i ringraziamenti del Vescovo , per la disponibilità e la chiarezza, e ai fedeli presenti un’esortazione:” Possiamo mostrargli davvero gratitudine cercando di mettere in pratica i suoi consigli..dunque, impegnamoci tutti!”!

Sara De Simplicio: