L’associazione Scienza & Vita si rallegra per l’assoluzione, decisa dal tribunale di Gorizia, della farmacista E. M. dal reato di omissione di atti d’ufficio, per non aver fornito la cosiddetta “pillola del giorno dopo” (Norlevo). In un comunicato, l’associazione ricorda che “la farmacista aveva invocato, nella sua scelta, la libertà di coscienza nel fornire un prodotto farmaceutico il cui meccanismo di azione non è univoco, potendo impedire l’attecchimento dell’embrione nelle pareti uterine”. In attesa di conoscere le motivazioni della sentenza, Scienza & Vita rileva che l’assoluzione della farmacista “riconosce di fatto il diritto alla obiezione di coscienza e conferma la tutela costituzionale della libertà di pensiero”. Di qui l’auspicio che “di fronte a questioni che interpellano la coscienza delle persone, e in particolare degli operatori che si occupano della salute, sia garantito sempre quello spazio di libertà individuale di pensiero e di azione che permette a ciascuno di operare scelte consapevoli e rispettose della tutela della vita”.