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FOTO Montelparo, fervono i preparativi per la festa in onore di Sant’Antonio Abate

Di Giuseppe Mariucci.

MONTELPARO – Ci siamo! Anche in questo Gennaio 2017, venerdì 20 sabato 21 domenica 22, si perpetua quella che è divenuta più che una tradizione: siamo di fronte alla Storia!
Il Comitato dei Festeggiamenti di Sant’Antonio Abate di Montelparo, per rassicurare le migliaia di persone che, da anni oramai, partecipano a questa “Rievocazione” ha voluto pubblicare questo comunicato tramite le vie telematiche!
Ricominciamo da dove tutto ebbe inizio“. E’ il motto che i “Festaroli” dell’Associazione “Sant’Antonio Abate” hanno, quest’anno, voluto adottare!
 E il significato è lampante: la memoria non può tornare a quel 1703 che vide la sua nascita!
Si racconta che la “sagra del baccalà” sia nata in epoca ormai lontanissima, nel 1703 appunto, e ha a che fare proprio con il terremoto!
In effetti, più che una sagra, quella del “Baccalà”, è una vera e propria rievocazione storica! Essa coincide da sempre con la Festa di Sant’Antonio Abate, ma le motivazioni che la videro nascere furono assolutamente diverse da quelle che portano a una festa o a una sagra come s’intende oggi.
Si tramanda, infatti, che, per ringraziare la popolazione Montelparese che aveva collaborato fattivamente alla ricostruzione del Convento Agostiniano distrutto dal violento terremoto datato 1703 (convento originariamente ubicato nella parte più alta del paese proprio accanto alla Chiesa di San Michele Arcangelo che però non subì danni), i Frati avessero organizzato un pranzo a base di baccalà, un pasto che, probabilmente, aveva allora un costo abbordabile (si dice che, all’epoca, il baccalà fosse chiamato “pasto dei poveri”)! Fu anche previsto che, a ognuno, andasse una porzione di baccalà del peso di un coppo (da qui U COPPU di oggi!): così era chiamata l’unità di misura di quel tempo che equivale a circa 350 grammi odierni. Insieme al baccalà venne distribuito anche pane e vino: esattamente come oggi! Negli anni immediatamente successivi, all’interno dei festeggiamenti del Santo Patrono degli animali, Sant’Antonio Abate,

I Frati di Sant’Agostino istituirono una vera e propria degustazione del baccalà. Essa consisteva nell’ammettere i montelparesi alla mensa dei Frati per “sdiunarsi” dopo essersi comunicati ed aver versato al Convento delle offerte. Da allora l’usanza, con il rituale rinnovato ogni anno e fortemente sentito, è rimasta. Ha resistito negli anni e, anzi, nei secoli! Fu ripetuta, anno dopo anno, dai frati Agostiniani fino a quando ci fu la loro presenza all’interno del convento. Poi dal 1861, quando la struttura entrò a far parte delle proprietà comunali con l’obbligo di tenere la Chiesa aperta al culto, venne formato un apposito Comitato (rigorosamente composto da uomini e, possibilmente, con la partecipazione, tra i componenti, tramandata da padre in figlio) che si prese cura della gestione della festa del baccalà. I Frati trasmisero ai componenti del primo comitato tutti gli antichi segreti circa la preparazione di quel baccalà che ne fa, ancora oggi, uno dei più ricercati. Fino agli anni dell’immediato dopoguerra (1950-1960) la festa rimase circoscritta ai soli montelparesi. Negli anni successivi, con ritmo impressionante, iniziò la grande partecipazione che ne fa, ora, una delle Feste più frequentate della zona! Per comprendere, infine, quanto questa “rievocazione” sia radicata nella cultura montelparese, c’è da aggiungere che l’Associazione Culturale-Compagnia Teatrale IL MURELLO, con i suoi attori integrati da un nutritissimo gruppo di veri “festaroli” (che per una volta si sono interpretati anche sulle scene), ha portato recentemente in palcoscenico un corto teatrale con il quale hanno raccontato al pubblico la storia di questo evento! Liberamente tratto da un racconto di Filippo Cruciani (“E panette de Sand’Andonio Abbate), Paolo Mariucci ha scritto e messo in scena, con la sua regia, lo spettacolo “U Miraculu de Sand’Adonio Abbate”!
L’Associazione di Sant’Antonio Abate, superando le difficoltà e le paure che le nostre popolazioni, i nostri comuni e le nostre meravigliose storie e opere d’arte hanno dovuto subire negli ultimi mesi (ad iniziare dal 24 agosto 2016), ha, dunque, pensato bene di ricominciare da dove tutto ebbe inizio!

Redazione: